Want to create interactive content? It’s easy in Genially!

Get started free

BUZZATI PRESENTATION

Margherita Ciampichetti21

Created on March 27, 2021

Start designing with a free template

Discover more than 1500 professional designs like these:

Transcript

Dino Buzzati

Presentazione di Margherita Ciampichetti, Marta Pinna e Artur Carrante

inizio

La vita e il suo percorso di studi

Biografia

Dino Buzzati nacque il 16 ottobre del 1906 a San Pellegrino di Belluno. All'età di 12 anni era già un abile pianista e violinista e a 14 anni si iscrisse al noto liceo classico milanese Parini, dove farà amicizia con il suo migliore amico, nonchè collega, Arturo Brambilla.Terminati gli studi, si iscrisse a giurisprudenza, si laureò il 10 ottobre del 1928 e, lo stesso anno, collaborò con il Corriere della Sera. Morì il 28 gennaio del 1972 , per un tumore al pancreas.

Passione letterale

Buzzati, nell'introduzione del "Diario" di Brambilla, parla della sua passione per Arthur Rackham, illustratore inglese dell'età vittoriana. Le sue atmosfere fantastiche, gli spiriti, le vecchie case incantante e molti altri elementi magici ricreavano le sue fantasie più intime, infatti la narrativa di Buzzati, in alcuni brani, fa riferimento all'arte di Rackham. Un esempio è il "Segreto del Bosco Vecchio".

Stile letterario

stile

La narrativa di Buzzati è accattivante e coinvolgente. I temi comuni sono il sentimento di angoscia, la paura della morte, l'ignoto, la fantasia e soprattutto il destino. Talvolta, nelle sue vicende, ci sono delle sfumature che rimandano alla fantascienza o al surrealismo.

Inoltre Buzzati affermò che il celebre autore Kafka, era la sua croce, infatti, in molte vicende ci sono dei riferimenti a lui.

Opere più importanti

Opere più famose

Barnabo delle Montagne (tra il 1933-35)

Il deserto del Tartari (1940)

Il segreto del Bosco Vecchio(tra il 1933-35)

I sessanta racconti(1958)

Il deserto dei Tartari

Il deserto dei Tartari è un romanzo ambientato in un paese immaginario. La trama narra del sottotenente Giovanni Drogo, a cui viene assegnata la Fortezza Bastiani, che domina la desolata pianura da cui prende il nome il racconto. Quest'ultima, da innumerevoli anni, non ha più ricevuto alcuna minaccia ed è ormai rimasta solo una costruzione arroccata su una solitaria montagna, di cui molti ignorano persino l'esistenza.

L’autore descrive l’ambiente sulla base di un sentimento di solitudine. Il colore giallastro della torre è molto importante nel testo, perché lo associa all’angoscia e serve a caratterizzare il luogo da un punto di vista psicologico. Nessuno riesce ad andare via dalla fortezza, perché al di fuori, la vita non ha uno scopo.Il libro è molto descrittivo e allo stesso tempo scorrevole e interessante.

Il barnabo delle montagne

Questo brano parla di un giovane chiamato Barnabo che, insieme ad altri guardaboschi all'interno di una Casa Vecchia, doveva controllare la polveria. A causa di un attacco dei briganti il protagonista venne espulso dal gruppo dei guardaboschi per non aver agito. Dopo aver passato un periodo nascosto in campagna, Barnabo venne richiamato nella "Casa Nuova" dove riaffrontrò i briganti.

Questo racconto evidenzia il sentimento di attesa di un attacco nemico e ci insegna ad avere sempre coraggio e fede in se stessi: ogni nostra scelta avrà una conseguenza e ne dobbiamo essere consapevoli.

Il segreto del Bosco Vechhio

Un colonello di nome Sebastiano Procolo, oltre ad aver ereditato una parte del Bosco Vecchio, vorrebbe prendere pure quella del nipote Benvenuto. Entrano in gioco, altri personaggi(anche fittizi) importanti come il vento Matteo, alleato del colonello. Nel finale avviene però un fatto inaspettato che cambia il rapposto tra Sebastiano e Benvenuto.

Dal punto di vista stilistico, i geni la Gazza e il Vento hanno un ruolo molto importante, oltre a rappresentare la sacralità della natura e vengono personificati dall'autore. Buzzati scelse un bosco come ambietanzione per rimandare al sentimento della solitudine, proprio come nel "Deserto dei Tartari". Il brano è un po' lento, ma facile da capire, capace di far entrare il lettore, pian paino, nel mondo della fantasia.

I sessanta racconti

È una raccolta di 60 storie. Si sotiene l'ipotesi che questo numero esatto sia dovuto dalla summa del mondo poetico oppure soltanto una strategia per fargli vincere il premio Strega, infatti successe.

Grazie per l'attenzione!