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PIRANDELLO

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LUIGI PIRANDELLO

Chi Luigi PirandelloQuando 28 giugno 1867 - 10 dicembre 1936 Movimento letterario Verismo, realismo Pensiero Umorismo Opere principali Uno nessuno centomila, Il fu Mattia Pascal Ispirazioni Giovanni Verga Frase celebre «Basta che lei si metta a gridare in faccia a tutti la verità. Nessuno ci crede, e tutti la prendono per pazza.»

Chi veda soltanto una coda, facendo astrazione dal mostro a cui essa appartiene, potrà stimarla per se stessa mostruosa. Bisognerà riattaccarla al mostro; e allora non sembrerà più tale, ma quale dev'essere, appartenendo a quel mostro. Una coda naturalissima.

Luigi Pirandello- Il treno ha fischiato

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VITA

LUIGI PIRANDELLO

Nasce a Girgenti (Agrigento) nel 1867, compie studi classici, si laurea a Bonn e diventa professore universitario. Nel 1894 sposa Antonietta Portulano con cui ebbe 3 figli. Nel 1903, un tracollo finanziario genera in famiglia una crisi profonda, non soltanto economica. Pirandello naturalmente soffrì per questa situazione, a tal punto da meditare il suicidio. Nel 1934 gli viene riconosciuto il premio Nobel per la letteratura. Muore a Roma nel 1936

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La rovina economica e l’esordio da scrittore

  • Tornato a Roma, entra negli ambienti letterari, collabora con alcune riviste e pubblica le prime novelle e i primi romanzi
Ma è il 1903 l’anno della svolta, a causa di due eventi: la miniera di zolfo dei genitori si allaga e la famiglia cade in rovina; inizia a manifestarsi la malattia mentale della moglie che la costringerà a vivere in una casa di cura fino alla morte.
  • Crisi economiche, follia e prigione familiare diventano allora temi centrali delle sue opere.

TEATRO

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I romanzi di Pirandello ottengono grande diffusione in Italia, ma sarà il suo teatro a portarlo al successo internazionale. Pirandello divenne famoso proprio grazie al teatro. Dalla critica viene definito come uno dei grandi drammaturghi del XX secolo. Scriverà moltissime opere, alcune della quali rielaborazioni delle sue stesse novelle, che vengono divise in base alla fase di maturazione dell'autore: Prima fase - Teatro Siciliano Seconda fase - Il teatro umoristico (o dello specchio) Terza fase - Il teatro nel teatro

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OPERE

Per capire quello che Pirandello scrive, bisogna prima di tutto capire quello che Pirandello vede, perché il suo sguardo non è quello di una persona comune. Quando si parla di Pirandello parliamo di tre temi: -Vitalismo -Umorismo -Metaletteratura

IL TRENO HA FISCHIATO

l ragioniere Belluca sembrava impazzito. Parlava insistentemente di un treno che fischiava. I colleghi che andavano a fargli visita all'ospizio dei matti lo descrivevano come malato grave, affetto da encefalite e da febbre cerebrale. Era accaduto tutto all'improvviso. L'impiegato modello, puntuale, irreprensibile, preciso, sottomesso, ad un tratto era andato fuori di testa e si era permesso di ribellarsi al suo capoufficio. Nessuno l'aveva mai visto così. Ma chi ci viveva vicino e conosceva le sue abitudini, le sue condizioni di vita, non poteva meravigliarsi poi tanto, poichè ad un uomo che viveva come Belluca anche un piccolo imprevisto poteva produrre effetti straordinari. La sua era una vita impossibile, scandita dal lavoro in ufficio e dalla assistenza a tre donne vecchie e cieche (la moglie, la suocera e la sorella della suocera), con cui, insieme a due sorelle vedove ed a i loro sette figli, era costretto a dividere l'angusta casa ed i pochi soldi. La sera lavorava anche fino a notte fonda per arrotondare le entrate, e poi esausto si coricava su un divano sgangherato. Ed era stato lì che aveva udito una notte il fischio di un treno all'improvviso, ed aveva cominciato a pensare ad un viaggio in luoghi lontani, esotici, o in città conosciute in gioventù. Il mondo gli era entrato nello spirito, quel mondo che lui aveva dimenticato e che ad un tratto aveva ricominciato ad esistere per lui. Aveva compreso che oltre quella casa orrenda c'era il mondo ed il solo pensiero l'avrebbe consolato dalle angustie quotidiane. Questo gli bastava. Naturalmente avrebbe ripreso la sua vita, avrebbe ripreso la sua vita, avrebbe continuato il suo lavoro di computisteria, si sarebbe scusato con il capoufficio, il quale gli avrebbe concesso, di tanto in tanto, una fuga immaginaria in Siberia o in Congo, su quel treno che fischiava.