Montefeltro Urbino

sulle tracce dei montefeltro: i signori di urbino

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LA TUA GUIDA TURISTICA DI URBINO

Durante la sua breve preminenza culturale, Urbino ha attratto alcuni dei più insigni umanisti e artisti del Rinascimento, che crearono un eccezionale complesso urbano di notevole omogeneità, la cui influenza in Europa arrivò lontano.Urbino rappresenta un vertice dell'arte e dell'architettura rinascimentali, è armoniosamente adattata al paesaggio e si fonde in maniera eccezionale con le preesistenze medievali.

(Motivazione per l'iscrizione del centro storico di Urbino nei beni UNESCO)

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Federico II

Battista Sforza

I DUCHI DI URBINO

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Una breve guida rinascimentale...

I MONTEFELTRO

La casa natale di raffaello

Qui a Urbino Raffaello ha «imparato la divina proporzione degli ingegni, soprattutto ha imparato il valore della filosofia, della dignità da dare al suo lavoro di Pittore» (Carlo Bo, 1984)

Costruita nel XV secolo, venne acquistata nel 1460 da Giovanni Santi, artista presso la corte di Federico II

Raffaello nacque il venerdì santo del 28 marzo 1483 e studiò nella bottega del padre, pittore affermato

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piero della francesca

sansepolcro 12 settembre 1416-sansepolcro 12 ottobre 1492

Pittore e .....Matematico

Filosofia

Studio della prospettiva "scientifica": Cura per i dettagli, Simmetria, Precisione

Influenzato dai rapporti con artisti fiamminghi (in particolare presso la corte di Urbino)

Chiarezza dei colori e persino delle ombre: Luminosità surreale

Umanesimo

Geometria

Fu Piero, come si è detto, studiosissimo dell'arte, e si esercitò assai nella prospettiva, ed ebbe buonissima cognizione d'Euclide

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"LA FLAGELLAZIONE DI CRISTO"

AUTORE: Piero della FrancescaDATA: 1453 UBICAZIONE: Galleria Nazionale delle Marche DIMENSIONI: 58,4x81,5 TECNICA: Tempera su tavola

• Due scene distine: a destra tre uomini che parlano; a sinistra Cristo legato a una colonna viene flagellato
• Le architetture sono ordinate e razionali (sogno mematico e sezione aurea)
• La composizione è orizzontale
• L'ambientazione nella loggia classica è ispirata all'architettura di Leon Battista Alberti
• Il dipinto è un'allegoria della Chiesa perseguitata dai Turchi

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"madonna di senigallia

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AUTORE: Piero della FrancescaDATA: 1470-1485 UBICAZIONE: Galleria Nazionale delle Marche DIMENSIONI: 61×53,5 cm TECNICA: Olio su tavola

• Ieraticità
• Simbologie e tradizione cristiana
• Angeli copiati dalla Pala di Brera dagli allievi di Piero
• Le vesti degli angeli rispecchiano la composizione cromatica dell'opera
• Influenze fiamminghe: luce del sole, pulviscolo illuminato, tridimensionalità, uso dell'olio
• Somiglianza alla Pala di San Bernardino

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"dittico di federico ii da montefeltro con sua moglie battista sforza"

AUTORE: Piero della FrancescaDATA: 1465/1473-1475 c. UBICAZIONE: Galleria degli Uffizi DIMENSIONI: 47×33 cm (singolo pannello) TECNICA: Olio su tavola, dittico

+ info Uffizi

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"trionfo di federico da montefeltro"

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1. Riprende le rappresentazioni degli archi di trionfo romani.
2. Originariamente riuniti in un'unica cornice per rappresentare l'intero panorama della torre occidentale del Palazzo Ducale.
3. Colorazione pallida di Battista Sforza: ritratto postumo.
4. Vengono celebrate le doti di condottiero di Federico e lo stile di vita contemplativo della moglie.
5. Influenze fiammighe e dettagli, ombre e tonalità

• Contrasto tra i due personaggi: Federico e Battista Sforza

• Piero colloca i profili del duca e della duchessa in primo piano e di profilo: NUMISMATICA

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sant'ambrogio

euclide

AUTORE: Giusto di Gand e Pedro BerrugueteUBICAZIONE: Galleria Nazionale delle Marche DIMENSIONI: 98x66 cm TECNICA: olio su tavola DATA: 1472-1476

AUTORE: Giusto di Gand e Pedro BerrugueteUBICAZIONE: Galleria Nazionale delle Marche DIMENSIONI: 117x65 cm TECNICA: olio su tavola DATA: 1471-1475

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san FRANCESCO RICEVE LE STIgMATE

AUTORE: Barocci FedericoDATA: 1594-1585 UBICAZIONE: Galleria nazionale delle Marche DIMENSIONI: 362x253x6 cm con listello compreso TECNICA: pittura a olio

Il Santo di Assisi appare in primo piano accanto alla grotta dell'Averna mentre riceve le stigmate dal Cristo in cielo, immerso nella luce abbagliante che irrompe netigmate nel buio della notte facendo coprire gli occhi a Fra' Leone sulla sinistra. Sullo sfondo, davanti alla facciata della Chiesa dei Cappuccini, si scorge un gruppo di pastori con un gregge vicino a un falò, dove è possibile riconoscere la scena dell'uccisione di Abele da parte di Caino.

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"pala di brera"

AUTORE: Piero della FrancescaDATA: 1472-1474 c. UBICAZIONE: Pinacoteca di Brera DIMENSIONI: 248×170 cm TECNICA: Tempera e olio su tavola

+ info Pinacoteca di Brera

L'ABSIDE E L'UOVO

IL DONATORE

LA MADONNA

L'abside è coperta da una volta a botte a cassettoni a file dispari e decorata con incrostazioni di marmi, inclusa la "conchiglia", simbolo di Venere:Madonna=bellezza eterna L'uovo, simbolo di perfezione divina e immacolata concezione sovrasta l'opera, è il suo centro, trascende le regole della ragione, dello spazio (geometria) e del tempo.

Il donatore Federico II, rappresentato al margine del quadro al di sotto degli oranti. L'elmo ammaccato del duca allude alla perdita dell'occhio e lo rapporta alle ferite dei santi.L'armatura lucente sembra appartenere al mondo celeste.

In profondità la Madonna, richiama il genere della "sacra conversazione". Intimità: velo, perle e drappeggi.Espressività del volto, posizione del corpo di Gesù e la collana di corallo prefigurano la passione.

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"la resurrezione di cristo"

AUTORE: Tiziano VecellioDATA: 1542-1544 UBICAZIONE: Galleria Nazionale delle Marche DIMENSIONI: 163x104 cm TECNICA: pittura a olio

• È divisa in due parti.
• Nella zona inferiore si nota una grande inquietudine nella scena dei soldati e del sarcofago, realizzata con rette oblique e spezzate che conferiscono movimento e drammaticità all’insieme.
• Nella parte superiore, tutto è calmo e sereno e il Cristo benedicente si libra sul cielo all’alba, con sembianze statuarie e apollinee.
• L’asse compositivo è costituito dallo spigolo del sarcofago, che si prolunga idealmente nella figura di Gesù, la cui statuaria serenità si contrappone alla concitazione e al movimento dei personaggi della parte inferiore del dipinto.

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"la muta"

AUTORE: Raffaello SanzioDATA: 1507 UBICAZIONE: Galleria Nazionale delle Marche DIMENSIONI: 64x48 cm TECNICA: olio su tavola

• Il dipinto ha subìto sostanziali modifiche: nella prima redazione la donna appariva più giovane, con i capelli mossi e con una scollatura più ampia; in un secondo momento, invece, l’artista ha raccolto i capelli, coperto la scollatura con una fascia di tessuto e ha conferito maggiore austerità al viso; i cambiamenti nella veste, tra la prima e la seconda versione, potrebbero essere stati apportati in seguito ad un mutamento dello status della donna.
• I gioielli indossati dalla Muta: un rubino e uno zaffiro nella mano sinistra, simboli, rispettivamente, di prosperità e castità, e, nella mano destra, un originale anello di influenza nordica; sulla collana è appesa una crocetta decorata a racemi con uno smeraldo centrale.
• Ricorda molto l'opera di Leonardo Da Vinci

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AUTORE: Raffaello SanzioDATA: 1515-1516 UBICAZIONE: Victoria and Albert Museum, Londra DIMENSIONI: 360x400 cm TECNICA: tempera su cartone

"pesca miracolosa"

• La scena raffigura l’invito da parte di Cristo, ai fratelli Pietro e Andrea, a divenire suoi apostoli.
• Gesù consigliò ai due fratelli di calare nuovamente le reti nonostante nella notte non avessero pescato nulla.
• Nell’arazzo viene dunque rappresentato il momento in cui Cristo ha appena compiuto il miracolo e le due barche vengono riempite di pesci.
• La scena si svolge al Lago di Tiberiade

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la "città ideale"

AUTORE: sconosciutoDATA: tra 1480 e 1490 UBICAZIONE: Galleria Nazionale delle Marche DIMENSIONI: 67,7x239,4 cm TECNICA: tempera su tavola

• Geometria
• rappresenta una piazza in prospettiva lineare centrica
• opera simmetrica
• luce uniforme e uniformità dei colori
• mancano gli abitanti
• in alcuni dettagli si possono vedere anche elemnti naturalistici, come le due colombe o la collina che si intravede dallo sfondo.

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LA CITTA' IDEALE DI PIENZA

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la citta' ideale diventa realta': pienza

L'intero tessuto urbano si sviluppava a partire dalla piazza principale.La sua geografia regolare era volta a rendere la vita più facile e armoniosa e a migliorare le interazioni e la felicità dei suoi abitanti. La città incarnava un modello di vita e di governo ideale basato sulla concezione di una comunità pacifica, lavoratrice e autosufficiente. Rinascimento e Umanesimo misero la piazza nel centro della vita urbana. L'intero tessuto urbano si sviluppò a partire proprio da questa: Pienza è uno dei primi e più simbolici esempi di pianificazione urbanistica. Incarna perfettamente l'idea della città rinascimentale costruita intorno ai suoi abitanti, fatta per rendere la loro vita migliore. Dopo Pienza, l'idea che una città debba riflettere alcuni "requisiti aurei" e svilupparsi in perfetta armonia con il territorio e con la propria epoca, è diventata un principio fondamentale del pensiero architettonico.

Il concetto di "città ideale" nacque in Italia durante il Rinascimento, con l’obiettivo di rendere più razionale l’organizzazione degli spazi urbani. Durante l'umanesimo l’uomo venne collocato al centro del sistema e anche l’ambiente in cui viveva fu rivoluzionato. Per la prima volta nella storia, il concetto di "città ideale" divenne una vera città, proiettando la sua enorme influenza sulla pianificazione urbana contemporanea.

COSA SI INTENDE CON CITTA' IDEALE?

"ritratto di federico da montefeltro col figlio guidobaldo"

AUTORE: Pedro BerrugueteUBICAZIONE: Galleria Nazionale delle Marche DIMENSIONI: 138,5×82,5 cm TECNICA: Olio su tavola DATA: 1477

Il Signore di Urbino è seduto su un alto seggiolone, una sorta di trono, ed è assorto nella lettura di un volume manoscritto

Il ritratto di Federico è ricco di simboli del suo potere, dei suoi interessi culturali e del suo prestigio.

Raffigurato come “principe saggio”, capace di dedicarsi sia al mestiere della guerra, sia all’occupazione dello studio.

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Il Palazzo Ducale di Urbino

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palazzo ducale

Il palazzo, voluto dal Duca di Urbino Federico da Montefeltro, venne costruito nel corso del XV secolo in fasi successive. I tre architetti che ebbero il merito di rendere l'edificio uno dei palazzi più eccelsi dell'epoca rinascimentale: il fiorentino Maso di Bartolomeo, il dalmata Luciano Laurana e il senese Francesco di Giorgio Martini. Il nucleo più antico del palazzo, denominato "Palazzetto della Jole", fu edificato per volontà del conte Guidantonio, padre di Federico. Nel corso del XVI secolo, con il passaggio del Ducato alla dinastia Della Rovere, il palazzo subì nuovi ampliamenti e modifiche, con l'aggiunta del secondo piano nobile, il cosiddetto "Appartamento roveresco".

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Lo Studiolo Personale di Federico da Montefeltro

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studiolo di federico II

Realizzato tra il 1473 e il 1476

Nella parte superiore:Dipinti di uomini illustri e celebri, Artisti: Giusto di Gand e Pedro Barruguete

Nella parte inferiore:Episodi di vita quotidiana o passioni e interessi del Duca su meravigliosi intarsi

"tra le opere di ebanesteria più apprezzate e famose del mondo"

metodo:

Le tarsie lignee sono realizzate dal basso verso l’alto, con la tecnica della prospettiva frontale conferiscono tridimensionalità e i giochi prospettici sembrano dar vita alle figure che sporgono di pochi millimetri

Dedicato alla riflessione, ai suoi pensieri e all’educazione dei figli

legni nobili di acero, noce e quercia

MATERIALE:

Utilizzo:

Specchio dell'anima di Federico: capitano di ventura ma uomo colto e amante del sapere

Un viaggio nella mente di Federico II:

La Cattedrale di Santa Maria Assunta

duomo di urbino

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Lunghezza: 64,8 m Larghezza: 36,8 m Altezza: 50m Stile architettonico: Neoclassico

• Fondato nel 1021 su di una chiesa precedente
• Ampliato e ricostruito nel XV° sec. (3 navate e piloni) secondo il progetto di Francesco di Giorgio Martini, architetto del duca Federico II

• Ricostruita nel XVIII° sec. dopo due disastrosi terremoti da Camillo Morigia (facciata) e Giuseppe Valadier (interni e struttura) in stile neoclassico , a croce latina, tre bianche navate, volta a botte e cupola cassettonata. Restaurata in tempi recenti a causa di terremoti

Su RaiPlaY con Alberto Angela, fino al minuto 40:34.

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Grazie di averci ascoltato

Una presentazione di:

Samuele Cerini e Chiara Bertocchi