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Martina Malangone

Created on January 15, 2021

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Transcript

Venerdì 15 Gennaio 2021

PROF.SSE AMATO A. ,VALISENA M. E IANNONE N. E PROFESSORE PALLADINO c.

UDA NEWS 2B

Bianco L., Di Flora C., Malangone M. e Villano I.

Classe 2B

Educazione civica

Malala Yousafzai

«Prendiamo in mano i nostri libri e le nostre penne. Sono le nostre armi più potenti. Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo». Queste le parole di Malala.

Malala Yousafzai e il diritto all'istruzione

Malala è una ragazza pakistana, ha 23 anni e nel 2014 ha vinto il Premio Nobel per la Pace per il suo impegno nei confronti dei diritti delle bambine e delle ragazze nel suo Paese e per il diritto all’istruzione per tutti i bambini del mondo.

Lo sport a scuola

Agenda 2030

L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è un programma d’azione per le persone, il pianeta.

Dal gioco che diventa attività motoria fino all’agonismo: il giusto approccio a ogni età.

Indice

01

02

03

La storia di Malala

Don Lorenzo Milani

Art. 34

04

05

06

L'Agenda 2030

L'Obiettivo 4

Art.3

07

08

09

L'Obiettivo 5

L'Obiettivo 10

Lo sport a scuola

Chi è Malala?

Malala Yousafzai è una ragazza pakistana di 23 anni che da tempo si batte per i diritti civili e il diritto all’istruzione delle ragazze nei paesi musulmani, e ha vinto nel 2014 il Premio Nobel per la Pace. È diventata molto conosciuta in seguito all’attacco subito nel 2012, quando fu colpita alla testa da un colpo di pistola sparato da un talebano, mentre stava tornando a casa da scuola a Mingora, nella valle di Swat. Tre anni prima aveva scritto un testo raccontando il caos della città in cui viveva e i roghi delle scuole femminili da parte dei talebani.

L'intervista di Malala

Malala è così diventata una delle attiviste più conosciute al mondo. Nel 2013 ha tenuto un discorso durante l’Assemblea della gioventù delle Nazioni Unite, a New York. Davanti all’assemblea, Malala aveva spiegato che “i libri e le penne sono le armi più potenti” e che “l’educazione è l’unica soluzione”. Parlando del suo attentato, si era anche rivolta direttamente ai talebani, chiarendo che “se pensavano di farci tacere con l’uso dei proiettili, non ci sono riusciti”.

Art. 34

La scuola è aperta a tutti. L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso.

Don Lorenzo Milani

Don Lorenzo Milani, sacerdote e maestro che, nel paese di Barbiana, nel Mugello, in provincia di Firenze, ha fondato dal nulla e nel nulla la sua scuola popolare per i ragazzi più poveri: giovani operai e contadini. Dopo la maturità classica, mentre sta affrescando una cappella sconsacrata, Lorenzo scopre la sua vocazione. Si converte così al cattolicesimo. Nel 1943 entra in seminario, la famiglia non approva la sua scelta religiosa infatti, alla cerimonia della tonsura, l’atto d’ingresso alla vita ecclesiastica, nessuno dei parenti sarà presente il 13 luglio 1947 viene ordinato sacerdote.

Lettera a una professoressa

Uno scritto di Don Milani passato alla storia è "Lettera a una professoressa" del 1967, che il parroco scrive assieme agli allievi della scuola di Barbiana. Lo scritto è una denuncia categorica della disuguaglianza e dell'arretratezza del sistema scolastico italiano, che emargina i deboli relegandoli ad un ruolo marginale e subordinato nella società. Di lì a poco Don Lorenzo MIlani dovrà caricarsi sulle spalle la sua croce, chiamata morbo di Hodgkin. La salita al suo Calvario personale è breve. Don Milani spira il 26 giugno 1967, a soli 44 anni.

Art. 3

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese

L'Agenda 2030

L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU. Essa ingloba 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile – Sustainable Development Goals, SDGs – in un grande programma d’azione per un totale di 169 ‘target’ o traguardi. L’avvio ufficiale degli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile ha coinciso con l’inizio del 2016, guidando il mondo sulla strada da percorrere nell’arco dei prossimi 15 anni: i Paesi, infatti, si sono impegnati a raggiungerli entro il 2030.

Fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti.Un’istruzione di qualità è la base per migliorare la vita delle persone e raggiungere lo sviluppo sostenibile. Fatti e cifre • L’iscrizione nelle scuole primarie nei Paesi in via di sviluppo ha raggiunto il 91%, ma 57 milioni di bambini ne sono ancora esclusi. • Più della metà dei bambini non iscritti a scuola vive in Africa subsahariana. • Si calcola che il 50% dei bambini che possiedono un’età per ricevere l’istruzione primaria ma che non frequentano la scuola vive in zone colpite da conflitti. • Nel mondo, 103 milioni di giovani non possiedono capacità di base in lettura e scrittura, di cui oltre il 60% donne.

L’obiettivo 5 mira a ottenere la parità di opportunità tra donne e uomini nello sviluppo economico, l’eliminazione di tutte le forme di violenza nei confronti di donne e ragazze (compresa l’abolizione dei matrimoni forzati e precoci) e l’uguaglianza di diritti a tutti i livelli di partecipazione. Le disparità di genere costituiscono uno dei maggiori ostacoli allo sviluppo sostenibile, alla crescita economica e alla lotta contro la povertà. L’OSM 3 per promuovere l’uguaglianza di genere e l’empowerment delle donne ha consentito di fare significativi progressi nella scolarizzazione delle ragazze e nell’inserimento delle donne nel mercato del lavoro.

Il punto 10 di questa Agenda riguarda la riduzione delle ineguaglianze all’interno di e tra le nazioni. Inoltre si pone l’obiettivo di sottrarre le persone alla povertà.Purtroppo però la disuguaglianza persiste. Infatti, ci sono grandi differenze tra le persone: alcune possono usufruire di cure all’avanguardia, accedono a scuole organizzate e competitive, altre persone non hanno neppure la possibilità di curarsi o di andare a scuola…Per ridurre la povertà la crescita di un Paese deve essere:

  • sostenibile-economica (cioè non dannosa per l’ambiente e che alla lunga non esaurisce le risorse naturali);
  • sociale, deve cioè assicurare buone condizioni di vita a tutti i cittadini e non solo in senso economico, manche per quanto riguarda le scuole, gli ospedali…
  • ambinetale: deve cioè fare attenzione all’ambiente che ci circonda.

Lo sport a scuola

È ormai acquisito che lo sviluppo di abilità motorie di base fin da bambini rappresenta una risorsa culturale, il cui contributo assume un valore formativo che si connette a quello delle altre discipline nel favorire i processi di apprendimento, maturazione della personalità, socializzazione e crescita come soggetti attivi. Secondo le Linee guida dell’UE fino all’80% dei ragazzi in età scolare fa attività fisica esclusivamente a scuola, mentre dovrebbe praticarla almeno in forma moderata un’ora al giorno. Lo stesso orario assegnato all’educazione fisica, confrontato con quello rivolto ad altre materie in fase di scuola primaria e secondaria, è giudicato ancora relativamente basso, rappresentando meno del 10% dell’orario di insegnamento totale o circa il 10% delle ore destinate alla matematica.

Il problema che si pone è il modo di attuazione dello sport in ambito scolastico.

  • Nell’infanzia si dovrà proporre il gioco nelle sue molteplici forme per favorire la piena integrazione tra bambini.
  • Nella scuola primaria vi si deve intraprendere il cosiddetto giocosport, trasmettendo il piacere di superare nuovi ostacoli, di adottare nuove strategie di movimento, contribuendo a costruire la propria autostima.
  • Nella scuola secondaria si suggeriscono giochi sugli schemi motori di base attraverso discipline diverse. È la fase in cui all’esterno dell’orario scolastico si avviano anche alcune esperienze di attività agonistica.