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dike e ponos- esiodo
mastantuonivittoria
Created on March 19, 2021
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Transcript
πόνος και δίκη
il rapporto tra giustizia e lavoro nelle "Opere e Giorni" di Esiodo
Prima di tutto..
Le opere e i giorni è un poema didascalico di 828 versi indirizzato al fratello Perse. Dopo un’invocazione alle Muse, il poeta si rivolge al fratello Perse e lo esorta alla giustizia, esponendogli la leggenda delle due Contese, quella cattiva, ossia la Discordia, e quella buona, cioè l’Emulazione: l’una causa di guerre e lutti, l’altra di oneste e pacifiche gare fra gli uomini. Dopo un accenno alla lite e un’invettiva contro i giudici «divoratori di doni», Esiodo narra il mito di Prometeo e Pandora, che spiega l’origine della dura necessità del lavoro, cui Perse vuole sottrarsi.
ma analizziamo meglio..
il concetto di giustizia nelle "opere e giorni"
La dea della giustizia riferisce a Zeus le colpe degli uomini perché, per via di esse, lei viene offesa; quando gli uomini la scacciano la dea li segue piangendo e avvolta nella foschia procura loro del male.
Zeus ha donato agli uomini la giustizia, questi devono rispettarla e non essere come gli animali.
Lo strumento per rispettarla è il lavoro, da qui il loro rapporto
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infatti Esiodo scrive:
πόνος
il concetto di lavoro nell'antica grecia era indicato da diversi termini:
"ergon"indica il lavoro con un'accezione chiaramente positiva ed in particolare il concetto di "laboriosità" "capace di fare qualcosa"
lavoro come "laboriosità"
lavoro come sofferenza
"ponos" indica il lavoro con lo spirito del lavoro duro e della fatica, infatti lo traduciamo con "pena" "fatica" "sforzo"
Esiodo, sostenitore del lavoro
Esiodo, che nella vita era un libero contadino e che, nell'ambito della letteratura greca, viene spesso considerato come il poeta che per primo sviluppa con forza il senso della propria individualità. Accanto alla Teogonia (1022 versi, dedicati alla narrazione delle vicende dell' universore e i Giorni" (828 versi), e, in particolare, il mito di Pandora che spiega la ragione della necessità per cui l'uomo deve lavorare per vivere, oltre che della presenza dei mali nel mondo.
Il lavoro è la 'parte' assegnata da Zeus all'uomo, è il peso che deve portare, ma anche la sua grandezza. L'esaltazione del lavoro, unita al dovere strettamente connesso di rispettare la giustizia, rappresenta la nuova conquista della civiltà occidentale.
IL RAPPORTO TRA GIUSTIZIA E LAVORO
Il lavoro è una punizione divina, ma è anche il riscatto dell'umanità. Esiodo si fa portatore dei valori di un mondo umile "l'operosità reca più felicità che invidia"
LO SPARVIERO E L'USIGNOLO
I poli fra i quali gli uomini gravitano insomma sono il lavoro e la giustizia, l'uno imposto agli uomini dagli dèi dopo il furto del fuoco, e l'altra derivante direttamente da Zeus che ne è il custode e il garante. La parte dedicata al primo argomento è la più estesa in cui la dignità del lavoro è contrapposta al disdoro che deriva dalla pigrizia. Il passaggio all'esaltazione della giustizia è anch'esso introdotto da una premessa sulle disastrose conseguenze cui va incontro chi attenta, con la violenza o con la frode, ai beni altrui, riferimento alla contesa col fratello. Seguono alcune basilari norme di comportamento che l'uomo onesto deve seguire,(si pensi solo ai comandamenti biblici) e avallati dalla divinità che ne sanziona adeguatamente la violazione: non rubare, non usare violenza agli ospiti e ai supplici, non commettere adulterio con la donna del fratello, rispettare i deboli e onorare i genitori.
la giustizia e il lavoro oggi
La giustizia è dunque una virtù, un diritto e un dovere, che per queste sue molteplici caratteristiche è difficile definire in modo univoco e conclusivo, resta il fatto che senza di essa, passato e presente non potrebbero costruire un futuro.
il lavoro rende l'uomo libero, l'indipendenza di un essere umano, ieri come oggi, resterà sempre un pilastro della società
GRAZIE!
A CURA DI VITTORIA MASTANTUONI