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Simposio: l'elogio a Socrate di Alcibiade

francyghio04

Created on March 19, 2021

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Transcript

SIMPOSIO: L'elogio a socrate DI ALCIBIADE

Alcibiade: "Socrate è un sileno.".

"...Ora, ascoltando Pericle ed altri grandi oratori, mi accorgevo certo che parlavano bene, ma non provavo niente di simile: la mia anima non era travolta, non sentiva il peso della schiavitù in cui era ridotta. Ma lui, questo Marsia, mi ha spesso messo in un tale stato da farmi sembrare impossibile vivere la mia vita normale..."

Alcibiade

Indice

05. Valore

01. Il Simposio

06. Socrate

02. Chi era Alcibiade

07. In conclusione

03-04. Scambio

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Il Simposio

Il dialogo sull'amore di Platone

Il Simposio è uno dei dialoghi più famosi di Platone: esso si compone di diversi monologhi riguardanti tutti uno stesso argomento, ossia Eros, l'Amore. I diversi interventi avvengono durante un banchetto organizzato da Agatone per festeggiare la sua vittoria negli agoni delle Lenee. Gli invitati intervengono l'uno dopo l'altro, in seguito alla proposta di Erissimaco di onorare il dio. I presenti al banchetto sono: Agatone, Socrate e Aristodemo, Erissimaco, Aristofane, Pausania e Fedro.Verso la fine, sopraggiunge anche Alcibiade, che ubriaco, si aggiunge a loro e tesse il miglior elogio a Socrate.

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Chi era Alcibiade

Chi fu:

Alcibiade era un giovane soldato e politico ateniese. È descritto come un uomo di bell'aspetto che ebbe uno stretto legame con Socrate, di cui si innamorò grazie alla sua eloquenza.

Cosa succede in seguito alla sua entrata al banchetto:

Alcibiade, una volta unitosi al banchetto di Agatone, ha un breve contrasto con Socrate, ma in seguito, una volta apprese le regole della serata, espone una grande ammirazione verso il suo maestro mettendo in luce tutti i suoi pregi (e alcuni suoi difetti, ad esempio paragonandolo al satiro Marsia). Descrive il suo amore per il filosofo e afferma anche che egli è l'unica persona in grado di fargli provare il sentimento della vergogna.

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Scambiare bronzo con oro

All'esterno, Socrate, come un sileno, sembra attratto eroticamente da chi è bello, ma dimostra in seguito di essere pieno di sophrosyne. Alcibiade, convinto del fatto che Socrate lo corteggiasse per la sua bellezza, volle approfittarne per ottenere in cambio tutto ciò che sapeva.Cominciò, dunque, a rimanere da solo con lui, sperando che presto iniziasse a comportarsi da amante, ma con scarsi risultati; finché un giorno, in seguito a una cena, riuscì a convincerlo a rimanere per la notte protraendo la conversazione fino a tardi. Una volta entrambi a letto, Alcibiade si dichiarò esponendogli il suo scopo di migliorare se stesso attraverso la saggezza del filosofo, e che quindi, gli sarebbe sembrato stupido non compiacerlo in tutto. Socrate però lo rifiutò, rimandando la risposta a un futuro indeterminato.

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Scambiare bronzo con oro

Alcibiade capì solo in seguito di essere stato rifiutato, ma non potè fare a meno di ammirare Socrate per la sua sophorosyne.L'immagine dello scambio del bronzo con l'oro viene dall'Iliade: Glauco e Diomede durante il combattimento si rendono conto che le loro famiglie sono legate da un vincolo ospitale, si astengono dallo scontrarsi e si scambiano - non avendo altri doni a portata di mano - le armi. Omero non manca di osservare che la transazione di Glauco - regalare a Diomede armi d'oro per riceverne di bronzo - è piuttosto svantaggiosa. Nella metafora di Socrate, le grazie corporee fanno la parte delle armi di bronzo, il sapere quella delle armi d'oro: lo scambio è impari perché le prime stanno molto più in basso della ricerca della sapienza.

"Tu non vuoi più possedere l’apparenza della bellezza, ma la bellezza reale, e quindi sogni di scambiare – non c’è dubbio – il bronzo con l’oro. Eh no, mio bell’amico, guarda meglio! T’illudi sul mio conto: io non sono niente. Lo sguardo della mente comincia davvero a esser penetrante quando gli occhi cominciano a veder meno: e tu sei ancora molto lontano da quel momento”.

Sophorosyne:

la prudenza come capacità di autocontrollo e di riflessione.

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Il valore di Socrate

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Socrate diede inoltre la dimostrazione di che tempra fosse fatto in occasioni di guerra. Durante la battaglia di Potidea, in pieno inverno, Socrate ignorò il gelo e uscendo fuori dall'accampamento trovò un posto in cui meditare, rimandendo lì immobile per un giorno intero.Alcibiade fu inoltre salvato da Socrate durante una battaglia, il quale si rifiutò di lasciare indietro feriti, e fece ricadere l'onore su Alcibiade.In seguito alla sconfitta di Delio, dimostrò di avere una mente fredda anche nelle situazioni più difficili, dando quindi prova del suo coraggio.

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Socrate

L'atopos di Socrate

L'aggettivo atopos -che significa fuori luogo, sia nel senso positivo di straordinario, che nel senso negativo di strano- calza perfettamente a Socrate. Socrate è "strano" perché ragiona da sé e non si fa manipolare tramite i piaceri e i dolori che indirizzano le persone ordinarie. Socrate è originale perché è un uomo libero. È per questo che non può essere paragonato a nulla di umano, se non ai sileni e ai satiri.

"Si potrebbero dire, senza dubbio, molte altre cose per lodare Socrate e tutte da far meraviglia, ma mentre per ogni altro atteggiamento nella vita tali cose si potrebbero dire anche di altri, il fatto di non essere egli simile a nessuno degli uomini, né degli antichi, né di quelli di adesso, questa è cosa degna di ogni meraviglia. [...] Ma come è fatto quest'uomo, quanto a stranezza, lui e i suoi discorsi, neppure cercando si potrebbe trovare uno che gli si avvicini né tra gli uomini d'ora, né tra quelli di un tempo, a meno di metterlo a confronto con quelli che dico io, cioè non con un uomo, ma con i sileni e i satiri, lui e i suoi discorsi."

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In conclusione

La fine dell'elogio a Socrate è anche la fine del dialogo platonico. Il monologo di Alcibiade è seguito da una risata generale, poiché agli invitati sembra ovvio che Alcibiade sia ancora innamorato di Socrate.Improvvisamente si unisce al banchetto una brigata di festaioli, che rende impossibile il proseguimento di discorsi seri, e anzi, rendono necessaria la bevuta di vino. Alcuni di coloro che prima esposero il loro elogio a Eros, lasciano la festa. Molti si addormentano o lasciano la festa, finché non rimangono solo Agatone, Socrate, Aristofane e Aristodemo. Alla fine dei loro discorsi -a cui Aristodemo non partecipa per il sonno- Aristofane e Agatone si addormentano e Socrate, seguito da Aristodemo, si leva e lascia il banchetto.