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MALALA
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Transcript
“Sedermi a scuola a leggere libri è un mio diritto. Vedere ogni essere umano sorridere di felicità è il mio desiderio. Io sono Malala. Il mio mondo è cambiato, ma io no.”
MALALA YOUSAFZAI
“Sedermi a scuola a leggere libri è un mio diritto. Vedere ogni essere umano sorridere di felicità è il mio desiderio. Io sono Malala. Il mio mondo è cambiato, ma io no.”
Una ragazzina pakistana tra tante, ha solo 11 anni quando prende la decisione di cambiare. Cambiare non solo la sua vita, cambiare il modo di pensare della sua gente. Oggi possiamo decisamente dire che ci sia riuscita. Malala Yousafzai è una giovane attivista, famosa per essere la ragazza più giovane ad aver vinto il premio Nobel. La sua vita è stata e lo è tuttora moto difficile e complicata, ha lottato molto e si batte ancora oggi per i diritti civili e il diritto all'istruzione delle ragazze nei paesi musulmani.
01
articolo II
02
BIOGRAFIA
03
OPERE
04
"I AM MALALA"
05
EROE E ANTIEROE
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ARTICOLO II
«Oggi tutti noi sappiamo che l’istruzione è uno dei nostri diritti inviolabili. E non solo in Occidente. Nel Corano è scritto che Dio vuole che noi abbiamo la conoscenza, vuole che sappiamo perché il cielo è blu e che impariamo a conoscere gli oceani e le stelle. So che si tratta di una battaglia molto dura: nel mondo ci sono ancora 57 milioni di bambini che non frequentano la scuola primaria, e di questi 32 milioni sono femmine. Ed è molto triste ricordare che proprio il mio paese, il Pakistan, è uno dei peggiori: 5,1 milioni di bambini che non vanno nemmeno alle elementari anche se la nostra Costituzione dice che tutti i bambini hanno il diritto di frequentare la scuola. Abbiamo quasi 50 milioni di adulti analfabeti, due terzi dei quali sono donne come mia madre. Prendiamo in mano i nostri libri e le nostre penne. Sono le nostre armi più potenti. Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo».
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Circa tre anni prima, aveva scritto un testo raccontando il caos della città in cui viveva e i roghi delle scuole femminili da parte dei talebani. Il testo fu successivamente pubblicato sul sito della BBC e circolò molto in Pakistan. La sua storia è stata raccontata dalle maggiori testate giornalistiche internazionali. Proprio per questa sua esposizione mediatica i talebani l’avevano inserita nella lista dei soggetti da uccidere. Infatti, il 9 ottobre 2012, mentre tornava da scuola su un autobus alcuni uomini salirono su questo e le spararono nella parte sinistra della testa. Oltre a lei anche altre ragazze rimasero ferite. La sparatoria la lasciò in condizioni critiche, così venne trasferita in Inghilterra per ricevere ulteriori cure e si sottopose a una serie di interventi chirurgici su tutto il viso.
BIOGRAFIA
Malala Yousafzai, è una ragazza nata in Pakistan nel 1997, che da tempo lotta per il diritto all’istruzione delle ragazze pakistane. Nel 2012 fu colpita alla testa da un colpo di pistola sparato da un talebano, mentre stava tornando a casa da scuola a Mingora, nella valle di Swat; fu questo evento a renderla conosciuta.
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OPERE
Nel 2013 il Parlamento europeo assegnò a lei il premio per la libertà di pensiero. Ricevette poi nell’ottobre del 2014 un altro premio Nobel diventando, all’alba dei suoi 17 anni, la persona più giovane a ricevere un premio per la Pace. Ha incontrato il presidente degli Stati Uniti Barack Obama e insieme hanno discusso dell’importanza dell’istruzione, hanno affrontato il ruolo degli Stati Uniti nel sostenere certe dittature e le incursioni dei droni in paesi come il Pakistan.
Nell’ottobre 2013 pubblica il suo primo libro « I am Malala» scritto insieme alla giornalista Christina Lamb che segue le vicende di Pakistan e Afganistan. Nel giugno 2020 rilasciò un’intervista al Teen Vogue dichiarando che era contenta e speranzosa di vedere l’attivismo giovanile dell’ultimo decennio, citando tra questi anche Greta Thunberg, augurandosi che da oggi in poi i giovani potranno cambiare il mondo non soltanto facendo sentire la loro voce ma attuando realmente il cambiamento.
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opere
Discorso alla consegna del premio Nobel
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Malala oggi è simbolo universale delle donne che combattono per il diritto della cultura e del sapere. Al fine di nascondere la sua identità, ha usato il nome di Gul Makai. È stata nominata per l'International Children's Peace Prize, premio assegnato da Kids Rights Foundation per la lotta ai diritti dei giovani ragazzi. Nel congratularsi con Malala, il primo ministro pakistano Nawaz Sharif ha detto: "Lei è l'orgoglio del Pakistan, ha fatto i suoi connazionali orgogliosi. Il suo successo è senza precedenti e senza pari. Ragazze e ragazzi di tutto il mondo dovrebbero prendere vantaggio dalla sua lotta e impegno."
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I AM MALALA
Malala ci trasporta nella verde regione dello Swat, in Pakistan, una terra così giovane, ma già teatro di avvenimenti terribili, guerre e rivolte. Malala ci parla anche dei talebani, del loro arrivo e delle loro idee nei confronti delle donne, creature inferiori che dovrebbero stare chiuse in casa, uscire solo se accompagnate da un parente uomo, che non possono studiare o farsi vedere se non da altre donne, che devono indossare il burqa, che non possono cantare o ballare. Ci racconta di come, dicendo di agire per l’Islam, impongono leggi che non rispecchiano il volere di Dio come scritto nel Corano: niente tv, niente dvd, niente musiche se non approvate, niente vaccini; perché tutto questo è occidentale e chi trasgredisce è un traditore della legge e del suo popolo e merita la morte.
I AM MALALA
Ci racconta, però, anche di sé, una ragazza forte, coraggiosa e pronta a battersi per la sua istruzione e quella di tutte le donne, anche se questo significa andare contro il regime dei talebani. “Come mio padre, sono sempre stata incline alle fantasticherie e anche in classe, a volte, la mia immaginazione prendeva il volo: mi vedevo percorrere quegli scalini quando all’improvviso un terrorista saltava fuori e mi sparava.” Ancora non sapeva che le sue parole non erano destinate a rimanere pura immaginazione. Valle dello Swat, Pakistan, 9 ottobre 2012, ore dodici. La scuola è finita, e Malala insieme alle sue compagne è sul bus che la riporta a casa. All'improvviso un uomo sale e spara tre proiettili, colpendola in pieno volto e lasciandola in fin di vita.
Con il racconto della sua vita, Malala ci regala un qualcosa che ci rende migliori, la certezza che: “Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo.”
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Malala è colpevole di aver gridato al mondo il suo desiderio di leggere e studiare. Per questo deve morire. Ma Malala non muore: ha solo 15 anni ma dimostra la sua immensa forza con una guarigione miracolosa, che sarà l'inizio di un viaggio straordinario dalla remota valle in cui è nata fino all'assemblea generale delle Nazioni Unite.
EROE E ANTIEROE
Queste due figure, descritte già nei poemi omerici, esistono ancora al giorno d’oggi:
eroe
Sempre più spesso nelle cronache internazionali si utilizza l’espressione “modern man hero”, con la voluta sfumatura di associare l’eccezionalità dello status di “eroe” all’umanità delle persone comuni. Niente draghi o cavalieri: i modern men heroes sono semplici uomini e donne che si prodigano per una causa, generalmente per il bene comune. Ad ogni eroe, però, si contrappone un nemico (o antieroe). L'Antieroe è un individuo non ha alcun timore nel mostrare il lato più oscuro della sua personalità.
ne è un esempio la storia di Malala, la giovane attivista in rappresentanza della figura dell’eroe...
vs
antieroe
...alla quale si contrappongono i talebani che, negando alle donne i propri diritti all’istruzione, possono essere definiti antieoi.
“Dobbiamo credere nel potere e nella forza delle nostre parole. Le nostre parole possono cambiare il mondo. “
michela crisconio, mattia de leo, margherita erramattia fiorillo, federica manzo, francesca palma licia santonicola, eleonora sprocati