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Cittadinanza.
piccolagiulia.rispoli
Created on March 18, 2021
Latino1903
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Transcript
Cittadinanza.
Civitas; sostantivo astratto femminile, terza declinazione. Derivato da "civis" (=cittadino).ln latino civitas indica sia, concretamente, la comunità dei cittadini, degli individui che abitano nella nella città sia, in astratto, la condizione qualificante del civis.
La cittadinanza romana.
Ad oggi la cittadinanza è la condizione del cittadino al quale lo Stato riconosce la pienezza dei diritti civili e politici.Il concetto di cittadinanza che, ad oggi, ci sembra addirittura scontato, ha subito numerose evoluzioni. Non si può parlare di cittadinanza nel mondo antico (dove la distinzione tra sovrano e suddito era ancora ben definita) se non nelle comunità statuali, cioè nelle polis.
Nelle polis il "civis", cioè il cittadino, aveva il diritto di intervenire e di influenzare determinate scelte politiche. Si poteva essere "civis" solo con la nascita da una madre in "iustae nuptiae", ovvero il giusto matrimonio romano. Nel diritto romano la cittadinanza era considerata come forma di tutela giuridica che assicurava diversi privilegi di cui gli stranieri erano totalmente privi. Era considerato cittadino a pieno titolo l'individuo maschio adulto e libero.
La matrona.
La matrona, nell'antica Roma, era una donna che possedeva la cittadinanza romana ed aveva contratto un matrimonio romano con un uomo libero. Le matrone rappresentavao, nella società romana, le raffigurazioni delle divinità femminili più importanti, soprattutto nel ruolo di madre e moglie fedele. Esse avevano addirittura una loro apposita festa celebrata a Roma. Una matrona veniva riconosciuta dalla sua stola e dai capelli intrecciati con vittae (fasce), considerate necessarie come oggetti da indossare nei capelli.
Nelle prime chiese cristiane vi era un apposito spazio a loro dedicato, chiamato matroneo. Solitamente esso vi si trovava su una loggia sopraelevata.
Il termine "matrona" oltre ad indicare lo status importante della donna a quei tempi, col passare del tempo è diventato anche un nome comune di donna e, nel V secolo, di santa; la sua ricorrenza avviene il 25 gennaio (santa patrona di San Prisco).Inoltre, durante il medioevo, questa parola significava levatrice, ossia colei che aiuta le giovani a partorire.