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danza classica

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Transcript

D a n z a c l a s s i c a

STORIA

RISCALDAMENTO

STRETCHING

INDICE

POSIZIONI

PASSI

MUSCOLI

PUNTE

GENERALITà

PARERE

BUONA VISIONE

La danza inizia dove finiscono le parole.

(Aleksandr Jakovlevič Tairov)

STORIA DELLA DANZA CLASSICA

  • PALEOLITICO
  • RINASCIMENTO

La danza ha origini antichissime: ancora prima di sviluppare pienamente il linguaggio, l’uomo si muoveva al suono di strumenti rudimentali o del canto, per celebrare avvenimenti quali il successo nella caccia o addirittura il sorgere del sole o la caduta della pioggia. Presso i popoli antichi la danza era presente in tutte le cerimonie di carattere sociale e religioso.

Durante il Rinascimento, invece, s'iniziarono a stabilire le prime regole per l'esecuzione dei vari passi. La prima vera e propria scuola di danza venne aperta nel Cinquecento a Milano da Pompeo Diobono che introdusse anche la danza in coppia. I balletti, inizialmente intrattenimenti alle feste, iniziarono a connotarsi come veri e propri spettacoli. Nasce così la professione di ballerino. Bisognerà attendere il 1581 affinché venga realizzato in Francia il primo balletto sotto forma di spettacolo, nel senso moderno del termine.

  • MEDIOEVO

La danza classica iniziò a svilupparsi durante il Medioevo: veniva definita la "danza bassa", perché rispetto alle altre tipologie di ballo, più popolari, si componeva di passi più composti, da compiere lentamente. Grazie a questa trasformazione, la danza entrò di diritto anche nella vita aristocratica.

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Fu proprio in Francia che la danza classica si sviluppò maggiormente e si ufficializzò, grazie a Luigi XIV, detto Re Sole. Luigi XIV, tra le tante Accademie istituite per sua volontà, creò nel 1661 anche quella dedicata al ballo, l’Académie Royale de danse. È qui che ha origine la danza classica come la conosciamo oggi; anche se all'inizio era riservata solo agli uomini, bisognerà aspettare il 1681 per l'esordio di M.lle de La Fontaine, la prima danzatrice donna che si esibì nel balletto Le Triomphe de l’amour. Pierre Beauchamp, maestro e coreografo dell'”Académie”, codificò le cinque posizioni classiche (già stabilite in precedenza dai maestri di ballo del Quattrocento e del Cinquecento) assumendole come regola per iniziare e terminare i passi, e fissò le norme per l’esecuzione dei principali passi di danza allora conosciuti stabilendone anche la terminologia.

  • ILLUMINISMO

Nell'epoca illuminista la danza viene ridotta al movimento, sottraendone le parole. Vengono impiegati abiti di scena spesso molto pesanti e i ballerini indossano parrucche e maschere. Due ballerine invertono la tendenza scegliendo scarpe senza tacco e abiti più leggeri: Marie-Anne de Cupis de Camargo e Marie Sallé. Grazie al loro gesto le ballerine vengono liberate dalle gonne ingombranti e dai corpetti stretti. Via anche alle parrucche e agli abiti pesanti, in maniera tale da rendere i movimenti più liberi. Importante nello sviluppo della danza classica è la Russia, che nel 1735 ha visto la nascita dell’Accademia imperiale russa, che darà poi vita alla tradizione del balletto russo.

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  • OTTOCENTO

Bisogna attendere l'Ottocento affinché le gonne si accorcino e la danza divenga prevalentemente femminile. Vengono introdotti i tutù e le le scarpette da punta, sulle quali lavora per la prima volta la ballerina italiana Amalia Brugnoli, nel 1823. Da questo momento in poi l'interesse per la danza classica aumenta sempre più: iniziano a proliferare coreografie, scuole di danza e compagnie di ballo.

  • NOVECENTO

La nascita dei balletti più celebri I balletti classici più famosi sono nati nel novecento in Russia, per citare due esempi facciamo il nome de "Lo schiaccianoci" e de "Il lago dei cigni". In questi anni nascono anche le compagnie di danza più importanti al mondo, come la Ballets Russes e il New York City Ballets.

  • OGGI

La danza classica nei giorni nostri Il balletto è al giorno d'oggi un'arte acclamata da tutto il mondo. Un ruolo importante lo svolgono alcune "etoile" di fama internazionale: uno di loro è Roberto Bolle; cresciuto a Milano, è tutt'ora uno dei ballerini più famosi a livello mondiale. Così anche Misty Copeland, la prima danzatrice di colore ad aver ottenuto il ruolo di prima ballerina nella prestigiosissima compagnia dell'American Ballet.

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La lezione di danza classica si svolge generalmente in sale strutturalmente standard che non richiedono un particolare arredo se non: una parete coperta da specchi, una sbarra, un pavimento rivestito di linoleum, un impianto stereo e, nella migliore delle ipotesi, un pianoforte.

RISCALDAMENTO

Struttura di una lezione standard

Il riscaldamento non è considerato parte integrante della lezione. Generalmente il ballerino entra con anticipo in sala ed esegue autonomamente degli esercizi mirati a soddisfare le proprie esigenze fisiche. È un riscaldamento di tipo speciale, vale a dire si eseguono quegli esercizi che servono a riscaldare i muscoli (e i distretti articolari) che sono in rapporto diretto con la disciplina, in questo caso: - articolazione della caviglia - plesso coxo-femorale - muscolatura ischio-crurale - esercizi di flesso-estenzione del busto

1. Riscaldamento 2. Sbarra 3. Stretching 4. Centro 5. Tecnica maschile 6. Tecnica di punte 7. Passo a due

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Si tratta di un riscaldamento attivo che in forma combinata con quello mentale risulta molto efficace soprattutto prima della performance.

  • Il riscaldamento speciale attivo prevede una serie di esercizi di allungamento e di scioltezza mirati alla prevenzione degli infortuni tipici dello sport praticato e ad un pre-allungamento della muscolatura che lavora; serve quindi per un'ottimale preparazione coordinativa ma anche metabolica, grazie all'aumento della capillarizzazione e dell'attività enzimatica.
  • Il riscaldamento mentale, durante il quale il ballerino si rappresenta interiormente i movimenti, unito a un grado elevato di motivazione e ad un atteggiamento fortemente orientato verso la performance, possono rafforzare l'efficacia del riscaldamento nel suo insieme e formare uno stato psichico di disponibilità alla prestazione.

Il riscaldamento in senso lato sembra dunque garantire una più efficace e completa messa in azione psicofisica per affrontare nel modo migliore la parte centrale della lezione.

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SBARRA

La lezione di danza inizia con il posizionamento alla sbarra dove vengono eseguiti esercizi predefiniti e in continua evoluzione. Tutti i movimenti richiedono necessariamente la capacità di extrarotazione di entrambi gli arti inferiori contemporaneamente detta en dehors.

L'esercizio introduttivo di pre-sbarra è eseguito con "due mani alla sbarra", vale a dire in una posizione frontale rispetto alla stessa, dal successivo in poi il posizionamento è di profilo con una sola mano poggiata, generalmente prima la sinistra e poi la destra. Tutti gli esercizi sono eseguiti sia a destra che a sinistra seguendo il principio di interfunzionalità e polivalenza; lo scopo è quello di forgiare un ballerino ambidestro dal punto di vista tecnico.

Si parte dalla sequenza del Plié fino al arrivare al Relevé attraverso Battement Tendu, Battement Jeté, Rond de Jambe a terre, Fondu, Frappé, Rond de Jambe en l‘air, Petit Battement, Adagio e Grand Battement. Questi esercizi hanno come obiettivo quello di riscaldare, stirare e potenziare i muscoli, esercitare i tendini, donare maggiore flessibilità degli arti inferiori,migliorare la mobilità articolare e l'equilibrio; inoltre servono per educare nel particolare ogni singolo gesto della ballerina nel particolare, nell'ottica di dover eseguire gli stessi al centro, senza alcun ausilio di sostegno.

STRETCHING

Alla fine della sbarra, tra questa e il centro, di solito è concesso qualche minuto per un breve esercizio di stretching che può essere eseguito poggiando il piede sulla sbarra allungando la muscolatura ischio-crurale con l'ausilio delle braccia che estendono la gamba al massimo delle sue possibilità o più semplicemente eseguendo esercizi di stretching statico come le staccate frontale e sagittali e le varie forme di flesso-estensione del busto. Si riprende quanto eseguito nel riscaldamento con la sola differenza che in questa fase, gli allungamenti devono essere necessariamente esasperati.

parti del corpo coinvolte NELLO STRETCHING

Stretching delle coscia (quadricipite)

POLPACCIO

Parte posteriore della coscia (muscoli ischio-crurali)

Il muscolo del polpaccio (gastrocnemio), ha due funzioni: la principale è quella di estendere il piede verso il basso, la seconda di flettere il ginocchio. Per eseguire lo stretching più efficace è sufficiente far compiere al polpaccio i due movimenti inversi: estendere il ginocchio e flettere il piede verso l’alto. Posizionarsi di fronte alla sbarra appoggiandovi le due mani, tenersi ad una distanza tale da permettere al corpo di inclinarsi in avanti.

Anche esso ha due funzioni: la prima è quella di estendere il ginocchio e la seconda flettere l’anca causando il sollevamento della coscia. È necessario far compiere i movimenti contrari per ottenere il miglior risultato, la postura migliore è, quindi, quella con l’arto perpendicolare al pavimento. In questo caso la tensione verrà avvertita dal ginocchio fino a metà coscia.

Hanno anch’essi una duplice funzione: la flessione del ginocchio ed il sollevamento della gamba da dietro (estensione dell’anca) come nella posizione dell’arabesque. Anche in questo caso l’allungamento migliore si ottiene facendo il movimento contrario, ossia estendendo il ginocchio e sollevando la gamba davanti. Importante in questo tipo di allungamento è il corretto posizionamento del bacino che deve essere mantenuto come quando si è in piedi.

Colonna vertebrale

Stretching degli adduttori

Con questo esercizio ci si concentra sulla muscolatura della colonna escludendo qualsiasi movimento degli arti inferiori ed è permesso che l’allungamento sia favorito dalla forza di gravità escludendo qualsiasi pericolo per la testa del femore.

Sono quei muscoli che permettono di chiudere le gambe e in qualche caso permettono di sollevarle. Questa postura è spesso utilizzata anche come rilassamento dopo uno sforzo, permettendo l’allungamento della colonna vertebrale.

STRETCHING DEL PIEDE

Questo esercizio allunga la muscolatura del piede e della parte anteriore della gamba, con la mano bisogna esercitare una pressione uniforme su tutto il collo del piede ponendo attenzione a non avvertire eccessivo dolore nel punto segnato di rosso.

CENTRO

La seconda parte della lezione di danza si realizza senza l'aiuto della sbarra e viene chiamata centro. Qui è fortemente sollecitata la capacità coordinativa dell'equilibrio in tutte le sue forme, come frutto del lavoro eseguito alla sbarra. La lezione vera e propria inizia in questo momento. Il centro è introdotto da esercizi solitamente lenti mirati a sviluppare maggiore sensazione di equilibrio, stabilità, fluidità e simmetria dei movimenti sia a livello degli arti superiori (port de bras) che degli arti inferiori (adagio). Segue la parte delle pirouettes: rotazioni attorno all'asse sagittale eseguite in massima elevazione sull'avampiede. Una buona parte della lezione è dedicata al cosiddetto Allegro dove vengono eseguiti movimenti più rapidi che includono piccoli salti, progressivamente passi di spostamento (glissade, pas de basque…) e grandi salti come: Grand jeté, Sisonne, Entrachat Six, Cabriole... che nel loro insieme compongono il Grande Allegro.

TECNICA MASCHILE

La tecnica maschile si basa fondamentalmente sullo sviluppo, l'ampliamento e l'approfondimento. Un bravo ballerino si distingue dagli altri per la sua capacità di eseguire molteplici pirouettes l'una di seguito all'atra e per l'elevazione e l'esplosività che egli stesso imprime al salto. un bambino che decide di iniziare a fare danza classica è inserito in una classe femminile di coetanee in quanto l'approccio iniziale alla disciplina e la tecnica di base della stessa sono identici sia per i maschi che per le femmine.

Solo successivamente gli uomini andranno a formare una classe a sé stante dal momento che, con l'avanzare del livello, l'esigenze tecniche degli uni e delle altre differiranno profondamente: gli uomini struttureranno il loro studio sull'approfondimento della tecnica del salto e del giro mentre le donne si specializzeranno nell'uso delle scarpe da punta.

Tecnica di punte

Il sostegno di gesso (nelle ultime generazioni di scarpette anche di plastica), permette alla ballerina, padrona di un'estrema flessione plantare, di ballare "sulle punte". Il piede assolve a due funzioni principali: - quella di moto - quella di organo di senso in quanto recettore della propriocettività plantare - quella di espressività e gestualità. Le ballerine iniziano a usare le scarpe da punta intorno ai dodici anni di età e mai sotto i dieci, in quanto, prima di tale data, i nuclei di accrescimento delle ossa non ancora stabili, rendono il piede troppo suscettibile a danni e deformazioni.

È necessaria una forte tecnica di base e un buon irrobustimento della muscolatura della caviglia che, ben sostenuta, non deve assumere atteggiamenti incongrui. Nell'uso della scarpetta da punta assistiamo all'estensione di tutte le articolazioni del piede soprattutto della tibioastragalica, la vera responsabile della formazione del cosiddetto "collo del piede". La flessione plantare determina l'allineamento di tutta le ossa del piede attraverso il quale il peso sarà scaricato a terra.

Sfruttando questo atteggiamento innaturale del piede, la ballerina può eseguire tutte le evoluzioni che svolgeva precedentemente sull'avampiede e talvolta anche di più; ne sono un esempio le pirouettes che sulle punte sono relativamente più semplici in quanto, con un poligono d'appoggio ridotto, viene a mancare parte dell'attrito con il pavimento.

ESEMPI DI "COLLO DEL PIEDE" 3 = Piede con "molto collo del piede" 4 = piede con "poco collo del piede"

Tecnica del passo a due

A questo punto, unendo una forte tecnica maschile e un'estrema padronanza della tecnica di punte, arriviamo allo studio della tecnica del passo a due che rappresenta un'altra parte fondamentale della formazione del ballerino. Un passo a due standard è costituito da una entrée (l'entrata dei due interpreti), un adagio eseguito insieme, una variazione solista maschile, una variazione solista femminile (o viceversa) e infine la coda, ovvero il ricongiungimento dei due ballerini per il finale danzato insieme.

POSIZIONI DANZA CLASSICA

Il coreografo Pierre Beauchamp codificò le cinque classiche posizioni della danza classica nel XVIII secolo. Poi nel XX secolo Serge Lifar introdusse la sesta. Le posizioni sono: • 1° posizione: i piedi ruotati "en dehors" sono allineati fra loro con le punte rivolte lateralmente, le gambe sono tese, e le ginocchia e i talloni uniti • 2° posizione: è come la prima ma i piedi sono distanziati tra di loro • 3° posizione: i piedi sono in rotazione come nelle precedenti posizioni con i talloni che si toccano. La posizione è detta destra o sinistra a seconda del piede che sta davanti • 4° posizione: i piedi mantengono la rotazione dei passi precedenti e sono posizionati uno di fronte all'altro alla distanza equivalente a quella della lunghezza di un piede. Il tallone del piede avanti è in linea con la punta di quello dietro. La posizione è detta destra o sinistra a seconda del piede che sta davanti • 5° posizione: è come la quarta con i piedi uniti ma senza distanza tra loro. La posizione è detta destra o sinistra a seconda del piede che sta davanti • 6° posizione: i piedi sono paralleli e adiacenti senza alcuna rotazione • 7° posizione: è come la seconda senza "en dehors", quindi con le gambe parallele

Ogni posizione deve essere eseguita con le gambe tese, i glutei contratti, il petto rilassato ma in linea, gli addominali saldi e le caviglie stabili.

PASSI FONDAMENTALI

Battement

Arabesque

I battements sono piccoli passi, utili per il riscaldamento della muscolatura, che completano l'azione del plié e fanno da collegamento tra un passo e l'altro. Il nome è dovuto al fatto che la punta del piede deve "battere" sul pavimento alla fine del movimento. Si distinguono i: petits battements (endus, soutenus, jetés, fondus, en cloche, frappés e serrés) e i grands battements (simples, pointés, fondus, soutenus, en cloche e raccourcis) a seconda dell'altezza della gamba durante l'esecuzione.

Tra i 5 passi fondamentali nella danza, l'arabesque è forse il più conosciuto e sicuramente uno dei più caratteristici e suggestivi. Consiste nel sollevare all'indietro una gamba tesa fino a formare un angolo di 90 gradi o più con l'altra gamba che funge da appoggio, mantenendo le anche fisse e il corpo solo leggermente piegato in avanti. - arabesque allongée: la gamba sollevata mantiene l'altezza iniziale con il corpo diritto o solo lievemente chino in avanti. -arabesque plongée il corpo si piega decisamente in avanti e la gamba libera si alza anche fino a formare un angolo di 180 gradi con la gamba di appoggio.

PLIé

Il plié è uno dei 5 passi fondamentali nella danza. Questo passo è suddiviso in demi-pliée grand-plié: - nel demi-plié si effettua un leggero piegamento delle ginocchia, fino a circa metà della distanza tra la posizione di partenza e il pavimento, rigorosamente senza sollevare da terra i talloni - Il grand-plié si effettua piegando a fondo le ginocchia divaricate ed è consentito sollevare i talloni dal suolo.

a) Pas de bourrée

Assemblè

ROND DE JAMBE

L'ultimo dei 5 passi fondamentali nella danza è il pas de bourrée. È uno dei passi più belli e conosciuti della danza classica. Consiste di 3 passettini aggraziati, in successione, e può essere fine a se stesso o servire come preparazione per altre figure o per i salti. Può essere eseguito in avanti o all'indietro.

Il rond de jambe è un movimento circolare o semi circolare di una gamba, mantenendo il ginocchio fisso, facendo perno sulla gamba di appoggio leggermente piegata. La punta del piede viene portata in avanti e, sempre appoggiata al pavimento, fatta ruotare all'esterno e all'indietro fino a compiere una semi circonferenza. Questo passo si può effettuare per terra o in aria, a seconda che la punta del piede strisci sul pavimento o sia sollevata, e in avanti o all'indietro a seconda che la gamba ruoti all'esterno o all'interno.

Gli assemblés sono dei salti che si seguono sul posto senza spostamento del corpo sul piano orizzontale. La loro corretta esecuzione è fondamentale per la tecnica della danza classica.

Echappè

adagio

L’échappé è un salto che utilizza in alternativa una posizione chiusa (III o V posizione) ed una posizione aperta (II o IV posizione). Durante il periodo di sospensione in aria le gambe devono essere perfettamente tese.

Tra gli esercizi in sequenza troviamo l'adagio: è una combinazione di passi eseguita lentamente per rafforzare la gamba e comprendere come legare insieme i passi.

MUSCOLI COINVOLTI

Nella danza classica vengono utilizzati tutti i muscoli del corpo, in particolare quelli degli arti inferiori e del tronco. Per avere una buona postura ed eseguire bene tutti gli esercizi, come richiesto da questa disciplina, bisogna avere un buona forza muscolare ben distribuita oltre ad un buon equilibrio. Quando danziamo il nostro corpo è soggetto a molte sollecitazioni sempre più intense e a sforzi continui ed estenuanti. Gli esercizi muscolari, se mal eseguiti, possono provocare dei traumi o delle patologie da stress. È per questo importante conoscere e usare i termini corretti per fare riferimento a tutte le parti del nostro corpo.

l'equilibrio

corpo in simmetria

LA POSIZIONE INIZIALE

Le braccia e le gambe devono essere sempre attentamente controbilanciate. Distribuire uniformemente il peso sulla gamba d'appoggio permette al ballerino di essere rilassato e libero nei movimenti. Per esempio se in una posizione si ha una gamba elevata, per trovare l'equilibrio bisogna tenere la testa dritta, così come la spina dorsale e controbilanciare con il braccio il peso della gamba. Anche lo sguardo contribuisce molto, guarda lontano, seguendo la linea che ti indica la posizione del braccio

E' importantissimo iniziare bene, quando si definisce la posizione di partenza, i passi vengono da soli. Il ballerino deve prima di tutto tendere la spina dorsale dritta, abbassare il bacino, tirando su il torace e assottigliano la vita, senza alzare le spalle, ma tenendole indietro e bene aperte. Le gambe dritte; le braccia devono essere basse, simulare un abbraccio molto largo da formare un ovale, molto sciolte e rilassate ma pronte per assumere le cinque posizioni-base. Un respiro profondo e un sorriso durante il ballo trasmettono la gioia del ballo.

Le parti del corpo devono essere in una perfetta armonia naturale armonia tra loro, lasciare che sia il capo a indicare la direzione che i piedi dovranno prendere (e quindi che sia la guida del movimento). Ad ogni passo, il ballerino deve allineare le parti del corpo, come per formare una linea ideale in continua evoluzione.

L'en dehors

Le scarpette da punta

L'en dehors è il principio base della danza classica. Il termine significa letteralmente “in fuori”, “verso l'esterno”, e si riferisce alla posizione delle gambe che mostrano al pubblico la loro parte interna. Per raggiungere questa posizione, la coscia deve ruotare di 90° verso l'esterno rispetto all'asse del corpo. Si tratta prevalentemente della rotazione del femore verso l'esterno con l'aiuto dell'addome, che sarà sempre contratto, e dei glutei, mentre la colonna vertebrale è ben dritta. L'en dehors permette agli arti inferiori di muoversi in un senso e nell'altro, seguiti dalla rotazione della testa e del femore e si raggiunge allenando assiduamente i muscoli rotatori delle cosce (lavorando sulla flessibilità dei tendini delle anche)

Le scarpette da punta, o punte (o mezze punte) sono emblema della danza classica, nonché un modello speciale di calzatura usato dai ballerini per danzare in punta. Si tratta di calzature dotate di un rinforzo che consente ai ballerini di sollevarsi con tutto il peso sulle prime tre dita del piede, aiutandoli a danzare sulle punte dei piedi. Al contrario delle punte, le mezze punte vengono impiegate nelle prime fasi di apprendimento della danza classica. Queste scarpe speciali sono composte da tre parti:

  • tomaia: il rivestimento esterno in raso a copertura del piede;
  • imbottitura: è la parte più dura e comprende la punta della scarpa
  • soletta: è cucita internamente e solitamente è di cuoio.

Il lavoro sulle punte deve iniziare intorno agli 11-12 anni (verso quell'età l'ossatura del piede inizia a perdere la sua forma infantile prendendo una forma più adulta e si presume che grazie al lavoro di mezza punta il piede e la caviglia della ballerina siano diventati abbastanza forti da poter sopportare la lezione sulle punte). La preparazione tecnica necessaria per poter lavorare in punta comprende almeno due anni di danza e lo svolgimento di esercizi per rinforzare le caviglie e la muscolatura, inoltre bisogna assicurarsi che la danzatrice sia capace di mantenere bene l'equilibrio in mezza punta e che il suo piede appoggi adeguatamente su tutte e cinque le dita.

Lo studio della danza classica vera e propria è consigliato dagli 8 anni d’età. Dai 4 agli 8 anni i bambini possono seguire un corso che predisponga il corpo alla tecnica accademica con una preparazione specifica che viene detta “propedeutica”. E' con la ginnastica propedeutica che si educa il bambino al movimento senza forzarlo in posizioni rigide assolutamente sconsigliate a una fase di crescita così delicata. Una lezione (o classe) di danza classica inizia con degli esercizi alla sbarra (plié, battement tendu, jeté) che vengono poi riproposti al centro, senza il supporto della sbarra e con un fine più espressamente coreografico: al centro si studiano le basi dei giri e le “tenute”. I giri (pirouettes) e molti dei passi si studiano anche nella cosiddetta “diagonale” in cui il ballerino esegue dei giri o dei passi in sequenza attraversando in diagonale la sala della lezione. Tutti i passi della danza classica (sono centinaia) vengono assemblati in infinite combinazioni che seguono una logica tecnica ed artistica.

Perché ho scelto danza classica?

Onestamente non so dire come sia cominciata la mia passione per la danza classica o perché io abbia deciso di iniziarla, anche se per un breve periodo. Sebbene fosse un po’ tardi, all’età di 7 anni mi iscrissi in una scuola di danza, forse per inclinazione o forse affascinata dall’eleganza, dalla compostezza, dalla leggerezza che mi trasmetteva o dal fascino che provavo per i tutù. Ovviamente non avevo l’ambizione di raggiungere un livello accademico, mi iscrissi semplicemente per il divertimento e il piacere nel farlo e nonostante fosse una disciplina difficile e rigorosa, la praticavo con tanta passione e dedizione per raggiungere un giorno il fatidico mito delle punte. Purtroppo dopo un solo anno per motivazioni mediche ho dovuto lasciarla e da allora mi sono sempre chiesta come sarebbe andata se avessi potuto continuarla, raggiungendo gli obiettivi che mi ero prefissata da bambina.

GRAzie per l'attenzione

Pezzuto Maria Elisa, V E