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Specchio - Quasimodo

Sara Aschelter

Created on March 7, 2021

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Transcript

Prof.ssa Sara Aschelter

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Ed ecco sul tronco si rompono gemme:un verde più nuovo dell’erba che il cuore riposa: il tronco pareva già morto, piegato sul botro. E tutto mi sa di miracolo; e sono quell’acqua di nube che oggi rispecchia nei fossi più azzurro il suo pezzo di cielo, quel verde che spacca la scorza che pure stanotte non c’era.

Il risveglio della natura a primavera, anche dove la vita sembrava ormai finita.

Un vecchio albero pareva già secco, ma il vigore della nuova stagione lo ridesta e le gemme con forza sembrano fendere la corteccia sotto la pressione di un inaspettato e miracoloso vigore. Tutta la natura si riveste di nuovi colori, il verde dell’erba tenera, appena nata tra le dure zolle della terra, e il cielo che si ripecchia nell’acqua dei fossati con nuova luce. L’io lirico contempla con emozione quello spettacolo e sembra trovare in sé nuova linfa vitale: una rinascita interiore lo rende puro come la limpida acqua piovana che rifette il cielo. L’albero è simbolo del poeta stesso: entrambi, come ogni creatura che popola la terra, si avviano verso la morte, che già si annuncia nel vecchio tronco della pianta, ma la speranza ciclicamente ritorna con la primavera per tutti gli esseri viventi.

Specchio

S. Quasimodo (1901-1968), "Ed è subito sera" (1942).

S. Quasimodo

Specchio