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Transcript
La scuola e lo Stato Italiano
Quintiliano e il diritto allo studio
L'esigenza di assicurare a tutti i cittadini l'accesso all'istruzione è una sfida alla quale tutti gli stati europei sono stati costantemente sottoposti nella loro storia più recente, e lo sono anche tutt'ora.Nei Paesi democratici come l’Italia, lo studio è considerato un diritto e un dovere.La nostra costituzione dedica 3 articoli al diritto all'istruzione. L'istruzione è strumento per il pieno sviluppo della persona umana, la scuola è aperta a tutti e l'insegnamento è libero. Gli articoli 3, 33 e 34 definiscono le linee guida del nostro ordinamento.
L’Institutio oratoria di Quintiliano, un trattato composto nel I sec. d.C., descrive la figura dell’oratore ideale, che rappresenta il massimo grado di erudizione dell’uomo colto e ne esplicita l’iter formativo. L’autore concepisce l’oratore come un “vir bonus, dicendi peritus” e, rifacendosi a Cicerone, sostiene che il retore non debba solo avere capacità di eloquenza, ma anche avere delle buone virtù morali, prima tra tutte l’onestà, le quali si “conquistano” attraverso l'esperienza e l’educazione, che dovrebbero essere garantite dalla scuola pubblica. Quintiliano rivendica l'importanza della scuola come luogo di formazione culturale e umana.
La Costituzione riguardo all'istruzione
26/03/2021
Articolo 3
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
La Costituzione riguardo all'istruzione
26/03/2021
Articolo 33
L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento. La Repubblica detta le norme generali sull'istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi. Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato. La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali. È prescritto un esame di Stato per l'ammissione ai vari ordini e gradi di scuole o per la conclusione di essi e per l'abilitazione all'esercizio professionale. Le istituzioni di alta cultura, università ed accademie, hanno il diritto di darsi ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato.
La Costituzione riguardo all'istruzione
26/03/2021
Articolo 34
La scuola è aperta a tutti. L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso.
26/03/2021
Il diritto allo studio oggi in Italia
Tutti i bambini devono poter andare a scuola. L’istruzione è quel passaggio che rende concreta l’eguaglianza tra le persone, permette a ciascuno di fare scelte consapevoli e di costruire un’esistenza dignitosa. Tutti i bambini e i ragazzi di età inferiore ai 18 anni – italiani e stranieri - presenti in Italia hanno diritto all’istruzione.
Dal diritto allo studio alle prestazioni essenziali Il Ministero dell’Istruzione garantisce il diritto allo studio su tutto il territorio nazionale (Il comma 181 punto f della legge 107 del 2015). Il Ministero definisce i livelli essenziali delle prestazioni, cioè sia i servizi alla persona, in special modo per le condizioni di disagio, sia i servizi strumentali.
Il Fondo Unico per il welfare dello studente e per il diritto allo studio Il Decreto legislativo 63 del 2017, all’articolo 9 ha istituito un fondo ministeriale per l’erogazione di borse di studio destinate agli studenti a basso reddito della scuola secondaria di secondo grado, per contrastare la dispersione scolastica. Ogni anno il Ministero dell’Istruzione, le Regioni e gli Enti locali stabiliscono: a) la ripartizione regionale delle risorse in base ai numeri forniti dall’Istat e all’indice regionale di dispersione scolastica; b) le modalità di erogazione delle borse di studio con apposito Decreto del Ministro dell’Istruzione. Le Regioni individuano ciascuna autonomamente i rispettivi studenti beneficiari e trasmettono l’elenco al Ministero per consentire l’erogazione dei contributi assegnati.
26/03/2021
Il diritto allo studio oggi in Italia
I fondi per la scuola dell’obbligo La Direzione dispone anche dei fondi per l’acquisto di libri di testo e altri strumenti didattici, anche digitali, per alunni e studenti che rientrano nella scuola dell’obbligo. Tali fondi, stanziati per tre anni (2016, 2017 e 2018), sono stati previsti dal comma 258 della legge di stabilità 2016, e sono stati confermati con il Decreto legislativo 63 del 2017, articolo 7 comma 4 , per concorrere alle spese sostenute e non coperte da contributi o sostegni pubblici di altra natura. Questo fondo aggiuntivo viene erogato tramite Decreto Direttoriale contestualmente al Decreto per l’erogazione del Fondo per la fornitura gratuita totale o parziale dei libri di testo, sulla base dei dati relativi alla popolazione scolastica della scuola dell’obbligo, forniti dal MI.
Libri di testo per gli alunni e gli studenti meno abbienti Tra i compiti della Direzione generale per lo Studente l’Inclusione e l’Orientamento scolastico vi è l’erogazione del Fondo per la fornitura gratuita totale o parziale dei libri di testo, in favore degli alunni che adempiono l'obbligo scolastico, e per gli studenti della scuola secondaria superiore meno abbienti (in possesso dei requisiti richiesti). Regola tali sovvenzioni l’articolo 27 della Legge 448 del 23 dicembre 1998 e le successive integrazioni e modifiche. I fondi destinati alla fornitura gratuita dei libri di testo, assegnati al Ministero dell’istruzione, vengono distribuiti con un decreto direttoriale, tramite il riparto alle Regioni, elaborato sulla base dei dati sulla popolazione scolastica forniti dal MI e sui dati relativi alle famiglie meno abbienti, forniti dall’ISTAT. La ripartizione dei fondi dell’anno scolastico 2020-2021 può essere verificata consultando il decreto 581 del 20 maggio 2020.
I fondi per le vittime del terrorismo e della criminalità La Direzione dispone di fondi stanziati per le borse di studio per le vittime del terrorismo e della criminalità organizzata. Le sovvenzioni sono destinate anche ai figli delle vittime del terrorismo, della criminalità organizzata e del dovere. Le borse di studio vengono assegnate annualmente dalla Presidenza del consiglio.
Malala Yousafzai
Malala frequentava la scuola fondata dal padre, Ziauddin Yousafzai, ma dopo il cambio di regime il suo diritto allo studio è stato messo discussione. Nel settembre 2008 a Peshawar, ad appena 11 anni, sfidò apertamente quei talebani in cui non si riconosceva, con un celebre discorso: «Come possono portar via il mio basilare diritto ad un'educazione?», disse.
Colta da un'immediata, inaspettata popolarità, la giovanissima pakistana divenne a tutti gli effetti una corrispondente della BBC, l'emittente nazionale britannica, per la quale curava la redazione di un blog che documentava le condizioni di vita di bambini e adulti sotto il regime dei talebani. Per nascondere la sua identità usava lo pseudonimo Gul Mukai. Ma nel dicembre 2009 qualcuno ne svelò l'identità e il blog di Malala Yousafzai fu immediatamente oscurato.
Il suo attivismo le valse l'International Children's Peace Prizenel 2011, ma attirò inevitabilmente la furia dei talebani, che ne decretarono la condanna a morte.
Quando aveva già 15 anni, un giorno in cui si stava recando a scuola con due compagne, qualcuno le sparò alla testa. Malala fu ferita gravemente insieme alle altre due amiche. Ferita al cervello, venne salvata miracolosamente e trasferita in un ospedale di Birmingham, in Gran Bretagna, che si offrì di curarla gratuitamente. Mentre lottava tra la vita e la morte, cominciò a circolare anche la lettera di un talebano destinata a lei in cui veniva avvisata che se fosse sopravvissuta ci avrebbero riprovato. Perché lei era diventata un simbolo degli infedeli e dell'oscenità.
Le operazioni le salvarono la vita e le fecero recuperare la funzionalità di una parte del volto che era paralizzato. Nel marzo 2013 poté persino tornare a scuola. Per nulla spaventata dalle minacce, il giorno del suo 16mo compleanno, alle Nazioni Unite, Malala tenne un memorabile, commovente discorso.
Dichiarò che nessun bambino, nessun ragazzo avrebbe dovuto avere paura di andare a scuola. Malala fu premiata con il Nobel per la pace nel 2014, anche grazie a una petizione che aveva raccolto migliaia di firme in tutto il pianeta. Il giorno del suo 18mo compleanno lo ha festeggiato con l'apertura di una scuola per rifugiati siriani in Libano: «Chiedo ai leader mondiali di investire in libri, non in pallottole»,