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SICUREZZA
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Created on March 10, 2021
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SICUREZZA
Laura bartolini, damiano lunardi, jasmine orlandi, samuele tarlini
SICUREZZA IN ACQUA
SICUREZZA IN MONTAGNA
LE CONDIZIONI METEREOLOGICHE
NELL'ACQUA IN SICUREZZA
- prevedere l'andamento del tempo - il temporale - le regole per evitare pericoli
- i pericoli principali per il nuotatore
SICURI IN IMMERSIONE
- l'apnea- le regole generali per evitare i pericoli
IL TREKKING E L'ARRAMPICATA
- il trekking in sicurezza
SICURI IN MOTAGNA
- sci e snowboard in sicurezza - cosa fare in caso di valanga - il decalogo della neve - l'uso del casco
PROGETTARE UN PEROCRSO TREKKING
- anello del rinascimento (170 km) - la via degli Dei (130 km) - Via Francigena (una tappa)
SCI & SNOWBOARD IN SICUREZZA
SICUREZZA IN MONTAGNA
Le piste da sci sono sempre più affollate e, purtroppo, gli incidenti si verificano con sempre maggiore frequenza, in particolare a causa di:
È importante ricordare che nel caso di collisione è quasi sempre l'investito ad avere la peggio e non l'investitore.
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DIFFUSA IGNORANZA
MUSCOLTURA FREDDA
I "FUORI PISTA"
COME NASCE UNA VALANGA
SICUREZZA IN MONTAGNA
Le valanghe possono sostanzialmente suddividersi in due tipi:- valanghe di neve a debole coesione; - valanghe di neve a lastroni o a placche (quelle più pericolose). I principali fattori che concorrono alla loro formazione sono: - quantità di neve fresca; - presenza di vento; - innalzamento della temperatura; - struttura del manto nevoso; - esposizione e tipologia dei pendii su cui poggia la neve.
PRIMA
informarsi dalla Società di gestione degli impianti delle condizioni di innevamento e dei versanti
consultare frequentemente i bollettini nivometeorologici, che forniscono indicazioni sul pericolo di valanghe
cosa fare in caso di caduta di una valanga
non rimanere mai da soli: affinché sia reso possibile l'autosoccorso, è essenziale che almeno uno dei componenti della comitiva non venga travolto dalla valanga
rispettare la segnaletica e le indicazioni presenti sulle piste
COSA FARE IN CASO DI CADUTA DI UNA VALANGA
SICUREZZA IN MONTAGNA
PRIMA
evitare di passare attraverso versanti a forte pendenza con notevole innevamento, specialmente nelle ore più calde
muoversi sui punti più sicuri del terreno (rocce e tratti pianeggianti)
equipaggiarsi di un apparecchio di ricerca in valanga (ARVA)
Altrettanto fondamentale è accompagnare l'utilizzo dell'Arva avendo a disposizione come equipaggiamento individuale la pala da neve e la sonda.
L'ARVA
SICUREZZA IN MONTAGNA
Per affrontare discese fuori pista è opportuno portare con sé un rilevatore di posizione (ARVA), uno speciale apparecchio elettronico che, emettendo un segnale, consente di essere localizzati nel caso in cui si venga travolti da una valanga.
Apparecchio di ricerca in valanga
ARVA, LA NORMATIVA ITALIANA
SICUREZZA IN MONTAGNA
LE LEGGI REGIONALI RIGUARDO ALL'UTILIZZO DELL'ARVA
La legge italiana e alcune leggi regionali indicano in quali situazioni sussista l'obbligo di utilizzo di sistemi elettronici di segnalazione e ricerca, pala e sonda quando si pratichi sci alpinismo, freeride, attività escursionistica su neve. In alcuni casi non si fanno distinzioni stagionali, in altri si estendono gli obblighi solo agli sci-alpinisti ma non a chi pratichi freeride o elisci.
VALLE D'AOSTA
01
15 novembre 2004, legge n. 27, articolo 7
PIEMONTE
02
26 gennaio 2009, articolo 30, comma 2
LOMBARDIA
03
1º ottobre 2014, legge n. 26, articolo 14, comma 3
CHE COSA FARE IN CASO DI VALANGA
SICUREZZA IN MONTAGNA
Essere travolti da una valanga comporta un elevatissimo rischio di morte.
se si avvista una valanga
se si È travolti
se si resta sepolti
se si è sorpresi dalla valanga durante la discesa, si deve cercare di "fuggire" scendendo lateralmente in diagonale verso i margini della valanga.
liberarsi subito dei bastoncini e degli sci (aprendo gli attacchi) per evitare di rimanere imprigionati.
cercare di rimanere in posizione fetale con le braccia protese davanti al viso, in modo da crearsi una fondamentale "camera d'aria" in cui respirare.
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IL DECALOGO DELLA NEVE
1. Rispettare gli altri: non mettere in pericolo l'incolumità degli altri sciatori con il proprio comportamento o col cattivo uso delle attrezzature.
La FIS (Federazione Internazionale di Sci) ha elaborato un decalogo di sicurezza che vale per tutti gli sport sulla neve. Osservarlo significa contribuire notevolmente alla sicurezza di tutti.
2. Gestire la velocità: muoversi sulle piste con coscienza, consapevoli dei propri limiti e viaggiare a una velocità adeguata.
3. Scegliere la direzione: lo sciatore a monte ha una posizione dominante nella scelta del percorso e deve tenere una direzione che eviti il pericolo di collisione con lo sciatore a valle.
4. Il sorpasso: è indifferente il lato del sorpasso, ma la distanza deve essere tale da consentire i movimenti volontari e involontari dello sciatore e dello snowboarder sorpassato. La responsabilità è di chi esegue il sorpasso.
5. Gli incroci: rallentare in fase di incrocio delle piste; ha la precedenza chi viene da destra. Attenzione a chi si muove sulla pista più velocemente o più lentamente di noi e in caso di avvicinamento a campi scuola.
6. Sostare: lo sciatore deve evitare, se non in caso di assoluta necessità, di fermarsi in mezzo alla pista e soprattutto nei passaggi obbligati o senza visibilità
IL DECALOGO DELLA NEVE
7. A piedi in pista: lo sciatore che sale a piedi la pista o la discende deve procedere soltanto ai bordi di essa.
La FIS (Federazione Internazionale di Sci) ha elaborato un decalogo di sicurezza che vale per tutti gli sport sulla neve. Osservarlo significa contirbuire notevolmente alla sicurezza di tutti.
IL DECALOGO DELLA NEVE
8. La segnaletica: i gradi di difficoltà delle piste sono indicati, in ordine decrescente, con i colori nero, rosso, blu e verde. Lungo la pista ci sono segnali per avvertire di eventuali pericoli e vanno rispettati.
La FIS (Federazione Internazionale di Sci) ha elaborato un decalogo di sicurezza che vale per tutti gli sport sulla neve. Osservarlo significa contirbuire notevolmente alla sicurezza di tutti.
9. Incidente: chiunque deve prestare soccorso in caso di incidente.
10. Identificazione: chi è coinvolto in un incidente e i testimoni devono fornire le proprie generalità ai responsabili della sicurezza.
L'USO DEL CASCO
SICUREZZA IN MONTAGNA
Il casco è una misura di sicurezza, resa obbligatoria per legge fino a 14 anni, con la quale si possono evitare numerosi incidenti.
Sempre più adulti comprendono l'importanza di utilizzare il casco, oltre il 60% degli sciatori lo indossa!
ESISTONO TRE TIPOLOGIE DI CASCHI
CASCHI IN SCHIUMA
CASCO DA ARRAMPICATA IBRIDO
CASCHI A CALOTTA RIGIDA
L'USO DEL CASCO
SICUREZZA IN MONTAGNA
Occorre abituarsi a pensare al casco come a una parte integrante dell'attrezzatura: la funzione di protezione è documentata per tutte le età.
La percentuale di ferite alla testa fra chi pratica gli sport sulla neve oscilla infatti tra il 14 e il 17%, ma una ricerca canadese ha dimostrato una riduzione del 29% del rischio di lesioni cerebrali per le persone che indossavano il casco rispetto a quelle che non lo portavano.
+29%
% riduzione del rischio, grazie al casco
+17%
% di ferite alla testa
+14%
% di ferite alla testa
Il casco ideale deve essere leggero, proteggere in particolare l'occipite con un'imbottitura sufficiente, permettere una buona visibilità e non limitare l'udito; infine deve contrastare l'eventuale iperestensione delle vertebre cervicali.
ALCUNI CONSIGLI PER LA DISCESA
SICUREZZA IN MONTAGNA
Prima di affrontare una discesa è opportuno valutare le condizioni del manto nevoso della pista, la situazione delle valanghe, le condizioni atmosferiche (vento, temperatura, visibilità), la preparazione personale e l'attrezzatura.
La caduta è un rischio permanente e fa parte del gioco. Per diminuirne le conseguenze, si può accompagnare la caduta ed evitare di irrigidirsi.
ALCUNI CONSIGLI PER LA DISCESA
SICUREZZA IN MONTAGNA
Bisogna controllare che gli attacchi siano correttamente tarati sul proprio peso.
La cinghia di ritenuta dello snowboard va sempre fissata al piede anteriore.
Una volta staccato, lo snowboard va posato sulla neve con gli attacchi rivolti verso il basso.
Le condizioni metereologiche
PREVEDERE L'ANDAMENTO DEL TEMPO
Le condizioni meteorologiche sono prevedibili tramite tre metodi:
- Previsione strumentale
- Osservazione del cielo
- Osservazione delle nubi
PREVEDERE L'ANDAMENTO DEL TEMPO
VARIABILE TENDENTE AL MIGLIORAMENTO
BRUTTO TEMPO
- Previsione Strumentale: Bassa pressione e alta umidità. Oppure umidità in aumento. In estate, la temperatura in calo. Viceversa durante l’inverno.
- Osservazione del cielo: Azzurro chiaro o rosso al sorgere del sole, quando visibile. Al tramonto, il sole è solitamente dietro una cortina di nubi.
- Osservazione delle nubi: Nuvole che si dissolvono ma con tendenza a coprire uniformemente il cielo.
- Previsione Strumentale: L’umidità diminuisce sia in estate che in inverno. La temperatura diminuisce in inverno e aumenta in estate.
- Osservazione del cielo: Cielo coperto e alba grigia al mattino. Sereno al tramonto.
- Osservazione delle nubi: Orizzonte scoperto, nubi non uniformi e con aperture di azzurro intenso evidente.
TEMPO STABILE BELLO
- Previsione Strumentale: Situazione di alta pressione. Temperatura bassa in inverno e alta in estate.
- Osservazione del cielo: Colore azzurro o grigio chiaro all’alba. Presenza di nebbie e foschie in pianura.
- Osservazione delle nubi: Trasparenti e molto esili, che tendono a scomparire la sera.
TEMPO VARIABILE TENDENTE AL PEGGIORAMENTO
- Previsione Strumentale: Riduzione della pressione e umidità in aumento. Temperatura estiva in diminuzione e in aumento in inverno.
- Osservazione del cielo: Azzurro tenue in montagna, tendente al celeste bianco. Bianco in pianura. Aloni intorno al sole e alla luna.
- Osservazione delle nubi: Nubi alte e ben visibili soprattutto all’orizzonte durante l’ora del tramonto.
PREVEDERE L'ANDAMENTO DEL TEMPO
IL TEMPORALE
VEDIAMO QUALI SONO I COMPORTAMENTI PIU' UTILI PER RIDURRE AL MINIMO LA POSSIBILITA' DI ESSERE COLPITI DA UN FULMINE
- Allontanarsi dagli elementi del paesaggio che hanno una forma "a punta"
- Accucciarsi a terra stando attenti che ci sia solo una minor porzione di corpo a contatto col terreno
- Non stare vicini se si è in gruppo
- Lasciare distanti attrezzature quali piccozze, bastoncini, sci e oggetti lunghi e sporgenti
- Stare lontani da tralicci ad alta tensione o linee elettriche
- Se si fosse riparati in una grotta, stare almeno ad un metro di distanza da pareti e soffitto
- I boschi sono sicuri solo se si resta nel fitto delle piante
- Evitare le vie ferrate e l'arrampicata
- Non usare teli termici per riparasi dal freddo o dalla pioggia
- Se si è in un ghiacciaio, è bene mettersi in una zona concava
- Ricordare la regola “30 secondi-30 minuti”: il pericolo è maggiore se il tempo intercorso tra lampo e tuono è minore di 30 secondi e si dovrebbe essere più sicuri che il temporale sia passato solo dopo 30 minuti dall’ultimo tuono.
il trekking in sicurezza
Senza un'adeguata pianificazione anche una breve escursione di un giorno può trasformarsi in una gita potenzialmente pericolosa.
camminare di giorno
fai una check-list
non scordare la mappa
Crea una lista per assicurarti di avere tutto ciò di cui potresti aver bisogno.
Se hai programmato un’escursione plurigiornaliera, rispetta le soste quando si fa buio.
Non dovresti mai fare affidamento esclusivamente sulla tecnologia GPS, specialmente con un servizio limitato e una batteria che ti può lasciare senza contatti col mondo in mezzo al sentiero.
il trekking in sicurezza
Senza un'adeguata pianificazione anche una breve escursione di un giorno può trasformarsi in una gita potenzialmente pericolosa.
di' a qualcuno dove andrai
controlla le previsioni meteo
conoscere l'area
Prima di metterti in cammino su un nuovo sentiero, prendi quante più informazioni è possibile su animali selvatici locali, piante velenose locali e aree/stagioni di caccia
Un incidente di percorso potrebbe mettere fuorigioco te o il tuo telefono. Racconta sempre a qualcuno dove andrai prima di partire. In caso di bisogno, potrà avvertire i soccorsi.
E' fondamentale per determinare quale attrezzatura e abbigliamento sia necessario portare
nell'acqua con sicurezza
Ogni anno la balneazione causa incidenti con conseguenze spesso mortali dovuti alla mancata consapevolezza del pericolo, alla spavalderia o alla sventatezza. Inoltre i bagnanti spesso sottovalutano pericoli come il vento , il freddo o un brusco cambiamento di tempo. La maggior parte degli annegamenti avviene molto vicino alla riva e il rischio aumenta quando le persone, sopravvalutando le loro doti da nuotatori, nei momenti critici vengono assalite dal panico e perdono il controllo.
PERICOLI PRINCIPALI PER IL NUOTATORE
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INGESTIONE DI ACQUA
Episodio comune per chi nuota, può diventare pericoloso quando si ingerisce troppa acqua perchè vengono impediti gli scambi gassosi respiratori. Fondamentale mantenere l'autocontrollo.
CRAMPI
Disturbo rarp ma rischioso per i nuotatori; in genere colpiscono i muscoli delle gambe; se si è colti da un crampo occorre allungare il muscolo mantenendosi tranquilli in galleggiamento
SINCOPE DA IDROCUZIONE
Si verifica a seguito di un contatto tra un corpo surriscaldato e l'acqua fredda provocando una ridistrubuzione del circolo sanguigno. Questo porta alla perdita di coscienza e il blocco sia della respirazione che del battito. Ne sono particolarmente soggetti coloro che si tuffano in acqua subito dopo una lunga esposizione al sole. Per evitare questo rischio, prima di tuffarsi, raffreddarsi bagnandosi gradualmente.
pericoli derivanti dall'ambiente
In mare un pericolo è costituito dalle correnti di risacca, che dipendono dal tipo di fondale e che possono trascinare al largo, oppure contro gli scogli. Nuotare in acqua dolce è più dispendioso, nell'acqua salata la spinta idrostatica è positiva per cui il galleggiamento è migliore. Inoltre, prima di tuffarsi da ponti o scogli, è fondamentale verificare l'altezza del fondale poichè se essa è troppo bassa può causare traumi alla colonna vertebrale, paraplegia o addirittura morte.
REGOLE PER EVITARE PERICOLI
Se si vuole fare il bagno dopo pranzo è buona norma mangiare in modo leggero.
Non gettarsi in acque torbide.
Più l'acqua è fredda e meno ci si deve rimanere.
Non tuffarsi in acqua troppo accaldati.
Non sottovalutare la forza della corrente di mari, fiumi, laghi.
Uscire dall'acqua quando si vede un temporale.
Attenzione all'acqua troppo fredda, può causare crampi.
Non associare mai alcool e nuoto.
Al lago evitare nuotate solitarie e misurare sempre le proprie forze.
IMMERSIONE
Una delle ragioni più comuni per praticare l'immersione è osservare il mondo subacqueo, attività che può essere svolta in apnea(cioè trattenendo il fiato) o con l'uso di bombole. Una delle capacità che il praticante sviluppa più rapidamente è l'autocontrollo, infatti se si è troppo agitati si consuma troppo ossigeno e l'apnea non può prolungarsi.
ATTREZZATURA
Maschera di silicone con lente in vetro che aderisce al viso.
Pinne per potenziare l'azione di spinta delle gambe.
Snorkel, cioè il tubo per respirare in superficie
Muta in neoprene che riduce la perdita di calore e protegge da graffi e abrasioni.
Pallone segnasub, importante elemento di sicurezza.
Durante la discesa la pressione dell'acqua aumenta e questo comporta un senso di fastidio ai timpani, ai seni nasali e paranasali. Continuando la disesa questo fastidio diventa dolore, per evitare ciò occorre compensare, cioè riequilibrare la pressione dell'aria in questi spazi a quella dell'acqua. Questa operazione per le orecchie si effettua stringendo il naso fra le dita e soffiandogli dentro delicatamente mantenendo chiusa la bocca. Per la maschera è sufficiente far uscire un pò d'aria dal naso. E' importante compensare metro per metro mentre si scende, prima di avvertire fastidio.
Normalmente, il limite dell'apnea è dato dall'innalzamento del livello di CO2 nel sangue che, sopra un certo valore, determina la sensazione di "fame d'aria". Questa sensazione si manifesta con dei movimenti incontrollati dell'addome, detti contrazioni diaframmatiche, che inducono a riprendere aria. Molti subacquei prima di immergersi, per prolungare l'apnea, praticano l'iperventilazione, che consiste nel respirare in modo profondo e controllato per un certo tempo aumentando così ossigeno e riducendo CO2, che ritarda la "fame d'aria". Senza questo utile segnale può però succedere di prolungare l'immersione e abbassare troppo il livello di ossigeno, andando incontro ad una sincope anossica.
la compensazione
PERCORSO IN TOSCANA
Un percorso dal centro di firenze al centro di siena per la campagna toscana
informazioni sul percorso
Circa 25 Km al giorno
Periodo: Maggio/Giugno
Durata: 2/3 giorni
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Abbigliamento necessario
percorso da piazza del duomo (firenze) a piazza del campo (siena)
-Scarpe da trekking -Pantaloncini corti e magiietta a maniche corte -Cappellino
Il percorso si svolgerà in 3 tappe: -1° tappa, da Piazza del Duomo a Firenze a Mercatale in Val di Pesa -2° tappa: da Mercatale in val di Pesa a Castellina in Chianti -3° tappa: da Castellina in Chianti a Piazza del Campo a Siena
Primo giorno:
Durante la prima giornata ci dirigiamo verso Sud passando per le vie del centro storico di Firenze. Dopo aver oltrepassato il Ponte Vecchio, ci dirigiamo verso la zona di Porta Romana e proseguiamo verso il Chianti. La prima giornata si potrà concludere già nelle campagne del Chianti, ma ancora in provinicia di Firenze. In particolare, ci si può fermare nei numerosi hotel nella località dell'Impruneta e nei suoi borghi come Ferrone o Mercatale in Val di Pesa. Il tempo di cammino previsto per questa prima giornata è di 4 ore e 20 minuti circa.
Secondo giorno
Durante la seconda giornata, l'itinerario prevede di camminare 5 ore attraversando tutta la campagna del Chianti. Partendo da Mercatale in Val di Pesa ci dirigeremo fino a Castellina in Chianti. Dovremo fare 30 km e potremo fermarci nelle località in campagna già in provincia di Siena.
TERzo giorno
Durante la giornata conclusiva, ci recheremo dalla località di Castellina in Chianti a Piazza del Campo a Siena. Questo percorso dura circa 4 ore e 20 minuti e percorreremo 27 km. Giunti a Siena, il nostro itinerario sarà terminato e potremo prendere il treno per tornare a Firenze.
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FONTI
SITOGRAFIA
Sito usato per realizzare il percorso:https://bikeroll.net/it/
https://it.wikipedia.org/wiki/Meteorologia http://www.fondazionemontagnasicura.org/sicurezza-montagna https://www.guidedolomiti.com/arrampicata/casco-per-arrampicata-ferrata/#:~:text=Oggi%20quasi%20tutti%20indossano%20il,ostacoli%20fissi%20o%20se%20cadi. https://www.slf.ch/it/bollettino-valanghe-e-situazione-nivologica/info-bollettino-valanghe/tipi-di-valanghe.html https://it.wikipedia.org/wiki/Apparecchio_di_ricerca_in_valanga
https://www.dovesciare.it/le-12-regole-la-sicurezza-sugli-sci-di-amsihttps://www.poliziadistato.it/articolo/le-regole-per-la-sicurezza-in-mare https://www.goscuba.it/10-pericoli-piu-comuni-delle-immersioni/
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Laura bartolini, damiano lunardi, jasmine orlandi, samuele tarlini