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O cameretta che già fosti un porto
francesca.feola04
Created on March 27, 2021
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Transcript
Francesco Petrarca, Canzoniere
O cameretta che già fosti un porto
componimento ccxxxiv
Inquadramento storico-letterario
Questo è un sonetto del Rerum vulgarium fragmenta, meglio conosciuto come Canzoniere, ossia una raccolta di 366 componimenti che accompagna per oltre 40 anni il poeta (1335-1374) il quale è ossessionato da un perfezionismo culturale e letterario, necessario per raggiungere il perfezionismo spirituale, e quindi modifica continuamente le composizioni e il loro ordine, con l’obiettivo di raggiungere un equilibrio stilistico e formale. Tuttavia questo equilibrio entra in contrasto col profondo dissidio interiore che tormenta e lacera l’animo del poeta; questa inquietudine diventa il tema centrale del Canzoniere facendo diventare l'animo tormentato del poeta il vero protagonista.
Testo e Parafrasi
O cameretta, che in passato già sei stata un luogo lontano dalle gravi angosce diurne, ora sei fonte di lacrime notturne che il giorno tengo nascoste per vergogna.O piccolo letto, che eri pace e conforto in tanti affanni, l'Amore ti bagna di tante urne piene di lacrime, con le mani candide che ingiustamente sono crudeli solo verso di me! E non evito soltanto il mio segreto e il mio riposo, ma soprattutto me stesso e il mio pensiero, mentre talvolta seguendolo mi lavai in volo; e cerco quale mio rifugio il popolo a me ostile e odioso (chi l'avrebbe mai pensato?): tale è la mia paura di ritrovarmi solo.
O cameretta che già fosti un porto a le gravi tempeste mie diurne, fonte se’ or di lagrime nocturne, che ’l dí celate per vergogna porto. O letticciuol che requie eri et conforto in tanti affanni, di che dogliose urne ti bagna Amor, con quelle mani eburne, solo ver ’me crudeli a sí gran torto! Né pur il mio secreto e ’l mio riposo fuggo, ma più me stesso e ’l mio pensero, che, seguendol, talor levommi a volo; e ’l vulgo a me nemico et odïoso (chi ’l pensò mai?) per mio refugio chero: tal paura ò di ritrovarmi solo.
Lo stile, il linguaggio e la fonetica
Analisi
Sonetto secondo lo schema: ABAB ABAB CDE CDE.
Sonetto (due quartine e due terzine)
Prevalenza di paratassi
che conferisce un tono lento e solenne
Lessico elevato, linguaggio ricercato e letterario caratterizzato dalla presenza di latinismi
Presenza di allitterazioni, apostrofe, anafora, parallelismo, personificazione, metafora, antitesi e enjanbement.
+info
Analisi tematica
il dissidio interiore, Il raccoglimento e la solitudine
03
01
02
Il raccoglimento solitario come teatro di dolore
Dissidio interiore
L' "IO" TORMENTATO
Il raccoglimento solitario era sempre stato per Petrarca una forma di difesa e consolazione, tuttavia in questo sonetto vediamo come invece la cameretta, ovvero il luogo emblematico del raccoglimento, diviene ora ciò che fa emergere il suo dolore, portandolo quindi a rigettare la solitudine per trovare conforto nella folla.
Il poeta ha come unico obiettivo quello di guardare dentro di sé instaurando una sorta di dialogo astratto con il paesaggio che rispecchia il suo stato d'animo. Petrarca vuole elevarsi a Dio, ma non riesce a rinunciare alle passioni terrene, questo gli causa incredibili sofferenze.
L'animo di Petrarca è il protagonista assoluto del Canzoniere, e, anche in questo componimento è facile osservare questa condizione. In particolare, parlando di sé, il poeta confessa la sua paura maggiore: rimanere in solitudine. L'immagine che ci dà di sé è quella di un uomo spezzato dal dolore dell'Amore.
Il componimento nella letteratura
Al suo tempo / in generale
Petrarca si può definire il primo umanista, in quanto il suo spirito è a cavallo tra gli ideali religiosi tipici del mondo medioevale e la sua riflessione sull'uomo e dei suoi errori terreni. Nelle sue opere, nella ricerca del "perfetto", coesistono la passione per la classicità e il desiderio di ascensione a Dio, voglia che però è messa a dura prova dagli amori terreni e peccaminosi che macchiano il suo animo. Questo poeta si allontana dall'idea di donna-angelo, tipica dello Stilnovo e del Sommo poeta, per avvicinarsi all'idea di una donna che provoca solo sofferenza. Questi tende ad unire, infatti, la classicità e lo stilnovismo, il profano e il sacro, in una serie di contrapposizioni, spinte dalla sincerità delle sue parole che influenzano molto anche i poeti successivi alla sua morte.
Richiami, riprese e innovazioni
Nella poetica di Petrarca è evidente l'infuenza di poeti appartenenti a diverse correnti letterarie. Concentrandoci sul sonetto "O cameretta che già fosti un porto", il cambiamento maggiore sta appunto nell'ambientazione, che, differentemente dalle sue altre composizioni, è in un luogo chiuso: la cameretta. La cameretta è un luogo notturno, e il letto è bagnato dalle lacrime versate da Amore: Amore che, con le sue mani eburne, è una figura solenne proprio come quella che appare all’inizio della Vita nova. Allo stesso modo, la visione del letto bagnato di lacrime è un riferimento alle lacrime versate da Arianna a causa dell'abbandono di Teseo (Eroidi di Ovidio). Infine, il tema del profanum vulgus è una ripresa dell'Ode di Orazio.Ancora, la visione dell'amore come portatore di dolore richiama al pensiero di Cavalcanti dal quale è spesso ispirato.
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