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HATE SPEECH O LINGUAGGIO D'ODIO
Valeria Raimondo
Created on March 6, 2021
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Transcript
«Le parole sono pietre, sono pallottole. Bisogna saper pesare il peso delle parole e fermare il vento dell’odio» (Andrea Camilleri)
HATE SPEECH
Lunedì 08 marzo 2021
La Mappa dell'intolleranza
Cos'è l'hate speech?
Espressione inglese composta dai sostantivi hate (‘odio’) e speech (‘discorso’).L’hate speech è il linguaggio d’odio, la violenza verbale, ovvero le espressioni e le frasi che servono a colpire, in presenza o tramite mezzi di comunicazione, individui o intere fasce di popolazione. a pagina 3
Esce la quinta edizione della Mappa voluta da Vox – Osservatorio Italiano sui Diritti, che fotografa l’odio via social. a pagina 10
L'impatto potenziale dell'hate speech
Perchè combattere il linguaggio d'odio?
a pagina 8
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L'hate speech o linguaggio d'odio
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Perchè combattere il discorso d'odio online ?
Cos'è l'hate speech?
"Il peso delle parole"
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Perchè combattere il linguaggio d'odio?
Classificazione dell'hate speech
L'impatto potenziale dell'hate speech
09
10
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I diritti umani
La Mappa dell'intolleranza
I bersagli del linguaggio d'odio
A livello internazionale,europeo e nazionale
Altrettanto difficile è inoltre individuare il confine tra hate speech e libertà d’espressione, principio fondante della democrazia moderna: non basta una condanna sul piano giuridico e politico, seppure sia molto importante l’impegno delle istituzioni per contrastare tale forma di odio.
Combattere l’hate speech non è facile. Il discorso d’odio viene spesso banalizzato e reso normale, soprattutto online. Rapidità di reazione, impulsività e anonimato rendono particolarmente aggressivo (e qualche volta virale) il contenuto delle offese, dirette spesso verso i più fragili.
Cos'è l'hate speech?
Espressione inglese composta dai sostantivi hate (‘odio’) e speech (‘discorso’): l’hate speech è il linguaggio d’odio, la violenza verbale, ovvero le espressioni e le frasi che servono a colpire, in presenza o tramite mezzi di comunicazione, individui o intere fasce di popolazione (stranieri e immigrati, donne, persone di colore, omosessuali, credenti di altre religioni, disabili, anziani, ecc.).
"Il peso delle parole"
"Le parole possono essere potenti strumenti di oppressione, pesanti come pietre. Chi parla, soprattutto se da posizioni di autorità o in contesti istituzionali, ha una pesante responsabilità: ciò che diciamo cambia i limiti di ciò che può essere detto, sposta un po' più in là i confini di ciò che viene considerato normale, assodato, legittimo. E cambiare i limiti di ciò che può essere detto cambia allo stesso tempo i limiti di ciò che può essere fatto:
ci abituiamo a una mancanza di attenzione e vigilanza sulle parole, che rende più accettabile la mancanza di vigilanza sulle azioni.Il silenzio, l'indifferenza o la superficialità con cui spesso accogliamo gli usi offensivi di altri corrono il rischio di trasformarsi in consenso, approvazione, legittimazione – e muta noi in complici e conniventi."
(C. Bianchi – Il lato oscuro del linguaggio. Hate speech)
Perchè combattere il discorso d'odio online?
- IL DISCORSO DELL’ODIO PROCURA SOFFERENZELa parola ferisce, e a maggior ragione l’odio. Il discorso dell’odio è un serio problema e può costituire una violazione dei diritti umani.
- GLI ATTEGGIAMENTI ALIMENTANO GLI ATTIIl discorso dell’odio è pericoloso non soltanto perché reca danno di per sé, ma anche perché può condurre a più gravi violazioni dei diritti umani, e perfino alla violenza fisica.
- L’ODIO ONLINE NON È SOLO ESPRESSO A PAROLE Internet ci permette di comunicare rapidamente e in modi svariati, ad esempio mediante i social media e i giochi online e, molto spesso, in maniera anonima.
- L’ODIO PRENDE DI MIRA SIA GLI INDIVIDUI CHE I GRUPPIL’odio online può prendere di mira dei gruppi che spesso sono già vulnerabili sotto altri aspetti, come i richiedenti asilo, le minoranze religiose o le persone con disabilità. Tuttavia, anche i singoli individui sono sempre maggiormente oggetto di attacchi da parte della macchina dell’odio di Internet e le conseguenze sono talvolta fatali,
Milano, dopo la vaccinazione contro il Covid-19 insulti social contro Liliana Segre
- INTERNET È DIFFICILMENTE CONTROLLABILELa a diffusione di messaggi di incitamento all’odio è maggiormente tollerata su Internet rispetto al mondo offline ed èmeno difficile da controllare. È dunque ugualmente più facile (e comporta meno rischi) insultare o molestare online.
- IL DISCORSO DELL’ODIO ONLINE HA RADICI PROFONDEGli atteggiamenti e le tensioni sociali che suscitano sentimenti di odio online affondano le loro radici nella società, e non sono diversi, in genere, da quelli che alimentano il discorso dell’odio offline.
- INTERNET NON È UNA REALTÀ SEPARATA DAL MONDOL’attività sul web è vasta e continua ad aumentare; caratterizza la società moderna, ma non deve essere percepita come una realtà avulsa dalla vita reale: l’esistenza virtuale di ogni individuo è strettamente correlata alla sua identità ‘reale’. Questi due spazi di vita non sono del tutto scollegati tra di loro e il discorso dell’odio online ha spesso conseguenze sulla nostra vita quotidiana.
LE ESPRESSIONI DI INCITAMENTO ALL’ODIO, IN ORDINE CRESCENTE DI GRAVITÀ
La classificazione dell'hate speech
IL CONTESTO
Qualsiasi risposta fornita per combattere il discorso dell’odio deve riconoscere che l’odio si manifesta con un ampio spettro di azioni: sebbene tutte le espressioni che istigano all’odio meritino in una certa misura di essere classificate come malvagie, ne esistono tuttavia alcune che possono essere peggiori di altre; possono, ad esempio, essere più offensive, raggiungere e insultare un numero maggiore di persone, suscitare reazioni e passioni più forti, essere potenzialmente più dannose, ecc. Qualsiasi tentativo di contrastare il discorso dell’odio deve prendere in considerazione questi aspetti, poiché queste differenze di gravità determineranno la risposta che si deve fornire al fine di contrastarlo.
IL CONTENUTO E IL TONO
L’INTENZIONE DELL’AUTORE DEGLI INSULTI
Il contesto di una particolare espressione di odio è legato talvolta a circostanze storiche e culturali specifiche. Può includere altri fattori, come il mezzo utilizzato e il gruppo preso di mira, le tensioni o i pregiudizi esistenti, l’autorità del suo autore, ecc.
Certe espressioni di odio sono più estreme, utilizzano termini più insultanti e possono perfino istigare altri ad agire. All’altra estremità della scala, troviamo insulti più moderati o generalizzazioni eccessive, che presentano certi gruppi o individui sotto una cattiva (e perfino sotto falsa) luce.
La gente si esprime, in particolare sul web, senza realmente valutare la portata di quello che dice. Ci può capitare di offendere gli altri senza volerlo, e poi di rammaricarcene, e perfino di ritirare quanto abbiamo detto.
L'impatto potenziale dell'hate speech
Quali sono le ripercussioni sulla vittima del linguaggio d'odio?
L’impatto reale o potenziale esercitato sugli individui, sui gruppi o sull’insieme della società è una delle principali considerazioni da tenere presenti nella valutazione di un’espressione di odio, e nell’esame della risposta da fornire. Spesso infatti le ripercussioni negative subite dall’individuo o dal gruppo si rivelano più importanti della valutazione dell’episodio da parte di osservatori esterni.
Se non viene contrastato, il discorso dell’odio favorisce l’aggravarsi delle violazioni dei diritti umani: gli stereotipi negativi si diffondono nella società, certi gruppi diventano sempre più emarginati e isolati, si acuiscono i conflitti e le divisioni, e si aggravano gli abusi o le minacce.Nei casi più gravi, le “espressioni di odio” conducono ad aggressioni fisiche. Il discorso dell’odio può dunque istigare ai crimini dettati dall’odio e ledere i diritti relativi alla sicurezza e all’incolumità delle persone.
I bersagli o i bersagli potenziali
Alcuni gruppi, o individui, possono essere più vulnerabili di altri alle critiche. Può dipendere dal modo in cui sono globalmente considerati nella società, o da come sono rappresentati nei media, oppure dalla loro situazione personale, che non permette loro di difendersi efficacemente. Un insulto contro un musulmano, ad esempio, ha maggiori probabilità di recare danno in un paese dove la grande maggioranza non è musulmana, mentre i cristiani possono sentirsi più minacciati quando sono loro la minoranza.
I gruppi presi più sovente di mira dal discorso dell’odio sono principalmente gli stranieri e gli immigrati, le donne, le persone di colore, gli omosessuali, i credenti di altre religioni o i disabili, ma chiunque può essere vittima di espressioni di odio, anche se non appartiene a una delle categorie elencate.
Insulti rivolti ad un gruppo di migranti dispersi in mare.
La Mappa dell'intolleranza
Esce la quinta edizione della Mappa dell’Intolleranza, il progetto ideato da Vox – Osservatorio Italiano sui Diritti, in collaborazione con l’Università Statale di Milano, l’Università di Bari Aldo Moro, Sapienza – Università di Roma e IT’STIME dell’Università Cattolica di Milano. Al suo quinto anno di rilevazione, la mappatura consente l’estrazione e la geolocalizzazione dei tweet che contengono parole considerate sensibili e mira a identificare le zone dove l’intolleranza è maggiormente diffusa, cercando di rilevare il sentimento che anima le communities online, ritenute significative per la garanzia di anonimato che spesso offrono e per l’interattività che garantiscono. Strumento essenziale per la mappatura del cosiddetto hate speech, la Mappa dell’Intolleranza si è rivelata anche un utilissimo vettore per individuare e combattere i fenomeni di cyberbullismo, perché dimostra ancora una volta come i social media diventino un veicolo privilegiato di incitamento all’intolleranza e all’odio verso gruppi minoritari, data la correlazione sempre più significativa tra il ricorso a un certo tipo di linguaggio e la presenza di episodi di violenza.
Fattore determinante nell’analisi del 2020, che ha riguardato il periodo marzo – settembre, è stato lo scatenarsi della pandemia di Covid-19: ansie, paure, difficoltà si sono radicate nel vissuto quotidiano delle persone, contribuendo a creare un tessuto endemico di tensione e polarizzazione dei conflitti.Tuttavia l'hate speech è diminuito in modo notevole rispetto al 2019.
I diritti umani
A livello internazionale, europeo e nazionale
Quali sono i diritti umani?I DIRITTI UMANI A LIVELLO INTERNAZIONALE Le Nazioni Unite (ONU) hanno elaborato numerosi trattati per la difesa dei diritti umani, che definiscono gli obblighi spettanti ai governi per garantire il rispetto degli individui. I trattati più importanti sono: • La Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo delle Nazioni Unite • Il Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici • Il Patto internazionale relativo ai diritti economici, sociali e culturali A LIVELLO EUROPEO Il quadro europeo di tutela dei diritti umani è stato creato ed è monitorato dal Consiglio d’Europa, e, in misura minore, dall’Unione europea. I due trattati fondamentali applicati a livello europeo sono: • La Convenzione europea dei diritti dell’uomo • La Carta sociale europea A LIVELLO NAZIONALE Numerosi paesi si sono anch’essi dotati di norme per la protezione dei diritti umani, che hanno incorporato nel loro ordinamento nazionale. In tal caso, le violazioni potenziali dei diritti umani sono esaminate dai tribunali nazionali.
Il discorso dell’odio interessa i diritti umani sotto numerosi aspetti. Dal punto di vista giuridico, certi episodi di discorso dell’odio, ma anche certi tentativi di limitarlo o vietarlo, rientrano nell’ambito dei diritti umani. Per quanto riguarda gli atteggiamenti o i valori, quasi tutti i discorsi di incitamento all’odio derivano da atteggiamenti razzisti o discriminatori, che fanno parte delle preoccupazioni inerenti al mancato rispetto dei diritti umani.
HATE SPEECH
La maestra d'asilo tradita dall'ex: "Le mie foto hot sulla chat del calcetto sono riuscite a uccidermi dentro".
Bibliografia
https://www.treccani.it/vocabolario/hate-speech_res-2f344fce-89c5-11e8-a7cb-00271042e8d9_%28Neologismi%29/#:~:text=Espressione%20di%20odio%20rivolta%2C%20in,%2C%20disabili%2C%20ecc
https://books.google.it/books?id=arYYEAAAQBAJ&hl=it&source=gbs_navlinks_s
http://www.liceocaravaggio.edu.it/wp-content/uploads/NO-HATE-SPEECH.pdf
http://www.voxdiritti.it/la-nuova-mappa-dellintolleranza-5/
https://milano.repubblica.it/cronaca/2021/02/18/news/milano_liliana_segre_insulti_vaccinazioni-288220122/