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aztechi

myriamfalluto53

Created on March 11, 2021

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Transcript

aztechi

il popolo che viaggiava nel sogno

origini e storia

società

religione e sacrifici

teatro e letteratura

tradizioni ed architettura

nuove peripizie

Hernan cortes

leggenda

La leggenda narra che il re dei Tepanechi avesse organizzato un banchetto per festeggiare il matrimonio della figlia con il re Azteco, Purtroppo la fanciulla durante un orribile rituale fu assassinata e il suo cuore estratto dal torace. Il re Tepaneco, rimase scioccato quando vide ballare davanti a sé uno sciamano, con indosso la pelle della figlia. Allora, preso dalla rabbia, il re cacciò dall'impero gli ospiti Aztechi e li costrinse a fuggire nella palude vicina. Ed è qui che il re Azteco Tenoch vide una aquila su un cactus che aveva nel becco un serpente, il re interpretò questa visione come un segnale degli dei, che gli comunicavano di fondare qui la propria città, chiamata, Tenochtitlan . Cosi gli Aztechi si stabilirono nella palude, sulle sponde del lago Texcoco, luogo dove oggi sorge una immensa pianura in cui è situata anche Città del Messico.

storia

Gli Aztechi svilupparono tecniche innovative per costruire sul suolo instabile della palude, e non solo case ma anche piramidi a gradoni. La crescita demografica e la carenza d'acqua a causa della palude fecero sorgere l'esigenza di un acquedotto che portasse l'acqua alla città. Ma per questo progetto gli Aztechi furono costretti a combattere i Tepanechi, guidati dal re Mextra, e solo dopo averli battuti potettero edificare l'immano progetto. Con questa vittoria salì al potere il comandante Mesawalcoiocl, che fece costruire anche un enorme palazzo sulla collina di Tex Coxinco dotato di un enorme giardino e terme.

...

Nel XV secolo il re Montezuma I, inizia una campagna di estensione, riuscendo così ad espandere il dominio Azteco a ovest fino al pacifico e a est fino al golfo del Messico. Gli Aztechi in questo modo diventarono la prima potenza del Centro America. Gli Aztechi in questo periodo così florido costruiscono enormi monumenti, dighe, gallerie e fondano nuove città ma soprattutto addestrano un enorme esercito in cui i soldati avevano riti particolarmente crudi e portavano stormi piercing. Alla morte di Montezuma I salì al potere Montezuma II, il re che si dovette confrontare col conchistador Cortes. Gli Aztechi non avevano mai visto le navi e le definirono come montagne galleggianti. Così grazie alla paura e all'inganno il Portoghese Cortes, sbarcato con 500 uomini, riuscì a conquistare molte città e tribù azteche. Ormai alle porte della capitale Montezuma II decide di mandare contro il conquistador l'esercito.

...

Ed è qui che per la prima volta Cortes vede l'esercizio imperiale, con i soldati completamente travestiti da animali. Ma il primo incontro tra Cortes e Montezuma fu pacifico. Ma dopo un periodo di dialogo e di pace Cortes prese in ostaggio Montezuma, ottenendo così il potere sul popolo. Dopo un periodo di dominio i portoghesi decisero di dichiarare guerra agli Aztechi commettendo numerose stragi. Questo scatenò la furia del popolo che uccise Montezuma, accusandolo di tradimento, e riuscì a uccidere buona parte del esercito Portoghese. Solo Cortes e pochi uomini riuscirono a salvarsi dalla strage e a rifugiarsi nella foresta. Cortes a questo punto decise di distruggere la città compromettendo l'acquedotto e il rifornimento dei viveri.

Ed infine l'esercito di Cortes, con l'aiuto di alcune tribù indigene, attacco la città e la conquistò, distruggendola e uccidendo la maggior parte degli abitanti. Ponendo così fine all'impero Azteco.

società

La società azteca precolombiana era di tipo piramidale. Si basava sulle fondamenta culturali comuni a buona parte della Mesoamerica. Dal punto di vista politico la società si basava su Città-Stato indipendenti chiamate "Altepetl", composte di piccole divisioni chiamate, Calpulli, a loro volta divise in uno o più gruppi familiari. Dal punto di vista sociale dipendeva da una divisione relativamente rigida tra nobili e cittadini liberi, entrambi divisi in gerarchie elaborate di stati sociali, responsabilità e potere.

economia

Economicamente la società dipendeva dall'agricoltura, e da un accentuato spirito guerriero; altri importanti fattori economici erano il commercio, sia locale che su lunghe distanze, ed un alto grado di specializzazione dei mercati. Anche lo svago era importante; per esempio, sappiamo che gli aztechi erano una delle società meno evolute dal punto di vista "tecnologico".

il matrimonio

Il matrimonio era simboleggiato con il legare i lembi estremi dei mantelli dello sposo e della sposa. Una volta uniti essi dovevano rimanere insieme per tutta la vita. Un uomo si sposava a vent'anni, una donna circa a sedici. Il matrimonio era permesso solo tra appartenenti a gruppi diversi. Si riteneva infatti che i membri di un clan fossero tutti dello stesso sangue, per cui sposarsi all'interno di esso sarebbe stato incestuoso. Inoltre il matrimonio era poligamico e permetteva il concubinato

Gioco

Nel gioco della pelota si sfidavano due squadre composte da 7 giocatori , un campo circolare 50 di metri alle estremità del campo ci erano porte anelli di Pietra. La palla pesava dai 4-9kg e non poteva essere colpita ne con mani ne con piedi inoltre non diceva cadere per terra. Veniva giocato in onore del Dio Huitzilopochtli,poiché Dio del sole e delle guerre infatti in suo onore venivano allestiti due altari alle estremità del campo.

archittetura

Uno degli aspetti più sorprendenti della civiltà azteca era senza dubbio l’architettura . Le città erano ricche di grandi templi e palazzi nella capitale Tenochtitlan vi erano addirittura 80 edifici di grandi dimensioni, ognuno con uno scopo differente. I templi erano consacrati a specifici dei, e usati per attività quali cerimonie religiose, purificazioni e uccisioni di prigionieri.

la religione

Divinità principali

  • Huitzilopochtli, il dio del Sole e della guerra,
  • Quetzalcoatl, dio della luce, della misericordi e del vento,
  • Tezcatlipoca, dio della Terra, del giudizio, della notte, dell'inganno, della magia.
  • Xipe Totec, il dio della rinascita dopo la morte.

suddivisione

Il mondo azteco era diviso in tre parti principali:

  • il mondo terreno in cui vivevano gli uomini,
  • un mondo sotterraneo che apparteneva ai morti
  • un mondo superiore in cielo.

Dopo la morte l’anima di un azteco sarebbe andata in uno di questi tre luoghi: Tlalocan, Mictlan ed il sole. Per i guerrieri e le donne morte durante il parto, l’aldilà prevedeva che le loro anime si trasformassero in colibrì che avrebbero seguito il sole nel suo viaggio nel cielo. Le anime delle persone morte per cause meno gloriose finivano nel Mictlan, il luogo dei morti. Gli affogati andavano presso il Tlalocan.

il mito dei 5 soli

Il mito dei 5 soli narra la nascita del mondo come lo conosciamo oggi, secondo gli aztechi. Nascita del dio della creazione, Ometeotl e dei suoi figli, Tezcatlipocas, ognuno dei quali presiedeva un punto cardinale: ad est c’era il Tezcatlipoca bianco, Quetzalcoatl, dio della luce, della misericordia e del vento; a sud il Tezcatlipoca blu, Huitzilopochtli, dio della guerra; ad ovest il Tezcatlipoca rosso, Xipe Totec, dio dell’oro, dell’agricoltura e della primavera; a nord il Tezcatlipoca nero, conosciuto solo col nome Tezcatlipoca, dio del giudizio, della notte, dell’inganno, della magia e della Terra.

  • PRIMO SOLE Tezcatlipoca riesce a diventare solo un mezzo sole, ma dopo avere litigato con suo fratello, è costretto ad andarsene, lasciando la Terra senza la propria fonte di luce e di calore; Il vecchio Sole fa divorare gli esseri umani dai suoi giaguari
  • SECONDO SOLE Quetzalcoatl è il nuovo Sole di una popolazione poco devota; Tezcatlipoca li trasforma in scimmie e il Soli li spazza via.
  • TERZO SOLE Tlaloc diventa il Sole, ma Tezcatlipocas gli ruba la moglie e lui, addolorato porta la siccità sulla Terra; gli uomini pregano per la pioggia, ma lui risponde incendiando il mondo.
  • QUARTO SOLE Il quarto Sole è la nuova moglie di Tlaloc, amante degli esseri umani, la quale, addolorata dalle parole di Tezcatlipocas, piange sangue inondando la Terra.
  • QUINTO SOLE L'ultimo ed attuale sole è Huitzilopochli, del quale i suoi fratelli più piccoli, gli Tzitzimiti, sono invidiosi; guidati dalla dea della luna, durante la notte cercano di risplendere piò del Sole, ma vengono sconfitte durante il giorno

sacrifici umani

Per dare una mano a questo importante dio nella sua lotta quotidiana, gli aztechi gli offrivano in pasto i sacrifici umani. Facevano gli stessi sacrifici anche a Tezcatlipoca temendone il giudizio. Secondo le credenze azteche, se questi sacrifici venissero interrotti, o se l’umanità smettesse di ringraziare gli dei per qualsiasi motivo, il quinto sole diventerebbe nero, il mondo sarebbe scosso da un terremoto catastrofico, e gli Tzitzimitl ucciderebbero Huitzilopochtli e tutta l’umanità. Fonti degli Tlaxcalani, i principali nemici degli Aztechi ai tempi della conquista spagnola, affermano che alcuni di loro consideravano un grande onore l’essere sacrificati. Naturalmente la maggior parte delle vittime veniva uccisa con la forza.

testimonianza di un conquistadores

« Vennero suonati il cupo tamburo di Huichilobos e molte altre buccine e corni e strumenti come trombe, e il frastuono era terrificante. Tutti noi guardammo in direzione della grande Piramide, da dove giungeva il suono e vedemmo che i nostri compagni, catturati quando era stato sconfitto Cortés, venivano portati a forza su per i gradini per essere sacrificati. Quando li ebbero portati sulla piccola piazza, davanti al santuario dove sono custoditi i loro maledetti idoli, vedemmo che ponevano piume sulle teste di molti di loro, e ventagli nelle loro mani; e li costrinsero a danzare davanti a Hiuchilobos, e dopo che ebbero danzato, immediatamente li stesero riversi su pietre piuttosto strette preparate per il sacrificio, e con coltelli di pietra squarciarono loro il petto ed estrassero i cuori palpitanti e li offrirono agli idoli che stavano là. Quindi a calci gettarono i corpi giù per la gradinata e i macellai indios che li attendevano là sotto tagliarono le braccia e i piedi e scuoiarono la pelle dei volti e quindi la prepararono come fosse pelle da guanti, con le barbe, e la conservarono per le loro feste. Allo stesso modo sacrificarono tutti gli altri e mangiarono le gambe e le braccia e offrirono agli idoli i cuori e il sangue. »

teatro

Il popolo Azteco amava le rappresentazioni drammatiche, una sorta di teatro. Moltr opere raccontavano la storia degli dei. Protagoniste di questi spettacoli erano le maschere. Le più antiche maschere sono infatti quelle egizie, inca e azteche. le maschere azteche più spettacolari sono quelle che ritraggono il dio Xipe Totec, dio della fertilità ornate da piume e colori sgargianti. Il turchese era il materiale più comune, ma venivano usate anche altre pietre come la giada e il quarzo.

maschere

Foggiavano delle maschere molto elaborate create con le teste delle vittime sacrificate o dei nemici: la parte posteriore del cranio non è presente, probabilmente per permettere di indossarle o di applicarle a un copricapo; furono colorate con varie tinture e ornate con lame di selce e altre decorazioni inserite nelle orbite oculari e nelle narici.

poesia

Gli Aztechi avevano inoltre l'abitudine, in casi particolari e importanti, di coprire le statue degli dei con delle maschere per rendere il loro potere ancora più efficace. Gli aztechi amavano inoltre molto la poesia che era l’unica attività di un certo valore di cui si occupavano i guerrieri aztechi in tempo di pace. Un buon numero di queste poesie sono sopravvissute, essendo state raccolte durante l’epoca della conquista spagnola.

veniamo per sognare

Non è vero, non è vero, che veniamo sulla terra per vivere! Veniamo solo per dormire. Veniamo solo per sognare. Il nostro corpo è un fiore. L’erba diventa verde in primavera, così i nostri cuori si aprono e sbocciano come fiori. Alcuni aprono la corolla, poi appassiscono. .

Tochihuitzin Coyolchiuhqui,

profezie

All'origine delle starebbe un'antica profezia che avrebbe indotto la tribù a lasciare la loro mitica patria Aztlan (da cui il nome Aztechi), per vagare alla ricerca del « segno » mandato da Huitzilipochtli, dio del sole e della guerra: un'aquila che divorava un serpente appollaiata su un ispido cactus; quella sarebbe stata la loro patria definitiva, il centro da cui allargare la propria potenza fino a formare un vastissimo Impero. Secondo la teologia azteca il mondo e l'uomo sono stati creati più volte perché una catastrofe poneva sempre fine alla vita del genere umano. L'ultima creazione è avvenuta per opera del dio dell'aria e della vita, che, sceso nel mondo dei morti, ha vivificato le ossa delle passate generazioni, versandovi sopra il proprio sangue.L'uomo perciò, creato con il sacrificio di sangue degli dei, a essi deve offrire il proprio sangue in cambio.

impero teocratico, festività, civiltà contradditoria

Quando gli Aztechi si insediarono a Tenochtitlan erano divisi in 20 tribù; ogni tribù aveva una parte di terreno da coltivare. La divisione del lavoro era ereditaria. Ogni uomo era fissato in un certo posto della rigida gerarchia sociale; né lui né i suoi figli avrebbero potuto facilmente fare una scelta diversa. La maggior parte delle feste e delle cerimonie religiose era regolata da un calendario annuale diviso in 18 mesi di 20 giorni ciascuno, più 5 giorni detti « senza nome » che, essendo considerati funesti, non erano contrassegnati da alcuna festività. Nell'agricoltura, che pure era la base dell'economia azteca, la tecnica era molto primitiva. Il suolo veniva dissodato con un'ascia di pietra e ci si serviva - come aratro - del «foraterra» come unico strumento.

hernan cortes

Il XV e il XVI secolo furono caratterizzati da spirito di avventura e desiderio di nuove ricchezze. Furono questi i presupposti che spinsero gli europei sulle rotte atlantiche; agli esploratori si unirono anche marinai e agricoltori provenienti principalmente dalla Spagna (a causa della mancanza di terre fertili e dell’aumento demografico) e soprattutto uomini d’armi: i conquistadores. Il più famoso tra questi fu senza dubbio Hernan Cortes che nel 1519 ricevette dal governatore di Cuba l’incarico di esplorare i territori del ricchissimo impero azteco, governato dal sovrano Montezuma II.

...

Gli Aztechi si rivelarono ben presto una raffinata civiltà e Cortes covava il desiderio di sottomettere l’intera regione, incoraggiato anche da una parte della popolazione locale che lo vedeva come un liberatore. Dopo aver superato parecchi ostacoli, Cortes e i suoi uomini raggiunsero la capitale Tenochtitlan avendo la meglio sull’esercito azteco grazie alle armi da fuoco, ai cani addestrati alla guerra e ai cavalli. La capitale venne conquistata definitivamente nel 1521 segnando così la fine del grande impero.

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