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Domus di Marco Lucrezio Frontone

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Created on March 21, 2021

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Transcript

casa di Marco Lucrezio Frontone

La Casa di Marco Lucrezio Frontone è sicuramente una delle domus ad atrio più belle di Pompei. La villa copre una superficie di circa 460 m². È riconducibile per la maggior parte al III stile finale, con rimandi ai miti e alla cultura degna di nota del raffinato proprietario. Le stanze che emergono nella villa sia per la collocazione che per la bellezza delle ricche decorazioni sono il tablino e l’atrio.

La casa venne danneggiata dal terremoto di Pompei del 62 tant'è che si dovette procedere ad un restauro quasi totale: i lavori infatti non erano ancora terminati, come dimostrato da pitture ancora incomplete. Durante le prime esplorazioni venne solo parzialmente indagata, esplorazioni sistematiche si svolsero nel 1899, tra aprile e dicembre del 1900 e tra il 1971 e il 1974. Le iscrizioni elettorali rinvenute sulla facciata della villa ci consentono di conoscere il nome del proprietario: Marcus Lucretius Fronto, cioè Marco Lucrezio Frontone.

La facciata della villa, lungo il vicolo perpendicolare a Via di Nola è piuttosto semplice. Un secondo ingresso, di servizio, è posto lungo il vicolo dei Gladiatori. Come altre ville di lusso di Pompei, la facciata del Fronto Lucrezio era semplice, ma era sufficiente attraversare la porta per cogliere i segni della ricchezza del proprietario. La sua struttura originaria risale al II secolo a.c.

L'atrio è di tipo tuscanico, su di esso si aprono stanze su quasi ogni lato e al centro ha un impluvium con vasca in marmo, bordata da un mosaico con tessere bianche e nere, mentre il resto dell'ambiente è pavimentato in lavapesta con pezzi di marmo colorati.

  • Le pareti sono decorate:
  • in basso con una zoccolatura rossa;
  • nella zona mediana con pannelli neri che accolgono al centro scene di caccia, separati tra di loro con strisce gialle;
  • nella zona superiore ancora a fondo nero con motivi architettonici e geometrici.

Sul lato ovest, accanto all'ingresso, sulla destra, si apre un cubicolo, con il segno dell'incavo per il letto e decorazioni in III stile con: - in basso uno zoccolo nero; - la zona centrale è bianca; - la zona superiore è decorata a ghirlande e architetture; La pavimentazione è a mosaico disposto a stella, con tessere in bianco e nero. Dal cubicolo si accede ad un altro ambiente.

La parete est è semplicemente intonacata in bianco, mentre quella ovest ha uno zoccolo nero e la zona mediana in rosso, con i pannelli separati da fasce bianche con rombi e decorazioni di cani da caccia e ornamenti miniaturistici. Questa parete e quella nord avevano anche degli scaffali; mentre la pavimentazione è in cocciopesto.

Mercurio Giovinetto

  • Il tablino, da un lato aperto sull'atrio e dall'altro sul giardino, presenta affreschi in III stile:
  • la decorazione dello zoccolo è a fondo nero, con la raffigurazione di un hortus conclusus, con esedra e fontane tra due piante, un pluteo, uccelli e giardino spoglio, la predella con simboli cari ad Apollo, come lire e cigni, e a Dioniso, come anfore e pantere, disposte sotto una ghirlanda filiforme;
  • nella zona mediana sono raffigurati quadretti con varie ville marittime, i pannelli sono a fondo rosso e nero, separati tra loro da elementi architettonici fantasiosi decorati con corde di frutta e fiori.

parete del tablinium

Affresco di Narciso mentre ammira la sua immagine riflessa nell’acqua, situato affianco al tablino.

Venere e Marte, affresco del tablino.

A fianco del tablino si apre un piccolo cubicolo sulle cui pareti si trovano due scene : -Narciso, visto precedentemente; - Perona che allatta in prigione il vecchio padre Micone salvandolo dalla morte a cui era stato condannato. L’esempio di amore illustrato nell'affresco è sottolineato dai distici elegiaci dipinti che recitano: “triste pudore fuso con pietà”. Completa la decorazione una coppia di medaglioni con ritratti di fanciulli che forse allude alla camera dei figli del proprietario e la parte superiore è decorata con raffigurazioni di ghirlande e frutta. L'ambiente è illuminato da una finestra rotonda, mentre il pavimento è cocciopesto.

Sul lato sud dell’atrio si apre un III cubicolo forse di pertinenza della domina per l’atmosfera tipicamente femminile dei soggetti rappresentati.

Sul lato opposto è raffigurata una scena di toelette di Venere che seduta seminuda davanti ad uno specchio si fa acconciare i capelli.

Sul quadro della parete destra Arianna porge a Teseo il filo che gli consentirà di uscire dal labirinto visibile sullo sfondo.

Nella sala triclinare si conserva il quadro con l’episodio dell’uccisione di Neottolemo per mano di Oreste davanti al tempio di Apollo a Delfi.

Nella parete sinistra del triclinio che si affaccia sul portico, si riconosce Dioniso appoggiato al Sileno con la lira.

Oggi noi evitiamo di porre la cucina accanto al bagno, ma i romani la pensavano diversamente, e collocavano la cucina quasi sempre accanto alla latrina.La parte posteriore della casa è occupata infatti a sinistra dalla cucina con latrina, dal viridario e da un portico con tre colonne su cui si affacciano diversi ambienti di soggiorno. In un'altra stanza sono stati reperiti gli scheletri di cinque adulti e tre bambini schiacciati dal crollo del tetto durante l’eruzione che distrusse la città nel 79 d.c.

giardino

Sulle pareti del giardino è ancora visibile l’affresco in cui si articolano episodi di caccia tra belve e animali domestici oggi protetta da una tettoia. La conservazione nei secoli è dovuta all'eruzione e seppellimento della domus. Gli affreschi e i pavimenti di questo settore della casa, di IV stile, sono probabilmente riconducibili ai lavori di ristrutturazione eseguiti dopo il terremoto del 62 d.c. e in parte ancora in corso al momento dell’eruzione, come dimostra il rinvenimento nella zona di servizio di un’anfora contenente della calce e conservata in sito.

particolare dell'affresco del giardino

virtual tour

Fine