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Nerone

Valentina :)

Created on January 17, 2021

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Nerone

La figura di Nerone

Claudio aveva avuto un figlio da Messalina,ma Agrippina gli fece adottare come successore Lucio Domizio Enobarbo,figlio del suo precedente marito che prese nome di Nerone. Vissuto tra il 54 e il 68 d.C, fu acclamato al potere all'età di soli 17 anni, governando sotto il controllo della madre Agrippina, del prefetto Afranio Burro e del suo pedagogo Seneca ( a cui era stata affidata l'educazione del giovane).Per i primi 4 anni l'accordo fra l'impertarore ed il Senato rimase pacifico.Tuttavia,dal 58 d.C., Nerone si svincolò dalla tutela materna, accusandola di congiura e successivamente,condannata a morte.Dopo aver allontanato dalla corte anche i suoi tutori, Nerone imprese una svolta: essere adorato come un sovrano orientale.Inoltre organizzò spettacoli a cui prese parte (vincendo le olimpiadi). Entrò ben presto in contrasto con senatori e cavalieri a causa di questi attegiamenti eccentrici; a differenza della plebe che gradiva il suo operato, permettondogli di ottenere il consenso popolare.

L'incendio di Roma

La città di Roma nel 64 d.C. fu distrutta da un terribile incendio. L’imperatore Nerone incolpò la comunità cristiana per il disastro avvenuto e scatenò contro di essa una persecuzione (portando al martirio anche a San Pietro e San Paolo). Nei quartieri distrutti, egli decise di far costruire una nuova reggia - la Domus Aurea. Per sostenerne le spese fu costretto ad aumentare le tasse ed a varare una riforma monetaria: la quantità di metalli preziosi contenuti in una singola moneta, una volta diminuita, potesse permettere alla zecca di coniare un maggior numero di monete. I senatori esasperati dalla situazione organizzarono un complotto. La congiura fu rapidamente scoperta e condannata (a cui partecipava anche l’istruttore Seneca che preferì il suicidio ad un’esecuzione pubblica). Questo mal umore incluse perfino i soldati, a cui non arrivavano più le paghe regolarmente.perciò nel 66 d.C. il popolo proclamò Nerone un “nemico pubblico“. Egli scelse di farsi uccidere da uno schiavo per evitare la cattura romana.come per Caligola, il Senato ordinò perfino la “damnatio memoriae“ con la quale sarebbe terminata la dinastia (Giulio-Claudia).

Despota si ma non piromane

Tra gli imperatori romani, Nerone è colui che ha “solleticato“ maggiormente la fantasia per gli autori di libri romanzi, che lo descrivono come un sovrano crudele squilibrato, che fece bruciare la capitale romana per poter creare una nuova città. Si aggiungono inoltre le sue torbide vicende familiari: l’assassinio di sua madre e della prima moglie Ottavia e uccise personalmente anche la seconda moglie, Poppea durante la gravidanza. Nonostante questa personalità audace/folle, l’imperatore va scagionato dall’accusa di aver fatto appiccare il fuoco.Secondo gli storici, presumibilmente le fiamme partirono per cause accidentali da una bottega, rovesciando un braciere o una lampada ad olio. Le abitazioni erano costruite per buona parte da materiali come il legno, che permise all’incendio di ardere incessantemente per nove giorni; distrusse interi quartieri e causo centinaia di morti. L’imperatore, che in quel momento si trovava nella città di Anzio, rientro per offrire riparo a chi aveva perso la casa recuperare delle provviste e coordinare le operazioni di spegnimento. Nulla del suo atteggiamento lascia intendere che fu lui il colpevole. Il primo a parlare di una presunta responsabilità e Tacito, a distanza di cinquant’anni riferisce tali accuse come voci e non fatti concreti. Furono invece gli autori di origine cristiana a trasformare queste voci in verità, creando la leggenda dell’imperatore dalla pazzia fuori controllo. Infatti secondo le loro testimonianze, durante il disastro di Roma e gli declamava versi suonando la cetra.

Nerone ed il rapporto con la Madre

Come abbiamo già detto Lucio Domizio venne adottato da Claudio e prese il nome di Nerone.Da subito Agrippina fece in modo che la strada verso il potere di Nerone fosse assicurata.Per prima cosa lo fece sposare a sedici anni,nel 53d.C.,con la dodicenne Ottavia, la figlia di Claudio. Successivamente Claudio morì,probabilmente avvelenato da Agrippina con dei funghi velenosi,facendo così diventare Nerone imperatore.Nel 55d.C. il figlio di Claudio e possibile minaccia per Nerone (era il figlio naturale), morì durante un pranzo.Si disse che fosse stato colpito da un attacco di epilessia,probabilmente avvelenato da Agrippina che temeva le rivendicazioni del ragazzo al trono di Roma.

L'uccisione di Agrippina

A marzo del 59 d.C Agrippina venne uccisa su ordine del figlio,forse su consiglio di Seneca. Nerone si giustificò affermando che Agrippina aveva congiurato contro di lui e contro lo Stato.In effetti sembra che Agrippina avesse intenzione di spodestare l'imperatore perchè l'aveva allontanata dal potere, e di mettere al suo posto un altro uomo con cui intendeva risposarsi.Nerone,però pagò a caro prezzo l’uccisione di sua madre e fu tormentato da tremendi incubi per il resto della vita.In più cambiò profondamente anche il suo modo di governare,infatti Roma iniziò ad avere un governo, passato alla storia come uno dei più vergognosi che abbia mai avuto.Infatti, liberatosi dal controllo della madre, Nerone cominciò a soddisfare ogni suo capriccio.

Storia e Cinema

Ci sono personaggi storici che colpiscono l’immaginario con una forza maggiore di quello che è stato il loro peso reale nella storia. Naturalmente, in questi casi l’immagine che ne è il grande pubblico non è la stessa che ne hanno gli storici e coloro che conoscono i fatti . Essi infatti sono conosciuti dal pubblico attraverso opere letterarie o film . Questo è stato senza dubbio il caso di Nerone. Già nel 1912, quando la cinematografia era ancora i primi passi, il regista italiano Enrico Guazzoni aveva girato un film, che aveva lo stesso titolo del romanzo, al quale si era ispirato e che ottenne un grande successo anche all’estero, sia per l’argomento sia perché si trattò del primo kolossal della storia del cinema. L’immagine di Nerone, però, è legata soprattutto alla pellicola diretta dal regista Merwin LeRoy (girata nel 1951), grazie all’interpretazione dell’attore Peter Ustinov. Non si tratta di un capolavoro e sul piano storiografico da un’interpretazione limitativa del tempo di Nerone, perché è centrato soprattutto sulla persecuzione dei cristiani. Proprio per questo motivo però il film è molto significativo: mostra infatti che nell’immaginario del grande pubblico un periodo o un personaggio storico possono vivere non per gli atti realmente compiuti ma per come sono stati rappresentati da romanzieri o registi.

fatto daVittoria,Mariapia,Valentina,Tania,Matteo ed Eleonora