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Lo scudo di Talos

ludopis0666

Created on December 27, 2020

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Transcript

Lo scudo di Talos

Valerio Massimo Manfredi

LA TRAMA

Aristarchos, padre di Brithos e di Kleidemos, è costretto dalle crudeli leggi della città in cui abita, Sparta, ad abbandonare il figlio minore Kleidemos per via del piede malformato. Lo trova e lo alleva Kritolaos, che diventa per lui nonno. Kleidemos o meglio Talos, cioè il nome datogli dalla madre adottiva e da Kritolaos, è costretto a vivere come un’Ilota per tutta la sua infanzia, visto che i genitori adottivi lo erano anche loro. Kritolaos,quando Talos fu abbastanza grande, gli mostrò un’antica armatura con rappresentato un lupo, un bellissimo arco di corno e una spada. Talos imparò a tirare con l’arco con estremo impegno e diventò un capacissimo arciere. Un giorno, mentre si trovava con la sua fidanzata, un gruppo di spartiati, capeggiato da un tale di nome Brithos, decise di schernirla ma Talos, spinto per l’amore di Antinea(così ella si chiamava), si buttò in mezzo al gruppo e la difese colpendo fortemente gli aggressori. Quando fu tempo di partire per combattere l’impero persiano, ogni spartiate scelse con sé un ilota. Brithos, volendo capire qualcosa di lui, scelse Talos. Dopo aver combattuto duramente per qualche giorno alle Termopili, il re Leonidas decise di rimandare a Sparta Brithos, un suo amico e Talos con un messaggio in cui era scritto che Brithos era fratello di Talos e che aveva deciso di salvare i due giovanotti per non far estinguere una delle più nobili famiglie di Sparta; ma durante il tragitto il messaggio venne trafugato da un membro della Krypteia e sostituito con uno vuoto falsificando il sigillo regale. All’arrivo a Sparta gli Efori in riunione con gli Anziani aprirono il messaggio e, vedendolo vuoto, credettero che i ragazzi l’avessero fatto per fuggire. Per questo l’onore della famiglia di Aghias(l’amico inviato insieme a Brithos) e della famiglia di Brithos fu infangato. Aghias si impiccò quella stessa notte mentre Brithos avrebbe compiuto lo stesso una sera dopo se non gli fosse arrivato in tempo un pugno da Karas, amico di Talos il lupo, facendolo svenire prima di uccidersi. Egli riuscì a convincerlo a battersi con lui come un oplita incognito per il bene delle famiglie aggredite e ben presto conquistò la fama dell’“oplita del dragone” per via della rappresentazione di un dragone rampante sullo scudo. L’ultimo atto eroico di Brithos fu di buttarsi contro l’esercito persiano uccidendo molti soldati. Dopo la morte di Brithos finalmente Talos-Kleidemos scoprì la sua vera identità e ritornò dalla sua vera madre che dopo averlo riconosciuto morì di crepacuore dalla felicità. Dopo la morte di sua madre, Kleidemos diventò capitano del quarto distretto degli Uguali, collaborò con Re Pausanias ed andò al cospetto del Gran Re per recapitare un messaggio. Quando tornò indietro il Re gli consigliò di ritornare a Sparta facendo finta di avergli voltato le spalle perché gli Anziani e gli Efori tramavano contro di lui. Così fece, ma gli anziani e gli Efori decisero di uccidere il re. Arrivato a Sparta, la madre adottiva di Talos andò a trovarlo e gli diede indicazioni su dove trovare Antinea che nel frattempo era andata via. Ritornato a Sparta, a causa di un terremoto trovò tutto distrutto o pericolante. La mattina dopo gli Iloti attaccarono, stufi di dover servire. Quella stessa notte Karas, che torturato dalla Krypteia era ora cieco da un occhio, andò a trovare Talos. Karas portò Talos dove giaceva la spada maledetta che purificò con il sangue. Il giorno dopo Talos il lupo, armato di tutto punto, prese comando degli Iloti e li guidò fino a Ithome, la città abbandonata degli Iloti. Là combatterono violentemente per tre anni fino a quando sotto consiglio dell’oracolo di Delfi gli spartiati restituirono la libertà agli Iloti loro schiavi. Quando Karas parlò con uno spartiate del suo capo, Talos, si accorse che era scomparso. Karas andò di corsa fino alla città abbandonata ma non trovò niente. Ad un certo punto un lupo ululò e iniziò a correre verso un albero dove Karas vide l’armatura con il lupo abbandonata e insanguinata. Karas la raccolse e la lavò addolorato per la sorte di Talos che non poté più rivedere perché scomparve tra i boschi.

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PERSONAGGI

5. Brithos: è fratello di Talos, cresciuto tra gli spartani ed un grande guerriero.

1. Talos/Kleidemos: è il protagonista del racconto, un ragazzo che ha vissuto sia come ilota che spartano sempre alla ricerca sulla verità della vita ma che purtrobbo riceve dal fato molte disgrazie.

6. Leonidas e Pausanias: sono due grandi generali che Talos ebbe l' onore di conoscere, essi conoscono il suo passato così sono sempre pronti ad aiutarlo.

2. Antina: la giovane ragazza di cui si innamora Talos, è una contadina che vove con suo padre in pianura; il loro amore è molto forte perchè anche se non riescono a vedersi per molti anni mantengono vivi i loro sentimenti reciprochi.

7. Laghal: è un amico di Kleidemos col quale compie varie spedizioni su ordine di Pasianas il quale chiede a Talos di ucciderlo, ritenendolo un testimone scomodo, ma Talos si rifiuta. Laghal avrà un ruolo importante nella storia quando tradirà Pausanias e in parte l' amico rivelando agli Efori i piani di Pausanias contro la patria

3. Karas: grande amico di Talos, fedele, forte e coraggioso si prende cura di Talos alla morte di Kritolaos.

4. Kritolaos: è il nonno di Talos, colui che lo trova sul monte Taigeto e si prende cura di lui finchè non diventa un giovane uomo inoltre diventa il suo maestro e li insegna ad usare l' arco.

il tempo e lo spazio

"Lo Scudo di Talos" è un romanzo molto interessante che si sviluppa intorno ad avvenimenti storici realmente accaduti. Insieme ai "fatti" vi è anche un'accurata descrizione delle usanze dei popoli che ne sono protagonisti: gli Spartani (un popolo guerriero dalle leggi molto dure, ove il potere, esercitato da due re, è influenzato dagli Eufori e dagli Uguali); gli Ateniesi (un popolo sicuramente più dedito alle arti, in cui regna la democrazia); gli Iloti (schiavi degli Spartani che un tempo costituivano un popolo autonomo e indipendente); i Persiani (considerati come barbari dai Greci, erano molto potenti, e sotto la guida del "Gran Re" Serse, minacciavano di conquistare la Grecia).

La narrazione è ambientata a Sparta nel periodo delle guerre persiane, più precisamente tra il VI e il V sec. a.C. (la vicenda si svolge in circa 40 anni

Valerio Massimo Manfredi

Valerio Massimo Manfredi è uno scrittore emiliano sposato con Christine Fedderson, traduttrice inglese. Famoso per i suoi romanzi di ambientazione storica, nel mondo classico greco e dell'antica Roma, oltre all'attività di scrittore ha svolto e svolge le professioni di storico, archeologo, sceneggiatore e conduttore televisivo.

Valerio Massimo Manfredi è nato a Castelfranco Emilia, in provincia di Modena, nel 1943. Ha conseguito la laurea in Lettere Classiche presso l'Ateneo di Bologna, specializzandosi poi in Topografia del mondo antico alla Cattolica di Milano. Ha insegnato presso l'Università Ca' Foscari di Venezia, alla Loyola University di Chicago, alla Sorbona di Parigi e alla Bocconi di Milano. Tra le sue opere letterarie più famose, ricordiamo la serie Aléxandros e la Trilogia di Ulisse

Commento personale

La storia di Talos diventa sempre più appassionante man mano che passano le pagine. L'autore non solo riesce ad appassionare il lettore con l' impenetrbile mistero legato alla famiglia di Talos, ma riesce ad esporre, senza stufare come farebbe un libro di storia, i caratteri della società spartana, l'organizzazione sociale, militare e religiosa.

Lo storico e il narratore si fondono insieme dandoci cosi' un racconto che si legge d'un fiato, una storia che ci trasporta in un'epoca profondamente diversa,un'epoca lontana che ci sembra vicina solo grazie alla fluidità della ricostruzione storica.

Quello che mi è piaciuto di più è stata la prima parte: Talos che si allena nel bosco sotto la guida del padre, cresce sempre più forte, vede passare l'esercito con le armature lucenti. Ad un certo punto della storia il padre gli dona un arco potentissimo con cui si esercita quotidianamente. Diventerà abilissimo e con quello si difenderà da vari attentati.

Questo è uno dei libri più avvincenti che abbia mai letto.

grazie per la vostra attenzione!