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Petrarca
Antonella
Created on March 17, 2021
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Transcript
Francesco Petrarca
INDEX
1. La vita2. La formazione culturale 3. Il pensiero 4. La poetica 5. Dante e Petrarca a confronto 6. Le opere minori 7. Il Secretum 8. Le Epistole 9. I Triumphi 10. Il Canzoniere
La vita
La formazione culturale
Fin dalla gioventù in Francia, Petrarca si appassiona allo studio del latino e della letteratura classica. Il modo in cui si rapporta al patrimonio culturale e letterario dei secoli precedenti è assai diverso rispetto agli scrittori anteriori e allo stesso Dante. Scarsa importanza hanno infatti, per il poeta, gli autori che sono stati determinanti nella formazione di Dante, da Aristotele a Tommaso D'Aquino: Petrarca non dà rilievo alla filosofia e alle tradizioni culturali del medioevo. La sua attenzione si focalizza su due aspetti centrali: l'analisi del mondo morale e dei problemi interiori dell'uomo (non a caso il pensatore cristiano che egli ritiene più importante è Agostino). Se si escludono Sant'Agostino e Dante (quest'ultimo soltanto per le sue opere in volgare), gli autori che influenzano sono autori classici: Cicerone, Seneca, Livio e Virgilio.
La formazione culturale
Questi autori classici, per Petrarca, non devono essere reinterpretati e riadattati al gusto medievale, poichè sono modelli sempre validi, tesori di valore morale e spirituale da assumere come punto di riferimento nella vita e nell'arte. Lo spirito con il quale lo scrittore si accosta ai classici è dunque quello che diventerà tipico dell'Umanesimo quattrocentesco: l'atteggiamento di un intellettuale che va alla ricerca di manoscritti latini inediti. Nel corso degli anni si avvicina ai testi degli scrittori cristiani. Petrarca pose particolare attenzione ai testi biblici, ma soprattutto Sant'Agostino divenne oggetto della meditazione dello scrittore. Agostino gli permise di intraprendere un viaggio nella propria interiorità.
Il pensiero
Petrarca attribuisce molta importanza al mondo spirituale e interiore, infatti a causa della decadenza politica e morale del suo tempo non crede che potrà mai essere raggiunta una situazione politica ottimale, ma è fortemente convinto che gli ideali della poesia e della letteratura permetteranno la nascita di una "repubblica delle lettere" capace di nobilitare l'uomo. La cultura, secondo Petrarca, permette all'uomo di intraprendere un viaggio nella propria interiorità che gli permetterà di trovare Dio nella propria anima.
La poetica
Il Trecento è il secolo in cui il pensiero medievale è giunto al tramonto. Petrarca è un intellettuale di frontiera che vive in sè il travaglio di questa età di trapasso. Egli ha una religiosità meno salda e più segnata dal dubbio, ha un'idea di letteratura più autonoma ed esalta i valori puramente umani dell'amore, della gloria, della virtù e della poesia. L'uomo è il tema centrale delle opere di Petrarca: anche in ciò dobbiamo vedere un'anticipazione dell'Umanesimo. Per Petrarca oggetto della poesia deve essere la verità che deve essere espressa facendo ricorso ad una serie di artifici che rendono permettono alla poesia di raggiungere quella perfezione formale che la rende accattivante.
Dante vs Petrarca
Le opere minori
Tra le opere minori di Petrarca possiamo distinguere:
- Africa, poema epico composto in esametri latini. L'opera vuole celebrare le imprese di Scipione l'Aricano e la grandezza di Roma. L'opera rimase incompiuta.
- De viris illustribus, scritta in latino, è un'opera in prosa che appartiene al genere dei ritratti biografici. Propone ventitrè biografie di famosi romani, a cui Petrarca, nelle ultime edizioni, aggiunse dieci biografie di figure dell'Antico Testamento e due biografie di eroi classici (Ercole e Giasone). L'opera rimase incompiuta.
- De vita solitaria, è un trattato filosofico-morale in cui l'autore illustra il proprio ideale di vita caratterizzato dal contatto con la natura, intensa frequentazione delle lettere e lontananza dal chiasso del mondo.
Le opere minori
- De otio religioso, opera in cui sottolinea l'importanza della vita contemplativa cristiana. L'opera viene scritta dopo una visita ai Certosini, ordine religioso di cui faceva parte il fratello Gherardo. Petrarca esalta la pace e la gioia che la vita religiosa riesce a garantire.
Il Secretum
Il Secretum venne scritto tra il 1342 e il 1343, al tempo della crisi religiosa di Petrarca. L'opera è suddivisa in tre libri, preceduti da un Proemio (introduzione), e ha la struttura di un dialogo che ha come protagonisti Petrarca e Sant'Agostino.Il dialogo si svolge in tre giorni alla presenza di una donna bellissima che è allegoria della Verità. Agostino rappresenta la voce della coscienza.Francesco rappresenta la fragilità del peccatore.
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Il Secretum
Proemio: A Francesco si presenta una donna, la Verità, e un vecchio, Agostino. La Verità prega Agostino di aiutare Francesco. Libro I: Agostino illustra i motivi dell'infelicità degli uomini e rimprovera Francesco della scarsa forza di volontà, lo invita a ricercare il bene spirituale e ad abbandonare l'amore per i beni terreni. Libro II: Agostino prende in considerazione i sette peccati capitali e ritiebìne Francesco colpevole di tutti tranne che dell'invidia. Si sofferma in particolar modo sui pericoli dell'Accidia che il poeta ammette di provare. Agostino gli consiglia di rileggere le opere dei classici che incitano ad allontanarsi dai beni e dalle passioni del mondo. Libro III: Il filosofo accusa il poeta di essere vittima di due passioni terrene: l'amore e la gloria letteraria. Agostino sostiene che l'amore per una donna e la ricerca della gloria letteraria, gli impediscono di porre al primo posto l'amore per Dio.
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Le epistole
Le Epistole scritte da Petrarca sono opere d'arte da rendere pubbliche , lo dimostrano lo stile alto in cui sono composte, pertanto sono da considerarsi un genere letterario attraverso il quale l'autore sviluppa riflessioni su di sè, sull'esistenza, sui classici, sulla cultura o in cui polemizza contro la corruzione morale della sua epoca. Si dividono in:
- Familiares: trattano argomenti familiari, sono 350 lettere suddivise in 25 libri.
- Le Seniles: ossia dell'età avanzata, 125 lettere raccolte in 17 libri.
- L'epistola Posteritati: testamento spirituale destinata ai posteri.
- Le Sine nomine (senza nome): non si rivolgono ad un destinatario preciso, sono 19 lettere che mostrano un atteggiamento polemico nei confronti della Curia avignonese.
- Le Epistole metricae (letere in versi): scritte in esametri, presentano un tono colloquiale e affrontano temi quotidiani.
I Triumphi
Due soltanto sono le opere in volgare scritte da Petrarca: Il Canzoniere e i Triumphi.I Triumphy furono scritti tra il 1345 e il 1355, ma non furono portati a termine. Sono un poema allegorico, per certi aspetto Petrarca si ispira alla Divina Commedia, dalla quale vengono ripresi il metro della terzina di endecasillabi a rima incatenata e la forma allegorica; importante è anche il riferimento all'Amorosa visione di Boccaccio. L'opera deve il suo titolo al "trionfo" con cui, nel mondo classico, si rendeva omaggio al vincitore di una campagna militare e presenta in successione i trionfi poetici delle seguenti personificazioni allegoriche: Amore, Pudicizia, Morte, Fama, Tempo, Eternità. Protagonisti sono il poeta e la donna amata, Laura. I temi principali riguardano: il rapporto tra il poeta e Laura e il contrasto delle passioni e delle cose terrene con l'aspirazione alla spiritualità.
Il canzoniere
Il Canzoniere
Il Canzoniere benché scritto in volgare riceve dall'autore un titolo in latino: Rerum vulgarium fragmenta. L'opera diventerà poi nota col titolo di Canzoniere. Nonostante l'apparente "frammentarietà", Il Canzoniere, oltre a
rappresentare il modello per tutta la successiva poesia in volgare italiana, è la prima raccolta di liriche organicamente disposta della letteratura europea. Le rime del Canzoniere sono giunte a noi attraverso il Codice vaticano Latino 3195, in parte autografo, in parte dettato da Petrarca. La raccolta è composta da 366 componimenti (una per ogni giorno dell'anno se si esclude la prima che è un'introduzione). Vi prevalgono i sonetti, ma sono presenti anche canzoni, sestine, ballate e madrigali. Dal punto di vista metrico, ma anche tematico, linguistico e stilistico riprende, personalizzandola, la tradizione poetica precedente che va dai Provenzali agli Stilnovisti. Petrarca lavorò al Canzoniere per circa trent'anni. Le poesie non state inserite seguendo un ordine cronologico, infatti, anche se quella proposta non è una trama narrativa, la disposizione delle liriche racconta una "storia dell'io": una sorta di romanzo d'amore che ha come protagonista il poeta e Laura.
Il Canzoniere
Il Canzoniere è suddiviso in due parti:
- In vita di madonna Laura
- In morte di di madonna Laura.
Non si sa nulla di certo sull'identità di Laura: alcuni studiosi credono che Laura non sia mai esistita, infatti nelle liriche spesso vengono utilizzati i termini lauro, l'aura, laurea e questo ha indotto gli studiosi a pensare che Laura sia una personificazione della Poesia, poichè on il lauro (alloro) erano incoronati i poeti.Non mancano coloro che sostengono sia un nome letterario che permette a Petrarca di celare la vera identità della donna amata (del resto facevano così anche i provenzali). A differenza di Dante, per Petrarca l'amore per Laura è considerato un ostacolo all'amore per Dio. L'amore, inoltre, da un lato fa soffrire e dall'altro è fonte di gioia. Il canzoniere ripropone il tema della preghiera e del pentimento, della solitudine, della brevità della vita e della fugacità del tempo, il senso doloroso della precarietà, il tema della morte e quello della memoria.Il tema politico lo ritroviamo solo nella canzone "All'Italia". Dal punto di vista linguisto, mentre Dante mescolava elementi provenienti da campi diversi (dialetti, latino, lingua d'oc, lingua d'oil), creava neologismi, accostava termini appartenenti a registri linguistici differenti, Petrarca, utilizza un numero ristrettissimo di vocaboli, pertanto si parla di unilinguismo.