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La donna durante il regime fascista

lmorgoci

Created on March 23, 2021

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Transcript

Loredana Morgoci

le donne

nel ventennio fascista

LE CAMICETTE NERE

La condizione delle donne in Italia nel Ventennio fascista è stato un periodo di profonda regressione per quanto riguarda i loro diritti. In primo luogo vi sono state discriminazioni subite dalle donne in ambito giuridico, lavorativo, sociale e soprattutto politico, con l’ennesima negazione del tanto agognato diritto di voto. La donna ,nel regime fascista, veniva descritta nella stampa dell’epoca, specie nei periodici femminili, i quali dovevano contribuire a diffondere l’ideale muliebre che il fascismo voleva realizzare. Diversi furono i giornali fondati in questo periodo, tutti molto utili per comprendere l’immagine della donna nella stampa del Ventennio e quindi, di riflesso, nella società stessa. Infine il Fascismo aveva finito per relegare le donne ad un unico ruolo: quello di mogli e madri esemplari, ritenendole inferiori rispetto agli uomini e collocandole così in una posizione di profonda subordinazione. Inoltre, per poter meglio inculcare in loro i principi del regime, queste furono inquadrate in diverse organizzazioni di massa, come i Fasci femminili, attraverso i quali attuare una rigida funzione di controllo di ogni dissenso.

Le donne videro andare deluse le loro aspettative di emancipazione politico-sociale, dal momento che il regime mussoliniano in un primo tempo si mostrò disponibile quantomeno a valutare le loro rivendicazioni per meri motivi di propaganda, salvo poi disattenderle una volta consolidatosi relegandole al ruolo di «mogli e madri esemplari».

Destinata alle massaie

Sane, robuste e feconde

Discriminate quindi le donne sotto tutti i punti di vista il regime assegnò loro un unico ruolo: quello di madre, dare figli alla nazione divenne il loro compito primario.La forte crescita della popolazione italiana avrebbe dato al fascismo un motivo per pretendere colonie, e fornito al contempo la forza militare per conquistarle. Il duce ripeteva ossessivamente che se l’Italia non si fosse trasformata in un impero, si sarebbe di certo ridotta a una colonia. In questo modo però la maternità veniva ridotta all’atto fisico di produrre bambin