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Schopenhauer
alicetanzillo
Created on December 2, 2020
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Transcript
ARTHUR SCHOPENHAUER
Alice Tanzillo
VITA
Arthur Schopenhauer nacque a Danzica (Polonia) nel 1788. Era figlio di un banchiere e di una scrittrice. Il suicidio del padre e il conseguente rapporto difficoltoso con la madre, segnarono profondamente il pensiero del filosofo.
Durante la giovinezza viaggiò in Francia e Inghilterrra e, dopo la morte del padre frequentò l'Università di Gottina , per proseguire gli studi filosofici. Nel 1813 si laureò a Jena e nel 1820 ottenne una cattedra presso l'università di Berlino.
Le influenze culturali
Romanticismo
Platone
Kant
Teoria delle idee
Importanza al tema dell'infinito, al dolore e alla visione pessimistica della realtà
Forme eterne sottratte alla caducità del mondo
Impostazione soggettivistica della gnoseologia (teoria della conoscenza)
Fenomeno
Noumeno
"cosa in sé"
"cosa così come appare"
Il velo ingannatore del fenomeno
E' illusione e sogno , ossia il "velo ingannatore" (velo di Maya)
E' quella realtà che si nasconde dietro il fenomeno.
Il velo di Maya
Con l' espressione "Maya, il velo ingannatore che avvolge gli occhi dei mortali" Schopenhauer vuole indicare il fenomeno in quanto parvenza, illusione e sogno: il fenomeno è la cosa così come appare, dietro la cui trama ingannevole si nasconde la cosa in sè, considerata da Schopenhauer non come un concetto-limite, ma come una realtà assoluta, che il filosofo può giungere a conoscere.
Secondo Schopenhauer la rappresentazione è formata da
Soggetto rappresentante
Oggetto rappresentato
Elementi imprescindibili independenti l'uno dall'altro
Idealismo
Materialismo
nega l'oggetto riducendolo al soggetto
nega il soggetto riducendolo all'oggetto o alla materia
Forme a priori
Spazio, tempo e causalità
La causalità è l'unica categoria che assume diverse forme in base:
- al divenire (regola i rapporti tra oggetti naturali)
- al conoscere (regola i rapporti tra premesse e conseguenze)
- all'essere (regola i rapporti spazio-temporali)
- all'agire (regola le connessioni tra un'azione e i suoi motivi)
Tutto è volontà
La cosa in sè del nostro essere, cioè l'essenza profonda del nostro io, è la brama o volontà di vivere, ovvero un impulso prepotente e irresistibile che ci spinge ad agire e a esistere. Schopenhauer afferma che la volontà di vivere non è soltanto la radice noumenica dell'uomo , ma anche l'essenza segreta di tutte le cose, ossia la cosa in sè dell'unverso. La volontà di vivere è:
- inconscia (impulso inconsapevole)
- unica (si sottrae al principio di individuazione)
- eterna e indistruttibile (senza inizio ne fine)
- incausata (forza libera e cieca)
- senza scopo (nessuna meta oltre se stessa)
+ info
Il pessimismo
Dolore, piacere, noia
Affermare che l'essere è la manifestazione di una volontà infinita equivale a dire che la vita è dolore per essenza. Perciò, volere significa desiderare e desiderare vuol dire trovarsi in uno stato di tensione per la mancanza di qualsosa che si vorrebbe.
Infine secondo Schopenhauer, la vita umana è come un pendolo che oscilla incessantemente tra il dolore e la noia, passando attraverso l'intervallo del piacere e della gioia.
L'illusione dell'amore
L'amore è uno dei più forti stimoli dell'esistenza.L'unico scopo dell'amore è l'accoppiamento. Inteso in questo senso, cioè come accoppiamento, l'amore va condannato, mentre l'unica forma di amore che va elogiata è quella della pietà. Manifestazione di tale "essenza biologica" dell'amore è il caso della mantide femmina, che dopo l'unione sessuale divora il maschio.
La sofferenza universale
Il pessimismo cosmico o metafisico di Schopenhauer deriva dall'affermazione che il male non è solo nel mondo, ma è nel pincipio stesso da cui il mondo dipende.
Il dilemma del porcospino
Il dilemma del porcospino afferma che tanto più due esseri si avvicinano tra loro, molto più probabilmente si feriranno l’uno con l’altro. Ciò viene dall’idea che i porcospini possiedono aculei sulla propria schiena. Se si avvicinassero tra loro, i propri aculei finirebbero col ferire entrambi, infatti, nella realtà, i porcospini sono animali solitari e non soliti al branco.Questo è in analogia con le relazioni tra due esseri umani: tanto più due esseri si avvicinano tra loro, molto più probabilmente si feriranno l'uno con l'altro.
Le vie di liberazione dal dolore
Schopenhauer sostiene che il modo per liberarsi dal dolore non sia il suicidio, quindi l'eliminazione della vita, ma la liberazione della stessa volontà di vivere.Questo consiste nel passaggio dalla voluntas alla noluntas, la cessazione del volere, e quindi il raggiungimento del nirvana (la purificazione dal dolore). Schopenhauer individua tre momenti essenziali del percorso di liberazione dal dolore: l'arte, la morale e l'ascesi. L'arte è qualcosa di transitorio, di breve durata. La morale consiste nel passaggio dall'egoismo all'altruismo. L'ascesi ci permette il passaggio dalla voluntas alla noluntas, in quanto consiste l'estirpare il proprio desiderio di esistere.