Want to create interactive content? It’s easy in Genially!
Finalità delle pene
victoritalaiu
Created on December 19, 2020
Start designing with a free template
Discover more than 1500 professional designs like these:
View
Higher Education Presentation
View
Psychedelic Presentation
View
Vaporwave presentation
View
Geniaflix Presentation
View
Vintage Mosaic Presentation
View
Modern Zen Presentation
View
Newspaper Presentation
Transcript
LAIU VICTORITA
CESARE BECCARIA
Dei delitti e delle pene/ art. 27
La tortura si riferisce al terribile comportamento sperimentato dall'imputato colpevole; tuttavia, se il compito della giustizia è punire la persona che ha commesso un atto ingiusto, la tortura è l'opposto, perché colpisce sia il criminale che l'innocente.
Se lo stato fosse stato forte, avrebbe punito sicuramente il criminale, il quale, sapendo che sarebbe stato punito per aver agito in questo modo, non violerà la legge. Secondo Beccaria è richiesta una sentenza più leggera, ma sempre eseguita: se la pena è minima, ma il criminale sa che deve scontare la pena e non può sfuggire, allora non infrangerà la legge: la pena di morte è diventata assurda e inutile a causa della forza e della capacità del paese di punire i criminali.
Lo scopo dell' opera è dimostrare l'assurdità e l'infondatezza dell'attuale sistema giuridico. Beccaria non esitò a farne un sistema puramente repressivo, che si manifestava nei suoi irragionevoli rituali violenti. In particolare, Beccaria si è opposto alla pena di morte e alla pratica della tortura, pratica inutile e spesso fraintesa.
Costringerli a confessare ciò che non hanno fatto; quindi, anche una persona innocente riconoscerà il crimine che non ha commesso per fermare la tortura. Beccaria ammette che la pena di morte è efficace in stati particolarmente deboli dove i criminali agiscono secondo i loro desideri. Ma nel 1700, con il progressivo rafforzamento dello Stato tramite l' assolutismo illuminato, la pena di morte divenne assolutamente inutile.
Commento personale
L'argomento più comune a favore della pena di morte è la deterrenza: condannare a morte un criminale scoraggerà altri dal commettere lo stesso crimine. Tuttavia, il fattore frenante della pena di morte non è così efficace per diversi motivi. In effetti, penso che gli omicidi avvengano spesso in momenti di estrema rabbia, sotto l'influenza di droghe o alcol, o in momenti di panico. In tutti questi casi, la paura della pena di morte non può fungere da minaccia. Inoltre, questa pena non colpisce solo i colpevoli, ma a volte può colpire anche persone innocenti. Secondo me non è una buona soluzione, infatti sono favorevole e credo sia più efficace l’imprigionamento.