Giorgio Perlasca
L'eroe italiano
La vita
Giorgio Perlasca nasce a Como il 31 Gennaio 1910 da Teresa Santorelli e Carlo Perlasca.Dopo alcuni mesi,il padre per lavoro,trasferisce la famiglia a Maserì(Padova).Da giovane decide di aderire al fascimo e di diventare una Camicia Nera.Nel 1936 va a combattere come volonatario nella Guerra Civile di Spagna.Rientrato in Italia si distacca dal fascismo(dato che si era affiancato alla Germania e perchè aveva promulgato le leggi razziali)
Fuori dall'Italia...
Dopo essersi sposato in Italia è costretto a viaggiare in Crozia,Serbia e in Romania per lavoro.Infine si sposta in Ungheria a Budapest.Seguito ancora dai tedeschi si rifugia sotto la protezione dell'Ambasciata spagnola.
A Budapest
Viene protetto dall'Ambasciata di Spagna grazie a un documento che attestava che aveva combattuto a fianco della spagna durante la guerra civile.
Si affianca all'ambasciatore Angel Sanz Briz con lo scopo di salvare quanti più possibili ebrei di Budapest e ospitarli nelle "case protette"
1944
Nel 1944 l'ambasciatore Angel Sanz Briz decice di lasciare Budapest perchè era stato deciso lo spostamento della sede diplomatica a Sopron,vicino al confine con l'Austria.
Nelle vesti del console di Spagna a Budapest
All'insaputa di Sanz Briz Perlasca si nomina diplomatico,console di Spagna con tanto di timbri e carta intestata.In questo modo riesce a gestire il "traffico" e la sopravvivenza di migliaia di ebrei nascosti nell'Ambasciata e nelle case protette.Riuscì a sventare l'incendio e lo sterminio nel ghetto di Budapest,con 60.000 ebrei.
Il ritorno a casa
Nell'agosto del 1945 passando per Istambul rietrò in Italia.Scrisse un promemoria sulla sua attività come console di Spagna,indirizzato sia al Governo spagnolo che al console Sanz Briz spiegando tutte le azioni svolte,cose che invece non raccontò mai nè alla stampa nè alla sua famiglia.
Riconoscimenti
Dopo il 1987 quando fu rintracciato da alcune donne ebree ungheresi che divulgarono la sua storia di coraggio e solidarietà Giorgio Perlasca ricevette numerose medaglie e riconoscimenti.Nel 1989 fu riconosciuto da Israele come "Giusto tra le nazioni". A Budapest nel cortile di una sinagoga il suo nome appare in una lapide. Enrico Deaglio scrisse su di lui il libro "La banalità del bene". Nell'ottobre 1991 il Governo italiano gli consegnò l'onorificenza di Grande Ufficiale e il Senato approvò un vitalizio annuo che Perlasca rifiutò. In Israele gli è stata dedicata una foresta di 10.000 alberi significante il numero di ebrei da lui salvati. Nell'agosto del 1992 Giorgio Perlasca muore per un attacco di cuore e viene sepolto a Maserà di Padova.
Giorgio Perlasca
Ilaria Tuppo
Created on March 9, 2021
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Transcript
Giorgio Perlasca
L'eroe italiano
La vita
Giorgio Perlasca nasce a Como il 31 Gennaio 1910 da Teresa Santorelli e Carlo Perlasca.Dopo alcuni mesi,il padre per lavoro,trasferisce la famiglia a Maserì(Padova).Da giovane decide di aderire al fascimo e di diventare una Camicia Nera.Nel 1936 va a combattere come volonatario nella Guerra Civile di Spagna.Rientrato in Italia si distacca dal fascismo(dato che si era affiancato alla Germania e perchè aveva promulgato le leggi razziali)
Fuori dall'Italia...
Dopo essersi sposato in Italia è costretto a viaggiare in Crozia,Serbia e in Romania per lavoro.Infine si sposta in Ungheria a Budapest.Seguito ancora dai tedeschi si rifugia sotto la protezione dell'Ambasciata spagnola.
A Budapest
Viene protetto dall'Ambasciata di Spagna grazie a un documento che attestava che aveva combattuto a fianco della spagna durante la guerra civile.
Si affianca all'ambasciatore Angel Sanz Briz con lo scopo di salvare quanti più possibili ebrei di Budapest e ospitarli nelle "case protette"
1944
Nel 1944 l'ambasciatore Angel Sanz Briz decice di lasciare Budapest perchè era stato deciso lo spostamento della sede diplomatica a Sopron,vicino al confine con l'Austria.
Nelle vesti del console di Spagna a Budapest
All'insaputa di Sanz Briz Perlasca si nomina diplomatico,console di Spagna con tanto di timbri e carta intestata.In questo modo riesce a gestire il "traffico" e la sopravvivenza di migliaia di ebrei nascosti nell'Ambasciata e nelle case protette.Riuscì a sventare l'incendio e lo sterminio nel ghetto di Budapest,con 60.000 ebrei.
Il ritorno a casa
Nell'agosto del 1945 passando per Istambul rietrò in Italia.Scrisse un promemoria sulla sua attività come console di Spagna,indirizzato sia al Governo spagnolo che al console Sanz Briz spiegando tutte le azioni svolte,cose che invece non raccontò mai nè alla stampa nè alla sua famiglia.
Riconoscimenti
Dopo il 1987 quando fu rintracciato da alcune donne ebree ungheresi che divulgarono la sua storia di coraggio e solidarietà Giorgio Perlasca ricevette numerose medaglie e riconoscimenti.Nel 1989 fu riconosciuto da Israele come "Giusto tra le nazioni". A Budapest nel cortile di una sinagoga il suo nome appare in una lapide. Enrico Deaglio scrisse su di lui il libro "La banalità del bene". Nell'ottobre 1991 il Governo italiano gli consegnò l'onorificenza di Grande Ufficiale e il Senato approvò un vitalizio annuo che Perlasca rifiutò. In Israele gli è stata dedicata una foresta di 10.000 alberi significante il numero di ebrei da lui salvati. Nell'agosto del 1992 Giorgio Perlasca muore per un attacco di cuore e viene sepolto a Maserà di Padova.