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ONOFRIO TOMASELLI, I CARUSI

Fatima Biteye

Created on March 20, 2021

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Transcript

ONOFRIO TOMASELLI

OPERA: I CARUSI, 1906 (olio su tela, 184 x 333,5 cm; Palermo, Galleria d’Arte Moderna)

L'ARTISTA

Onofrio Tomaselli nasce il 3 agosto 1866 a Bagheria, in Sicilia, ed inizia la sua formazione presso lo studio del manierista palermitano Pietro Volpes. In seguito si trasferisce a Napoli dove viene influenzato dalla scuola pittorica napoletana dell’epoca che annoverava artisti come Dalbono, Altamura e Morelli.Dal 1884 al 1886, anno in cui sostenne gli esami finali, grazie ad una borsa di studio concessagli dal Comune di Palermo, il Tomaselli frequentò il corso di pittura figurativa, che concluse «con lode ed approvazione», con una medaglia d'argento «per gli studi di dipinti dal vero», ed un premio pecuniario per il «disegno di anatomia del cadavere». In quello stesso 1886 sposò a Napoli Emilia Glaudi dei marchesi di Tagliavia, e nell'anno successivo si presentò al concorso di Composizione di pittura bandito dall'Istituto di Belle Arti di Napoli, ottenendo il premio di incoraggiamento. Le sue opere sono visibili presso la Galleria d'arte moderna Sant'Anna ed il Circolo Artisticodi Palermo. Artista prolifico, essendo uno dei più apprezzati ritrattisti di aristocratici, ricchi, borghesi, e intellettuali della Belle Epoche palermitana, fu il maestro di alcune generazioni di pittori siciliani del primo Novecento fra cui Alfonso Amorelli, ma anche di un altro celebre pittore, Renato Guttuso. Fu sopranominato "mago del pennello".

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L'OPERA

"I Carusi", realizzato nel 1905 dopo una visita alle solfatare di proprietà del barone La Lumia, venne presentato all'Esposizione Internazionale di Milano del 1906. Nel quadro il pittore illumina i fanciulli che emergono dall'oscurità della miniera con un sole radente che fa pensare ad un tardo pomerigggio: la luce è chiara, l'atmosfera sembra calda in contrasto con il freddo e il buio delle viscere della terra. I bambini escono finalmente dalla miniera anche se, provati dal peso dei sacchi, sembrano profondamente stanchi, tanto che il loro passo risulta lento e strascicato. Uno di loro, stremato, è raffigurato accasciato a terra, con gli occhi chiusi, quasi vinto dalla stanchezza. Anche gli occhi degli altri bambini sono rivolti verso il basso, la testa è china e tutto, nel loro corpo, sembra voler testimoniare la condizione di fatica e abbrutimento cui erano costretti in così giovane età.

IL CONTESTO STORICO

Il lavoro minorile Il fenomeno del lavoro minorile è stato a lungo diffuso in tutta Italia: nello specifico, il termine "caruso" era riferito ai minorenni del meridione d'Italia, dopo l'unità. Secondo la legislazione dell'epoca, era illegale far lavorare un minore di 12 anni, anche perché una (allora) recente legge stabiliva che la scuola dovesse essere obbligatoria per i bambini fino alla terza elementare. Questa normativa veniva, comunque, violata. In genere la situazione di sfruttamento era gestita da lavoratori adulti, che prendevano i carusi come assistenti. Ai genitori dei carusi veniva corrisposto un pagamento anticipato di circa 100, 150 lire. La paga dei carusi era, però, di pochi centesimi al giorno, quindi la situazione di semi-schiavitù poteva protrarsi per anni. Le condizioni di lavoro erano dure e inaccettabili secondo i criteri odierni di sicurezza; e il rispetto dei diritti umani, dell'infanzia e dei lavoratori era minimo se non nullo. L'orario di lavoro poteva arrivare a sedici ore giornaliere e i poveri sfruttati potevano subire maltrattamenti e punizioni corporali se accusati di furto (il più delle volte la colpevolezza era inesistente), o di scarso rendimento.

IL CONTESTO ATTUALE

Il lavoro è uno dei principi fondamentali fissati dalla Costituzione della Repubblica Italiana, valore addirittura fondante della Repubblica stessa (art.1) e criterio ispiratore dell'emancipazione sociale, oltre che oggetto di forte tutela. L'art.35 «tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni». L’articolo 18 dello statuto dei lavoratori, è un articolo della legge 20 maggio 1970, n. 300 della Repubblica Italiana, meglio conosciuta come Statuto dei lavoratori. Esso introdusse importanti e notevoli modifiche sia sul piano delle condizioni di lavoro che su quello dei rapporti fra i datori di lavoro, i lavoratori con alcune disposizioni a tutela di questi ultimi e nel campo delle rappresentanze sindacali; ad oggi di fatto costituisce, a seguito di minori integrazioni e modifiche, l'ossatura e la base di molte previsioni ordinamentali in materia di diritto del lavoro. A tutelare i giovani che si avviano ad intraprendere un lavoro ci ha pensato anche la Comunità Europea con la direttiva 94/33, la quale ha stabilito dei principi base in merito ai rapporti lavorativi con i minorenni. In primo luogo è stato fissato il compimento del quindicesimo anno di età come requisito per accedere nel mondo del lavoro, secondariamente è stato stabilito che il giovane deve prima di ogni cosa intraprendere un percorso di istruzione e formazione professionale. Per essere avviato al lavoro l’adolescente deve sottoporsi ad una visita medica preventiva e, una volta assunto, a delle visite periodiche almeno una volta all’anno. Inoltre ai minori è fatto divieto svolgere dei lavori durante le ore notturne, più precisamente nell’arco di tempo che va dalle 22 alle 6 o dalle 23 alle 7, a meno che non si tratti di attività di carattere culturale, artistico o sportivo ed il lavoro non superi la mezzanotte.

COMMENTO

Credo che lo sfruttamento minorile sia, a mio parere, tra le forme di schiavitù le più orribili nella storia dell'umanità e sembra essere molto sottovalutato. Bambini che dovrebbero andare a scuola, divertirsi, avere la mente libera e stare accanto ai propri familiari, invece si trovano costretti a lavorare nei campi, nelle discariche oppure in strada e subire ogni forma di tortura e soppruso, soltanto per ottenere qualche centesimo in più da partare a casa. Non solo vengono sottoposti a lavori pericolsi ma sono anche privi della possibilità di poter studiare e di mirare a un futuro megliore e pochissimi di loro riescono a mettere piede a scuola. Eppure questo tema tanto orrendo esiste ancora ai giorni nostri, malgrado, le normative nazionali e internzionali che regolano tale tema. Oggigiorno lo sfruttamento minorile riguarda soprattutto aree come l'Africa, il Sud America o alcuni Paesi dell'Asia dove l'economia non è ben sviluppata e dove il bambino è visto come una risorsa da impiegare in lavori di forza. Anche se sappiamo che ci sono motivi ben validi per cui questo tema è ancora presente, ma ciò non toglie il fatto che io sia totalmente contraria, che i bambini vengano presi come oggetto di sfruttamento. I bambini hanno diritto all'istruzione, di vivere la vita con serenità senza alcuna forma di violenza e di non essere obbligati a fare lalvori pesanti che nuocia la loro salute. E' una cosa da combattere, anche se so che sia molto difficie ma bisogna comunque provarci perché penso che nessun bambino merita di subire violenze, i bambini di oggi sono il futuro di domani e, a nessun bambino deve essere negato il diritto all'infanzia.

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