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Diritto di cittadinanza

3barberoclassico

Created on March 23, 2021

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Transcript

Il diritto dicittadinanzanel mondo classico

IIIB LICEO CLASSICO UMBERTO I A. S. 2020 / 2021

START

Sommario

Grecia

Europa

Roma

Italia

PAG. 9

PAG. 3

PAG.22

PAG.36

clicca un riquadro per andare alla sezione di interesse

SEZIONE 1

la Cittadinanzain Grecia

"Io non sono cittadino di Atene o della Grecia, ma del mondo" -Socrate

INDEX

LA CONDIZIONE DELLE DONNE

LA SITUAZIONE AD ATENE

I mETECI

GLI SCHIAVI

La situazione ad Atene

GRECIA

isonomìa

eunomìa

  • Significa propriamente "buon governo" ed è stata introdotta da Solone a causa di un conflitto tra aristocratici e popolo.
  • Per mediare in questo conflitto furono introdotte leggi che valevano sia per non nobili vche per i nobili.Queste leggi erano applicabili anche in una città oligarchica come Sparta
  • Implica una forma d'uguaglianza che sussiste tra persone che condividono lo stesso rango, che si riconoscno tra loro come gli omoioi
  • La storia della democrazia ha inizio con il ritorno di Clistene, "alleato del popolo", nel 508-507.
  • Il termine isonomìa è più pregnante del termine demokratìa, infatti la traduzione più comune è quella di uguaglianza di diritti politici tra tutti i cittadini.
  • Implica il diritto di votare, di ricoprire uffici pubblici e di prendere parte al Consiglio e all'Assemblea

La condizione della donna

GRECIA

L'uguaglianza dei diritti ad Atene era relativa, di fatti riguardava solo i cittadini maschi autoctoni e di condizione libera. La discriminazione delle donne era tanto radicata da passare inosservata, infatti lo stesso Aristotele scrive "il maschio è per natura migliore, la femmina peggiore, l'uno atto al comando, l'altro all'obbedienza".

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Gli schiavi

GRECIA

Dal punto di vista giuridico lo schiavo è un oggetto di proprietà, uno strumento animato. Il padrone può esercitare un dominio assoluto sul proprio schiavo, limitato dal divieto d'omicidio. Il corpo degli schiavi era sempre a disposizione del padrone come oggetto sessuale. Finley riflette sull'ambiguità della figura dello schiavo, che è al tempo stesso una "cosa" e una "persona". Agli schiavi infatti si attribuiva il termine "andrapoda", "esseri dai piedi umani".

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I meteci

GRECIA

Erano gli stranieri residenti ad Atene, ma non facevano parte della polìs e non erano riconducibili alla sfera privata dell'oikos, come le donne e gli schiavi. Si dedicavano al commercio e all'artigianato, in quanto era proibita loro la proprietà privata, fatta eccezione per alcuni, come Lisia. La loro esclusione era riconducibile all'affermazione dello ius sanguinis, secondo cui erano cittadini i figli di padre e madre ateniese. Seguono due nuove leggi che vietano a un meteco di sposare una donna ateniese e a un padre di dare la figlia in matrimonio a un meteco.

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SEzione 2

La CittadinanzaRomana

Il buon cittadino è quello che non può tollerarenella sua patria un potere che pretende d’essere superiore alle leggi. –Cicerone

indice

  • Civitas
  • Condizione di Schiavitù
  • Ottenimento di cittadinanza per manomissione
  • Ottenimento per nascita
  • Stranieri
  • Concessione di cittadinanza politica e per merito
  • Perdita della cittadinanza

La civitas romana

roma

La civitas, nel mondo di Roma, non era altro che lo status giuridico del "civis". Nel diritto romano la cittadinanza era considerata come forma di tutela giuridica che assicurava davanti a magistrati e funzionari il riconoscimento di una serie di diritti e garanzie di cui gli stranieri erano del tutto privi. Era considerato cittadino a pieno titolo l’individuo maschio adulto e libero: ciò significava, sicuramente, possedere una condizione privilegiata che garantiva a Roma di legare a sé i cittadini. In questo modo si garantiva ricchezza a prosperità.

Diritti e doveri del civis

Gli Schiavi

ROMA

per altre info clicca sui riquadri azzurri e sugli "+"

Intorno al 100 a.C. oltre un terzo della popolazione romana era composta da schiavi. Principalmente si trattava di prigionieri di guerra, di schiavi di nascita, di bambini rapiti dai pirati e dai briganti e allevati per essere venduti, e non per ultimo uomini liberi, che avevano perso la propria libertà per debiti. Secondo la legge gli schiavi non godevano di alcun diritto, nè avevano uno status sociale.

Seneca

Roma/Grecia

La Vendita

Spartaco

Ottenimento per manomissione

roma

La liberazione di schiavi divenne ua pratica comune nell'antica Roma, tant'è che essi venivano liberati anche tramite rituali non sottoposti al controllo della comunità, detti manumissiones. Esistevano tre tipi di manumissiones : la manumissione vindicta, la manumissione testamento e la manumissione censu, che erano dette manumissiones civili.

Manumissio vindicta

Il padrone, assertor libertatis , conduceva lo schiavo da liberare dal pretore il quale gli toccava il capo con un bastone, vindicta, e pronunciava la formula rituale, seguiva la stessa azione eseguita da un littore del magistrato con la pronuncia dell'addictio secundum libertatem, che garantiva la libertà allo schiavo.

Manumissio testamento

Avveniva con una disposizione da parte di un testatore alla morte del quale lo schiavo veniva liberato, era poi possibile applicare termini sospensivi o nominare lo stesso schiavo erede a patto che fosse stato già liberato.

Manumissio censu

Avveniva grazie alla dichiarazione da parte del proprietario durante il censimento che avveniva ogni cinque anni

Le leggi contro gli abusi delle manomissioni

Iunia Norbana

Lex Aelia Sentia

Era una legge probabilmente del 19 a.C., attribuibile a Tiberio e conferiva lo status di Latini Iuniani ai liberti manomessi in via informale. Tale categoria di latini aveva unicamente lo ius commerci e, ovviamente, lo status di libero. Era però priva del diritto di votare e di contrarre matrimonio. Quando Caracalla estese la cittadinanza romana a tutti gli abitanti dell'impero, nel 212, escluse da questo diritto i Latini Iuniani

Citata da Gaio nelle Istitutiones, stabiliva che coloro che si erano macchiati di "turpitudini", per crimini commessi o per aver combattuto contro Roma e poi essersi consegnati, divenendo così schiavi, dopo la manumissio restavano peregrini dediticii.Non era loro concesso diventare in nessun caso cittadini romani e per di più dovettero subire delle restrizioni :non potevano risiedere a Roma, né entro 100 miglia da Roma; se fosse stata infranta tale disposizione, sarebbero stati venduti nelle aste pubbliche e una volta schiavi non avrebbero potuto essere più affrancati, e non sarebbe stato loro concesso loro nemmeno di risiedere a Roma, né entro 100 miglia da Roma; se fosse stata infranta tale disposizione, sarebbero diventati schiavi del popolo romano. Ai Latini, invece, era concessa una seconda manumissio con la quale essi diventavano liberti e cittadini romani.

Ottenimento per nascita

roma

L'ottenimento della cittadinanza avveniva soprattutto per condizioni di nascita, evento per il quale sono necessarie diverse condizioni.La situazione meno problematica è per il figlio di cittadini romani legati in matrimonio legittimo ( conubium): egli sarà un civis.Normalmente gli stranieri non possono contrarre un negozio di ius civile, come il conubium, pertanto in teoria il problema non si pone, nemmeno se uno dei due genitori fosse cittadino.In realtà il conubium poteva essere concesso ai singoli o a condioni di cittadinanza particolari.Le varie possibilità esistenti sono elencate nella casistica presente nelle istituzioni di Gaio:In caso di conubium: cittadino + straniera= figlio romano straniero + cittadina= figlio straniero In caso di matrimonio non legittimo: cittadino + straniera= figlio straniero straniero + cittadina= figlio romano In sostanza in un matrimonio legittimo il figlio segue la condizione del padre al momento del concepimento,nel caso di unione non legittima segue la condizione della madre al momento del parto.L'emanazione di una legge, la lex Minicia, stabilì che, qualora non vi fosse un unione legittima il figlio di un qualsiasi genitore straniero fosse sempre straniero.

La concessione politica e per merito

roma

La cittadinanza poteva essere concessa individualmente per volere dell'imperatore, tramite una legge o per concessione di un magistrato autorizzato per meriti di vario tipo. La cittadinanza poteva essere concessa anche come premio nei seguenti casi:

A seguito dell'espansione territoriale di Roma, si dovette pensare a concedere i privilegi dei cittadini romani anche ai popoli stranieri. La cittadinanza divenne così un vero e proprio controllo politico. Fra le leggi riguardanti la concessione politica ricordiamo:

  1. Aver prestato servizio a Roma come vigili del fuoco per un minimo di due anni;
  2. Aver trasportato e macinato frumento a Roma per diversi anni;
  3. Aver speso gran parte del patrimonio personale per costruire una propria abitazione a Roma.

- la Lex Plautia Papiria;

Info

- la Costitutio Antoniana;

Info

Gli stranieri

roma

La figura dello straniero a Roma ha sempre ricoperto un ruolo particolare che nel tempo è cambiato profondamente. Il rapporto dei romani con gli stranieri appare molto complicato e controverso ma, nel complesso, possiamo dire che la società romana si presentava all’epoca come una terra di possibilità in cui l’abilità e le capacità dei singoli individui, avrebbero spalancato loro porte o botole, rendendoli ricchi e potenti, o riducendoli in miseria e schiavitù.

Roma: una città "criptica"

I re "stranieri"

Perdita della cittadinanza romana

Roma

La cittadinanza si poteva perdere (capitis deminutio media) involontariamente o volontariamente: nel primo caso accadeva quando si subiva una condanna criminale o si esercitava il diritto di esilio per evitarla e, ovviamente, quando si perdeva la libertà, a seguito di cattura da parte di popolazione straniera (condizione che il diritto romano riconosceva legalmente) o qualora il creditore esercitasse il suo diritto di vendere come schiavo il debitore insolvente. La cittadinanza, così come poteva essere concessa, poteva essere tolta mediante un atto del potere politico: accadde ad esempio con la Lex Licinia Mucia,

Lex Licinia Mucia

Roma

La Lex Licinia Mucia fu una legge romana varata nel 96 a.C. dai consoli Lucio Licinio Crasso e Quinto Mucio Scevola. Il suo scopo era quello di depennare dagli elenchi dei cittadini romani tutti quei gruppi di italici che negli anni si erano amalgamati con i cittadini veri e propri (soprattutto nell'ambito delle colonie) e di tutti coloro che si spacciavano falsamente per cittadini. Essa spazzò via l'opera compiuta nel 97 a.C. dai censori Marco Antonio e Valerio Flacco, volta alla concessione larga del diritto di cittadinanza agli Italici.[1]

Ius Migrandi Il caso più classico invece di rinuncia volontaria alla cittadinanza era il trasferimento della residenza in un'altra città, sia che si trattasse di una città straniera che di una latina Fin dalle origini, lo ius migrandi si è quindi caratterizzato come un diritto del più forte e non uguale per tutti, nonostante esso sia entrato, per merito del pensiero liberale, dentro i diritti fondamentali e faccia parte della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 1948 che al secondo comma dell'articolo 13 recita: 'Ogni persona ha diritto di abbandonare qualsiasi paese, compreso il proprio, e di rientrare nel proprio paese'

SEzione 3

La CittadinanzaItaliana

QUALI SONO I CASI IN CUI SI ACQUISISCE LA CITTADINANZA ITALIANA?

COM

1) La cittadinanza automatica La cittadinanza italiana è acquisita automaticamente da un minore straniero adottato da un cittadino italiano, oppure in caso di riconoscimento di maternità o di paternità da parte di un italiano o anche a seguito di dichiarazione giudiziale di filiazione del genitore convivente. 2) L'acquisto della cittadinanza per discendenza Si può ottenere la cittadinanza italiana per discendenza da un soggetto originariamente cittadino italiano, emigrato in un paese in cui vige lo ius soli. In questo caso occorre dimostrare di discendere dal soggetto originariamente cittadino italiano, e che non vi siano interruzioni nella trasmissione della cittadinanza.

QUALI SONO I CASI IN CUI SI ACQUISISCE LA CITTADINANZA ITALIANA?

SECTION 1

3) Cittadinanza italiana per matrimonio Inoltre la cittadinanza italiana può essere acquisita a seguito di matrimonio con un cittadino italiano. Qualora i coniugi risiedano all’estero, occorrono tre anni, altrimenti ne sono sufficienti due, in caso di presenza di figli i tempi si dimezzano. 4)Cittadinanza per prolungata residenza La cittadinanza italiana può essere concessa anche in caso di residenza dello straniero protratta per un determinato periodo di tempo, generalmente di dieci anni. Possono tuttavia esservi delle eccezioni. Il periodo è di tre anni per gli stranieri che hanno i genitori o uno degli ascendenti nati in Italia, e per gli stranieri nati e residenti in Italia. Per i cittadini dell'Unione Europea sono sufficienti quattro anni, mentre occorrono cinque anni per gli stranieri maggiorenni adottati e a coloro a cui sia stato riconosciuto lo status di apolide o rifugiato politico.

QUALI SONO I CASI IN CUI SI ACQUISISCE LA CITTADINANZA ITALIANA?

SECTION 1

5) Cittadinanza per beneficio di legge o per meriti specialiÈ il caso di soggetti che siano discendenti fino al secondo grado da un cittadino italiano per nascita, e che siano in possesso di determinati requisiti. L’individuo deve aver prestato il servizio militare nelle forze armate oppure deve aver svolto un pubblico impiego alle dipendenze dello Stato italiano, e aver dichiarato di voler acquisire la cittadinanza italiana. Inoltre, egli deve essere residente in Italia da almeno due anni al raggiungimento dei 18 anni e richiedere la cittadinanza entro un anno dal raggiungimento della maggiore età.

QUALI SONO I CASI IN CUI SI PUÒ PERDERE LA CITTADINANZA ITALIANA?

  • PERDITA AUTOMATICA
Secondo la legge n. 91/1992 circa le nuove norme sulla cittadinanza, vi sono tre motivi distinti per i quali si può perdere il proprio diritto alla cittadinanza italiana. La perdita automatica della cittadinanza italiana può avvenire per i seguenti motivi: -nel caso in cui un cittadino italiano si arruolasse nell'esercito di uno Stato estero; -nel caso in cui un cittadino italiano accettasse un incarico pubblico in uno Stato estero o presso un ente pubblico estero o internazionale a cui l'Italia non partecipa; -nel caso in cui un cittadino italiano prestasse servizio militare presso uno Stato in guerra con l'Italia o nel caso in cui

Perdita

DELLA CITTADINANZA ITALIANA

  • RINUNCIA ALLA CITTADINANZA
Un cittadino può decidere di rinunciare alla cittadinanza italiana per diversi motivi: -nel caso in cui possieda anche la cittadinanza di un altro Stato e/o stabilisca la propria residenza all'estero -nel caso i cui la cittadinanza italiana fosse stata acquistata da un genitore e, ora maggiorenne, fosse in possesso di un'altra cittadinanza

I vantaggi della cittadinanza

  • Diritto di voto
  • Diritto di soggiorno
  • Uguaglianza di fronte alla legge
  • Libertà di movimento e/o religione
  • Diritto al lavoro
  • Diritto all'elettorato passivo
  • Tutela della proprietà

cittadinanza italiana

Le origini della cittadinanza

Il concetto di cittadinanza, sebbene antico, si è consolidato e affermato come criterio fondamentale di individuazione dello statuto politico di una persona solo negli ultimi tre secoli. Prima dell’avvento delle Costituzioni liberali l’individuo si considerava come suddito di colui che era il sovrano o il padrone della terra in cui viveva, e il suo statuto si qualificava piuttosto in relazione ad appartenenze di ceto (nobile, ecclesiastico, borghese, libero o schiavo) o di categoria professionale (le “corporazioni” di arti e mestieri). Negli ultimi secoli si è affermata l’idea che lo Stato non si identifica con un sovrano, ma piuttosto con l’intera collettività dei suoi cittadini, il popolo.

Cittadinanza italiana

Nel corso della storia il termine cittadinanza ha trovato diversi impieghi: • indicatore del modo in cui sono divisi i poteri e le risorse nell'ambito di un ordinamento politico-sociale; • rapporto tra individuo e ordine politico, inteso come partecipazione attiva del soggetto alla sfera pubblica; • intersezione tra individuo e collettività. In particolare, nel Medioevo il termine ebbe molteplici applicazioni. In alcuni casi, come nella Repubblica di Venezia, il termine "cittadino" si contrapponeva non solo ai forestieri e agli esclusi da certi diritti, ma anche ai patrizi, che avevano invece più diritti dei cittadini. Nel suo significato giuridico attuale, la cittadinanza è il collettore di una molteplicità di diritti e doveri riferibili a un individuo in quanto parte di un determinato assetto politico.

cittadinanza italiana

La cittadinanza oggi

Il concetto moderno di cittadinanza nasce dunque in stretto collegamento con l’idea dell’uguaglianza: “Tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge”. Questa idea può apparire oggi anche un poco paradossale, se si pensa che uno dei fattori di maggiore disuguaglianza legale è costituito attualmente proprio dalla cittadinanza e dalla differenza tra cittadini e stranieri. Si tratta di una differenza e di una disuguaglianza non genetica o di fatto, ma creata dalla legge dello Stato. La cittadinanza non è nemmeno una scelta dell’individuo, frutto dell’esercizio di una sua libertà, ma è la legge che determina chi è cittadino di uno Stato e chi non lo è, chi può diventarlo o cessare di esserlo e a quali condizioni.

CITTADINANZE MULTIPLE Può accadere che una persona acquisisca la cittadinanza dello Stato di origine dei genitori, dove vige lo ius sanguinis, e nel contempo quello dello Stato sul cui territorio è nata, dove invece vige lo ius soli. Queste situazioni di doppia cittadinanza possono causare inconvenienti (si pensi al caso di chi è obbligato a prestare servizio militare in entrambi gli Stati di cui è cittadino), sicché gli Stati tendono ad adottare norme per prevenirla, anche sulla base di trattati internazionali. Alcuni Stati, peraltro, non ammettono la doppia cittadinanza e stabiliscono che l'acquisizione della (nuova) cittadinanza presso uno Stato estero faccia automaticamente perdere quella originaria (è il caso del Giappone). In Italia invece, con la legge n.91/1992 "Il cittadino italiano che possiede, acquista o riacquista una cittadinanza straniera conserva quella italiana".

CITTADINANZA ITALIANA

CITTADINANZA ITALIANA

IUS CULTURAE Oggi è in atto una proposta di legge (ius culturae) a favore del minore straniero che - nato in Italia o entrato in Italia prima di aver compiuto 12 anni - abbia frequentato regolarmente nel paese, per almeno 5 anni, uno o più cicli di formazione professionale idonei al conseguimento della qualifica professionale.

Il concetto di cittadinanza nell'Unione Europea

CITTADINANZA ITALIANA

Diverso è parlare di Cittadinanza europea che non è uno status che si acquisisce. Ogni cittadino di un Paese membro della Ue, oltre alla cittadinanza del paese di origine, gode della cittadinanza europea. Secondo la testuale dizione del trattato di Maastricht (TUE), è cittadino dell'Unione chiunque abbia la cittadinanza di uno Stato membro. La cittadinanza dell'Unione europea comporta una serie di norme e diritti ben definiti, che si possono raggruppare in quattro categorie:

  • la libertà di circolazione e di soggiorno su tutto il territorio dell'Unione;
  • il diritto di votare e di essere eletto alle elezioni comunali e a quelle del Parlamento europeo nello Stato membro di residenza;
  • la tutela da parte delle autorità diplomatiche e consolari di qualsiasi Stato membro in un paese terzo nel quale lo Stato, di cui la persona in causa ha la cittadinanza, non è rappresentato;
  • il diritto di presentare petizioni al Parlamento europeo e ricorsi al mediatore europeo.

SEzione 4

La CittadinanzaEuropea

Cittadinanze

Lo "Ius soli": il modello francese

Il primo modello da porre sotto osservazione è quello francese. In relazione a questa concezione, il criterio di appartenenza che lega un soggetto ad uno Stato è determinato dallo ius soli: ciò significa che un individuo viene considerato cittadino francese per il solo fatto di essere nato nel territorio della Repubblica francese.L’attribuzione della cittadinanza, dunque, secondo la tradizione francese, avviene sulla base del possesso di determinati requisiti de facto, ossia lo ius soli o addirittura, la semplice residenza.

Cittadinanze

Lo "ius sanguinis": il modello tedesco

Diametralmente opposto al modello francese vi è quello tedesco, il quale considera elemento necessario per la concessione della cittadinanza, lo ius sanguinis: può essere considerato cittadino tedesco a tutti gli effetti solo chi è figlio, a sua volta, di cittadini tedeschi.

Cittadinanze

Il modello interattivo o interazionistico

Rispetto alla visione francese ed a quella tedesca della cittadinanza, spicca, fra gli altri, un terzo modello, definito interattivo o interazionistico, secondo il quale i requisiti per l’acquisto della cittadinanza non devono ricercarsi nella discendenza, nell’etnia o nell’omegeneità culturale di un dato gruppo di individui, bensì nel dato di fatto che questi ultimi condividono uno schema di convivenza comune in una situazione di contiguità. Il modello propone una partecipazione attiva dei soggetti nella costruzione di una comunità politica, basata sul valore dell’inclusività e dell’attuazione del bene comune.

Fatti di cronaca

Nell’ultimo periodo si è assistito a “scandali” (per citare alcuni titoli di giornali) su questo tema. Uno dei più recenti è stato il caso Suarez. Infatti anche i campioni dello sport appartengono alla categoria degli stranieri ben accetti, e quando guadagnano molto lo sono doppiamente: mai si parla di loro come immigrati, e spesso le autorità pubbliche fanno a gara per naturalizzarli e rivestirli della maglia delle loro nazionali. Luis Suarez, inizialmente acquistato dalla Juventus, aveva bisogno della cittadinanza italiana per risultare comunitario ai fini sportivi ed essere così tesserato senza problemi e limiti da qualunque squadra europea. Una norma prevede il superamento di un esame scritto sulle conoscenze della lingua italiana; il problema è saltato fuori quando si è scoperto che era stato aiutato da un consulente sportivo della società torinese. Questo ha acceso un lungo dibattito che poi è stato spento con l’acquisto del giocatore da parte del Real Madrid.

Fatti di cronaca

Non mancano altri episodi, anche durante questo periodo di pandemia, dove cittadini extracomunitari hanno acquisito privilegi da alcuni “bonus” destinati ai soli residenti in Italia. Su 673 persone controllate, ben 239 non possedevano il requisito della effettiva residenza in Italia e, per tali ragioni, sono state tutte denunciate alle Procure della Repubblica di varie città italiane. (fonte Ilmessaggero.it)

Gli episodi che si sono manifestati negli ultimi anni sono molteplici, in ogni caso queste vicende hanno posto nuovi quesiti riguardo a questo tema (ancora irrisolti ovviamente).

Ma la materia “cittadinanza” è molto più vasta di quanto si possa pensare! Nelle ultime settimane abbiamo assistito alla proposta, da parte del Partito Democratico, di voler estendere la possibilità di votare a partire dai cittadini con età superiore ai sedici anni. Ancora una volta questo ha portato a due schieramenti opposti: chi pensa che questo possa rappresentare un’espansione della democrazia e chi invece non la reputa una priorità. Certo è che la cosa cambierebbe, e non di poco, la modalità di voto che perderebbe parte della sua “essenza”. In alcuni paesi europei e anche extraeuropei, la possibilità di votare per i cittadini più giovani è stata già estesa da alcuni anni, dunque l’Italia non sarebbe il primo paese a farlo. Ma è anche vero che in altri paesi troviamo leggi e legislazioni totalmente diverse dalla nostra.

EUROPA

IUS SOLI

IUS SANGUINIS

IUS CULTURAE

Ius soli in Europa

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  • Il tema della cittadinanza rimane in una condizione di “status quo” che non sembra avere via d’uscita, infatti è da diversi anni (forse anche decenni) che si continua a promuovere proposte e alternative per “ammorbidire” questa legislatura, ma ogni volta si arriva ad un nulla di fatto. Quindi mentre la politica più conservatrice predilige il rispetto di una tradizione legata a vincoli culturali e parentali, la fazione più liberale chiede una maggiore tolleranza di queste regole.

Ius soli in Europa

Europa

IUS SOLI, IUS SANGUINIS E IUS CULTURAE sono i tre principi lungo cui si muove, in tutto il mondo e da secoli, l’attribuzione della cittadinanza basata sulla nascita. Lo IUS SOLI svolge un ruolo centrale, perché è il riferimento a cui guardano coloro che vorrebbero regole per la cittadinanza più in linea con il mondo contemporaneo, caratterizzato da importanti flussi migratori. Lo ius soli è quel principio di diritto secondo cui è cittadino di uno Stato chi è nato all’interno del suo territorio. Per lo ius soli temperato (o condizionato), la sola circostanza di essere nati sul territorio di uno Stato non è sufficiente per diventarne cittadini. Serve che ricorra almeno un’altra condizione. Nel vecchio continente sono diversi gli Stati che già utilizzano questo principio per attribuire la cittadinanza (affiancato allo ius sanguinis). È il caso di Francia, Germania, Gran Bretagna, Spagna, Portogallo, Belgio e Olanda. Nessun paese europeo, invece, ha scelto la via dello ius soli illimitato.

LOREM IPSUM

Belgio

Europa

La cittadinanza ai bambini nati nello Stato ma da genitori stranieri è riconosciuta solo al compimento della maggiore età e il riconoscimento è automatico e può essere anticipato ai 12 anni se i genitori sono residenti da almeno 10 anni.

Germania

Europa

Per ottenere la cittadinanza tedesca:

  • si deve risiedere da almeno otto anni nella nazione ed è richiesto l’abbandono della propria nazionalità d’origine;
  • non è contemplato lo Ius soli puro, a meno che uno dei genitori non risieda da almeno otto anni sul suolo tedesco e abbia regolare permesso di soggiorno da tre.

Portogallo

europa

Il riconoscimento della cittadinanza dalla nascita di coloro che hanno entrambi i genitori stranieri avviene:

  • previo rilascio, da parte di madre e padre, di una semplice dichiarazione in cui affermano di volere essere cittadini portoghesi;
  • a condizione che uno dei due risieda in territorio portoghese da almeno 2 anni.

Gran Bretagna

europa

  • Ha la cittadinanza britannica:
  • Il bambino che nasce su territorio britannico, anche da solo un genitore già in possesso della cittadinanza britannica.
  • Un figlio di genitori stranieri può fare domanda di "naturalizzazione", ma prima del compimento della maggiore età e se ha vissuto nel Regno Unito per i primi 10 anni dopo la nascita.
  • La cittadinanza si acquisisce anche in seguito a tre anni di matrimonio con un cittadino britannico; in tal caso si deve aver vissuto con permesso di soggiorno per almeno 3 anni.

Francia

EUROPA

  • Per quanto riguarda la naturalizzazione e l'acquisizione per nascita, è francese:
  • Il figlio, legittimo o naturale, nato in Francia quando almeno uno dei due genitori vi sia nato.
  • Alla maggiore età ogni bambino nato in Francia da genitori stranieri che ha la propria residenza in Francia o vi ha avuto la propria residenza abituale durante un periodo, continuo o discontinuo, di almeno 5 anni dall'età di 11 anni in poi.
  • A qualunque straniero che contragga matrimonio con un cittadino francese dopo 4 anni di matrimonio.
  • Allo straniero maggiorenne che dimostri la propria residenza abituale in Francia nei 5 anni precedenti la sua domanda, a meno che egli non abbia compiuto e ultimato 2 anni di studi in un istituto di istruzione universitaria francese e non abbia reso importanti servizi allo Stato; in questo caso il criterio della residenza viene ridotto a 2 anni.

Olanda

EUROPA

Nei Paesi Bassi lo ius soli è estremamente debole. La cittadinanza viene conferita:

  • Dopo il compimento della maggiore età (18 anni).
  • Se si è in possesso di un regolare permesso di soggiorno.
  • Se si è vissuto nel paese per 5 anni senza interruzioni.
  • I minori nati in Olanda da genitori stranieri devono aspettare di diventare maggiorenni e avere tutti i requisiti richiesti per ambire alla cittadinanza.

Spagna

EUROPA

  • Diventa cittadino spagnolo:
  • Il bambino che ha almeno un genitore nato a sua volta in Spagna.
  • Dopo 10 anni di residenza nel Paese con lavoro e permesso di soggiorno permanente.
  • In seguito a un matrimonio con cittadino spagnolo, ma solo dopo un anno dalla data delle nozze.

Grecia

EUROPA

  • La cittadinanza:
  • Viene concessa al figlio di stranieri, nato in Grecia, al compimento del diciottesimo anno di età.
  • è automatica per i minori, nati in Grecia da genitori stranieri, dei quali si accerti la residenza stabile e regolare per almeno 5 anni consecutivi.
  • Viene concessa a seguito di esplicita richiesta e certificazione della frequenza scolastica regolare per 6 anni.