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Federigo degli Alberighi
Elena Larocca
Created on March 19, 2021
La novella di Federigo degli Alberighi con immagini e citazioni!
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Transcript
Federigo degli Alberighi
Dal Decameron di Giovanni BoccaccioGiornata V, novella 9 Narratrice: Fiammetta
Breve introduzione
Federigo degli Alberghi è il titolo della nona novella del quinto giorno del Decameron di Boccaccio. Questa novella ha come tema l'amore con un lieto fine, ciò grazie al nobile animo del protagonista. Infatti lo stesso Federigo possiede un animo puro, come nell'amor cortese. La donna amata, ovvero monna Giovanna, ingentilisce Federigo e lo fa innamorare fino a fargli spendere tutte le sue ricchezze. Federigo rimarrà con solo il suo falco, unico simbolo della sua nobiltà. Sarà proprio grazie a questo che riuscirà a non morire in miseria e a conquistare la sua donna amata. Vediamo come!
01 Prima sequenza (rr. 1-16)
Presentazione di Federigo e di monna Giovanna
«Era usato di dire, tra l'altre sue belle cose, che in Firenze fu già un giovane chiamato Federigo di messer Filippo Alberighi [...] d'una gentil donna chiamata monna Giovanna s'innamorò [...] e il suo senza ritegno spendeva; ma ella, non meno onesta che bella, niente di queste cose per lei fatte né di colui si curava che le faceva»
02 Seconda sequenza (rr. 17-23)
Federigo si ritrova povero
«Spendendo adunque Federigo oltre a ogni suo potere molto e niente acquistando, sì come di leggiere adiviene, le ricchezze mancarono e esso rimase povero, senza altra cosa che un suo poderetto piccolo essergli rimasa, delle rendite del quale strettissimamente vivea, e oltre a questo un suo falcone de'miglior del mondo»
03 Terza sequenza (rr. 24-28)
L'eredità di monna Giovanna
«Il marito di monna Giovanna infermò, e veggendosi alla morte venire fece testamento; e [...] avendo molto amata monna Giovanna, lei, se avvenisse che il figliuolo senza erede legittimo morisse, suo erede substituì»
04 Quarta sequenza (rr. 29-54)
La malattia del figlio di monna Giovanna e il suo ultimo desiderio
«Il garzoncello infermò; di che la madre dolorosa molto [...] il domandava se alcuna cosa era la quale egli disiderasse, pregandolo gliele dicesse, ché per certo, se possibile fosse a avere, procaccerebbe come l'avesse»
«Il giovanetto, udite molte volte queste proferte, disse: "Madre mia, se voi fate che io abbia il falcone di Federigo, io mi credo prestamente guerire"»
05 Quinta sequenza (rr. 55-73)
L'arrivo di monna Giovanna a casa di Federigo
«La donna la mattina seguente, presa un'altra donna in compagnia, per modo di diporto se n'andò alla piccola casetta di Federigo[...] [che] vergognosamente dentro alla sua casa la ricevette»
06 Sesta sequenza (rr. 74-89)
Il pranzo da Federigo
«Con tutto che la sua povertà fosse strema [...] né denari né pegno trovandosi [...] gli corse agli occhi il suo buon falcone, il quale nella sua saletta vide sopra la stanga; per che non avendo a che altro ricorrere, presolo e trovatolo grasso, pensò lui esser degna vivanda di cotal donna»
07 Settima sequenza (rr. 90-145)
La richiesta di monna Giovanna e il dolore di Federigo
«Verso Federigo cominciò a parlare: "Federigo [...] mi conviene, oltre al piacer mio e oltre a ogni convenevolezza e dovere, chiederti un dono [...] il falcon tuo, del quale il fanciul mio è sì forte invaghito..."»
«Federigo, udendo ciò che la donna adomandava e sentendo che servir non ne la potea per ciò che mangiar gliele avea dato, cominciò in presenza di lei a piagnere [...] Federigo [...] così disse: "... reputai degna e convenevole cosa che con più cara vivanda secondo la mia possibilità io vi dovessi onorare [...] ricordandomi del falco che mi domandare e della sua bontà, degno cibo da voi lo reputai»
08 Nona sequenza (rr. 146-161)
Il matrimonio e il lieto fine
«Essendo rimasa ricchissima e ancora giovane, più volte fu da' fratelli costretta a rimaritarsi. [...] Li fratelli, udendo l'animo di lei e conoscendo Federigo da molto, quantunque povero fosse, sì come ella volle, lei con tutte le sue ricchezze gli donarono»
Lavoro realizzato daElena Larocca della 3^B