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BIOACCUMULO 2^D Kaur e Zilindo
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Created on December 30, 2020
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BIOACCUMULO
Scuola secondaria di Paderno Franciacorta realizzato da Zilindo Tea e Adesh Kaur classe 2D
Cosa è il bioaccumulo?
In tossicologia, il bioaccumulo o accumulo biologico è il processo attraverso cui sostanze tossiche inquinanti organici persistenti (per esempio il DDT, le diossine, i furani i Fluoruri o il Mercurio) si accumulano all'interno di un organismo, in concentrazioni superiori a quelle riscontrate nell'ambiente circostante. Questo accumulo può avvenire attraverso qualsiasi via: respirazione, ingestione o semplice contatto, in relazione alle caratteristiche delle sostanze.
che problemi porta il bioaccumulo negli esseri viventi
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Gli inquinanti organici persistenti pops sono sostanze tossiche che si concentrano degli organismi viventi in quantità molto superiore a quella riscontrata nell'ambiente. L'esposizione delle persone ai POPs avviene principalmente attraverso la dieta, in particolare attraverso il consumo di prodotti di origine animale (carne, pesce, latticini e uova), dove queste sostanze si accumulano maggiormente. Importanti sono gli effetti a lungo termine che si manifestano a seguito di esposizione cronica a basse concentrazioni di POPs: possono indurre disfunzioni del sistema immunitario, disturbi della sfera riproduttiva, disordini neurologici e anomalie comportamentali. FONTE:https://www.scienzavegetariana.it/nutrizione/bioaccumulo-inquinanti-cibi-animali.html
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le microplastiche
Con microplastica ci si riferisce a piccole particelle di materiale plastico generalmente più piccole di un millimetro fino a livello micrometrico Le microplastiche provengono da diverse fonti tra cui: cosmetica, abbigliamento e processi industriali (il caucciù, ad esempio, pur essendo una gomma naturale, non è concretamente usato di per sé, bensì in forma vulcanizzata e le sue micro particelle, probabilmente prodotte dall'usura degli pneumatici, sono state rinvenute in mare). FONTE:https://it.wikipedia.org/wiki/Microplastica
Come vengono generate le microplastiche
La maggior parte della plastica non è biodegradabile e permane nell’ambiente per centinaia di anni. Ad esempio una busta di plastica vive 20 anni, un filo da pesca 600 anni e un banale bicchiere di plastica 50 anni. Ma non essendo biodegradabili, tutti questi oggetti si rompono in pezzi sempre più piccoli, probabilmente anche oltre i 10nm. FONTE:https://ambientegreen.altervista.org/microplastiche/#:~:text=Finendo%20in%20acqua%20le%20materie,%2C%20fiumi%2C%20fogne%2C%20ecc.
CHE PROBLEMI COMPORTA LA DIFFUSIONE DELLE MICROPLASTICHE
Le microplastiche sono quelle piccole particelle di plastica che inquinano i nostri mari e oceani. Si chiamano così perché sono molto piccole e hanno un diametro compreso in un intervallo di grandezza che va dai 330 micrometri e i 5 millimetri. La loro pericolosità per la salute dell’uomo e dell’ambiente è dimostrata da diversi studi scientifici, i danni più gravi si registrano soprattutto negli habitat marini ed acquatici. FONTE:https://www.lifegate.it/microplastiche-cosa-sapere