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Abitazioni dalla Preistoria al giorno d'oggi.
danieledimauro888
Created on February 4, 2021
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Transcript
Il problema della casa si pose all'uomo primitivo probabilmente quando dovette rinunciare ai ripari naturali che originariamente gli servivano come abitazione, cioè buche nel suolo e principalmente le caverne, o più semplicemente dei massi sporgenti che opponevano un ostacolo, al vento e alla pioggia. Dovendosi continuamente spostare per inseguire la selvaggina, l'uomo della preistoria si trovò nella necessità di procurarsi un riparo che non dipendesse totalmente dalle imprevedibili condizioni climatiche e ambientali dei vari luoghi e offrisse protezione a quel bene prezioso che era il fuoco. Questo riparo doveva potersi costruire semplicemente, con gli strumenti rudimentali e i materiali di cui disponeva, e poiché la maggior parte dei popoli primitivi era nomade, il riparo esigeva di essere fatto in modo da potersi smontare e trasportare facilmente.
L'abitazione dell'uomo paleolitico è la capanna. Essa era costruita per lo più con tronchi, rami, ossa e rivestita di pelli e frasche. Delimitava uno spazio chiuso che proteggeva dal vento e dalla pioggia e all'interno si poteva mangiare e dormire. L'uomo di questo periodo non si muoveva mai da solo perché sarebbe stato troppo debole di fronte ad un grande animale. Un gruppo invece poteva preparare molte trappole per catturarlo e del resto un solo animale di notevoli dimensioni era sufficiente per sfamare molti uomini. Questi piccoli gruppi comprendevano di solito dai venti ai cento membri, come si è potuto dedurre dal numero dei focolari di ogni comunità e si spostavano da una località all'altra.
Le case degli egiziani poveri erano da una sola stanza e costruite col legno e col fango. Gli operai mescolavano il fango denso, viscoso del Nilo con della sabbia o con della paglia triturata per dargli la giusta consistenza. Di solito versavano tutti questi materiali in una buca e li mescolavano. Il fango, successivamente, veniva ridotto in mattoni dentro forme rettangolari e fatto seccare al sole. Le colonne e i tetti erano di legno, ma le basi delle colonne, i giardini e i montanti delle porte erano di pietra. Nelle case più grandi, i muri erano coperti di gesso e dipinti a colori vivaci. Le finestre erano piccole e vicine al soffitto, ma il sole era così forte che la luce entrava lo stesso. Le case più semplici erano costituite da un solo ambiente per dormire, sovrastato da una terrazza e preceduto da un cortile, era cintato da mura dove stavano anche gli animali. Altre volte l'abitazione poteva essere suddivisa in tre o più ambienti, distinguendo una cucina, un soggiorno e una zona notte.
I nobili invece avevano sempre case molto articolate, con magazzini e ambienti di servizio separati dalle camere private e per ricevimento, e spesso vi era poi un cortile. Nelle grandi città non mancavano case su più piani. Nel villaggio le abitazioni erano disposte ai lati della strada centrale ed erano costruite in mattoni crudi e in pietra; i muri esterni degli edifici erano alti dai tre ai cinque metri e i tetti erano piatti con funzione anche di terrazza.
Abitazioni del Rinascimento erano costituite spesso da una sola stanza, in cui viveva tutta la famiglia, quelle dei contadini erano ammassate in grosse borgate rurali o raggruppate in piccoli nuclei, intorno al luogo di lavoro. Spesso, nei casi più estremi, il locale-abitazione serviva anche da ricovero per alcuni animali da lavoro. In città, le case degli operai, non superavano di certo quelle dei contadini. Basse e scomode, erano anch'esse sprovviste di ogni lusso. Gli artigiani, invece, abitavano, di solito, case a due piani. Al pian terreno, o nel seminterrato, c'era lo spazio dedicato all'attività professionale, e nel piano rialzato, la vera e propria casa, ossia cucina, soggiorno e camera da letto di tutta la famiglia. Si accedeva al piano rialzato direttamente dalla strada, per mezzo di una scala di legno verticale che portava su un balcone, anch'esso di legno. Gli artigiani, i cui affari miglioravano, ostentavano il loro successo economico aumentando di un piano la casa. Tre piani indicavano uno status borghese. Il primo piano era riservato alla camera da letto, il secondo al soggiorno ed il terzo alla cucina. Con la diminuzione dell'uso del legno per le costruzioni e con il perfezionamento nella costruzione della canne fumarie, a partire dal XV-XVI secolo, la cucina iniziò a spostarsi in basso. Le città italiane si riempirono dei maestosi palazzi, che ancora oggi possiamo ammirare, e fu questo processo, promosso dall'affermazione delle grandi famiglie italiane, a caratterizzare l'architettura del Rinascimento.