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canto XI

ennaimih

Created on March 15, 2021

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Transcript

Dante Alighieri

Canto XI del Purgatorio

Versi 73-96

1. terza parte del canto 2. I superbi recitano il Pater noster 3. colloquio con Oderisi da Giubbio

argomento del canto

73-78

Ascoltando, chinai il viso verso il basso; e una di quelle anime, non questa che parlava, si contorse sotto il peso che impedisce i loro movimenti

73 Ascoltando chinai in giù la faccia; e un di lor, non questi che parlava, si torse sotto il peso che li ‘mpaccia,

76 e videmi e conobbemi e chiamava tenendo li occhi con fatica fisi a me che tutto chin con loro andava.

e mi vide e mi riconobbe, e mi chiamava, tenendo faticosamente gli occhi fissi su di me che procedevo insieme a loro, tutto chino.

76. enumerazione 77. iperbato 77-78 enjambements

79-84

«Oh!», dissi io a lui, «non sei tu Oderisi, la gloria di Gubbio e l’onore di quell’arte che a Parigi è chiamata alluminare?»

79. «Oh!», diss’io lui, «non se’ tu Oderisi, l’onor d’Agobbio e l’onor di quell’arte ch’alluminar chiamata è in Parisi?».

«Fratello», disse egli, «splendono di più le pergamene che dipinge Franco Bolognese; la gloria è ora tutta sua, e mia solo in parte.

82. «Frate», diss’elli, «più ridon le carte che pennelleggia Franco Bolognese; l’onore è tutto or suo, e mio in parte.

85-90

«Fratello», disse egli, «splendono di più le pergamene che dipinge Franco Bolognese; la gloria è ora tutta sua, e mia solo in parte

85 Ben non sare’ io stato sì cortese mentre ch’io vissi, per lo gran disio de l’eccellenza ove mio core intese.

Di questa superbia qui si paga la pena; e non sarei ancora qui se non fosse accaduto che, pur potendo ancora peccare, mi rivolsi a Dio [pentendomi]

88 Di tal superbia qui si paga il fio; e ancor non sarei qui, se non fosse che, possendo peccar, mi volsi a Dio

86-87: enjambement

91-96

Oh vana gloria delle capacità umane! Quanto poco tempo resiste verdeggiante sulla cima, se non è seguita da età di decadenza!

91 Oh vana gloria de l’umane posse! com’poco verde in su la cima dura, se non è giunta da l’etati grosse!

Cimabue credette di essere il migliore nella pittura, e ora Giotto ha la celebrità, cosicché la fama del primo ne è oscurata:

94 Credette Cimabue ne la pittura tener lo campo, e ora ha Giotto il grido, sì che la fama di colui è scura:

91: apostrofesimilitudine (vv. 94-98) -> "Cimabue credette di dominare nella pittura, mentre ora è Giotto il maestro e ha oscurato la sua fama: allo stesso modo Guido Cavalcanti ha tolto all'altro Guido Guinizelli la gloria della lingua"

Dante un superbo?

sente la sua colpa, accusa di sentire già il peso del masso --> a fianco dei dannati

verso 78: «tutto chin con loro andava» atteggiamento simile a quello dei superbi ---> vuole punirsi ipotesi confermata nel canto XIII vv 136-138 «Troppa è più la paura ond’è sospesa / l’anima mia del tormento di sotto, / che già lo ‘ncarco di là giù mi pesa» ammissione della sua paura

personaggi

pena: superbia critica la gloria --> dura poco Oderisi cita Cimabue e Giotto come esempio

Franco Bolognese

Oderisi da Gubbio

Confronto di tipo storico, non mira ad affermare la superiorità

Cimabue

Giotto

THANKS!

Ennaimi Hanaa Koman Greta