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CoccaroGiorgia-Giuseppe Di Matteo

giorgiacoccaro06

Created on February 15, 2021

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Transcript

GiuSeppe di matteo

l’innocenza di un bambino ucciso alle spalle

introduzione

Giuseppe Di Matteo Nasce a Palermo il 19 gennaio 1981 dal padre Santino e dallamadre Francesca. Era un ragazzo molto allegro con la passione indescrivibile per l’equitazione.

il rapimento

Giuseppe, nel pomeriggio del 23 novembre 1993, all’età di quasi 13 anni viene rapito e portato in un maneggio di Piana degli Albanesi da un gruppo di mafiosi che agivano su ordine di Giovanni Brusca, allora latitante e boss di San Giuseppe Jato. Secondo le deposizioni di Gaspare Spatuzza, che prese parte al rapimento, i sequestratori si travestirono da poliziotti della DIA ingannando facilmente il ragazzo, che credeva di poter rivedere il padre, in quel periodo sotto protezione lontano dalla Sicilia. Il ragazzo fu legato e lasciato nel cassone di un furgoncino Fiat Fiorino, chiuso in un magazzino a Lascari, prima di essere consegnato ai suoi carcerieri.La famiglia cercò notizie del figlio presso gli ospedali della zona, ma, quando, il 1º dicembre 1993, giunse alla famiglia un biglietto con il messaggio "Tappaci la bocca" e con due foto del ragazzo con in mano un quotidiano del 29 novembre 1993, fu chiaro che il rapimento era finalizzato a spingere Santino Di Matteo a ritrattare le sue rivelazioni sulla strage di Capaci e sull'uccisione dell'esattore Ignazio Salvo.La madre di Giuseppe, Francesca Castellese, denunciò la scomparsa del figlio il 14 dicembre 1993. In serata fu recapitato un nuovo messaggio a casa del nonno, omonimo, Giuseppe Di Matteo, con scritto “Il bambino c'è l'abbiamo noi, non andare ai carabinieri se tieni alla pelle di tuo nipote” Per tutto il 1994 il ragazzo fu spostato in varie prigioni nel palermitano, nel trapanese e nell'agrigentino e nell'estate 1995 fu rinchiuso in un vano sotto il pavimento di un casolare-bunker costruito nelle campagne di San Giuseppe Jato, dove rimase per 180 giorni fino alla sua uccisione. Giuseppe fu strangolato e poi disciolto nell'acido l'11 gennaio 1996, dopo 25 mesi di prigionia.

“La mafia non è affatto invincibile;è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine”

Giovanni Falcone