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seneca
giorgio drago
Created on December 1, 2020
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Transcript
Lucio Anneo Seneca
Filosofo e letterato romano
Indice
1. momenti salienti della vita
2. riepilogo opere
3. lingua e stile
4. Pensiero filosofico
5. Temi trattati
La vita
Quinquennium Neronis
33-34 d.C.
Origini
Seneca nasce a Cordova intorno al 4 a.C. in una ricca famiglia equestre spagnola. il padre era Seneca il retore
Allontanamento da Nerone e ritiro a vita privata
Condanna a morte
Esilio
Suicidio
Le opere
01
dialogi
Nei 10 Dialogi composti, di natura filosofico-morale, l'autore parla sempre in prima persona rivolgendosi all'interlocutore. Si presentano come una continua riflessione non come una discussione tra personaggi storici come da tradizione. Il pensiero si sviluppa in modo non sistematico.
LE CONSOLATIONES
Sono rivolti ad un destinatario ed hanno lo scopo di consolarlo dell'assenza o della perdita di una persona cara
Dialogi di consolazione
Consolationem ad Helviam matrem
Consolationem ad Polybium
Consolationes ad Marciam
Dedicata alla madre Elvia per confortarla nella lontananza dal figlio in esilio.
Dedicata a Marcia per alleviare il dolore della morte del figlio
Dedicata a Polibio, liberto di Claudio, in occasione della morte del fratello
DIALOGI DI TIPO SPECULATIVO
De vita beata
De Ira
De brevitate vitae
Trilogia
De providentia
La felicità consiste nel vivere nell'esercizio della virtù
Descrive le funeste conseguenze dell'Ira
L'argomento trattato è il tempo e l'uso che dovrebbe farne il "sapiens"
La via del perfezionamento
Dedicata ad Anneo Sereno, descrive un percorso filosofico verso la saggezza.
Altre opere filosofico-morali
02
De Clementia
Nel trattato politico-morale Seneca elogia il programma di governo di Nerone. Lo Stato deve essere retto da un princeps che personifica il saggio stoico
De Benificiis
Tratta di uno dei fondamentali alla base del vivere civile, il beneficio.
Naturales Quaestiones
Opera dossografica sulla descrizione di fenomeni naturali in termini scientifico-razionali.
EPISTULAE MORALES
124 lettere di agomento morale in 20 libri dedicate all'amico Lucilio e ai posteri.
ad Lucilium
Nelle lettere viene espresso interamente il pensiero filosofico di Seneca sottolineando l'importanza della coesistenza della dimensione teoretica e pratica per il progresso morale dell'uomo.
La lunghezza e lo schema delle lettere è varia ed il tono utilizzato è colloquiale, intimo e discorsivo
Le tematiche trattate sono di natura etico-stoica
- miserie dell'uomo
- assalto alle passioni, ai vizi e al male
- importanza dell'introspezione
- rifugio nella saggezza
- comune destino dell'umanità
- riflessione sul tempo
- l'amicizia
03
TRAGEDIE CUTURNATE
Produzione
Le tragedie senechiane sono di grande importanza in quanto sono le uniche tragedie della letteratura latina pervenuteci intere.
Caratteri
- passioni sconvolgenti. scontro tra furor e mens bona
- eroi negativi
- macabro, linguaggio espressionistico
- elementi della tradizione tragica ed epica
04
apokolokyntosis
"apoteosi della zucca"
Sarcastica dissacrazione del defunto imperatore Claudio. Il titolo era originariamente Ludus de morte Claudii, ma Apokolokyntosis, derivato da una passo di Cassia Dione, è diventato di uso cumune.
L'Apokolokyntosis è un esempio di satira menippea, caratterizzata dal prosimetro e dalla parodia letteraria a scopo comico. Seneca narra le vicende dell'impacciato e ridicolo Claudio dopo la morte: l'ascesa al cielo, il vano tentativo di deificazione, la catastrofica discesa negl'Inferi fino all'eterna condanna a giocare a dadi con un liberto
Lingua e stile
La lingua è composta dalla variazio, ovvero vari registri adattati alle situazioni. Tra le molteplici figure retoriche, privilegia la metafora. Il tono è colloquiale con lessico ricco di termini tecnico-scientifici, filosofici ma anche volgarismi e proverbi per agevolare il contatto con il lettore a cui sono indirizzati i messaggi etico-morali. L'autore inoltre accentua la drammaticità per favorire l'introspezione.
Seneca nella sua produzione letteraria usa prevalentemente la prosa, risultato di una rielaborazione della retorica che dona ricchezza allo stile e del carattere filosofico in chiave cinico-stoica. Stilisticamente utilizza molto spesso la 1° e la 2° persona per enfatizzare l'aspetto soggettivo. Il discorso, paratattico, è caratterizzato da inconcinnitas e dalla brevitas attraverso sententiae e frasi a effetto.
Pensiero filosofico
la filosofia è in rebus non in verbis
La teoria del discere et docere sintetizza l'idea di Seneca riguardo allo scopo della filosofia, ovvero l'ottenimento della sapienza e l'applicazione di essa alla morale umana finalizzato alla continua tensione verso un miglioramento etico.
TEMI
IL SAGGIO
01
La missione della vita del saggio è quella di giovare all'umanità al fine di accompagnare l'uomo verso il continuo miglioramento etico e morale. Ha dunque il compito di educatore e moralizzatore.
Il saggio continuerà a svolgere il proprio compito anche nell'inattività politica, nell'otium, che infatti non preclude il perseguimento delle virtù ma le amplifica.
Seneca concepisce il saggio come saggio stoico, il quale possiede le virtù della frugalità, della temperanza e della fortezza d'animo. Egli si isola per coltivare l'introspezione e per agire per il bene dell'umanità contemporanea e per i posteri. Nella folla inoltre, si manifestano corruzione, vizi e brutalità.
EPISTULAE 96
AMICIZIA
02
Seneca valorizza l'importanza del rapporto tra individui, il legame uomo-uomo.
EPISTULAE 6
Il filosofo deve avere la consapevolezza di seguire la strada giusta e condividere la gioia per i risultati ottenuti con altri al fine di favorirne il progresso spirituale. Il saggio cura sè stesso per giovare al prossimo.
Il rapporto più puro è quello tra maestro e allievo; entrambi sono impegnati a percorrere lo stesso cammino di perfezionamento, entrambi utili l'uno all'altro. Lo scopo di conseguire la sapienza è quello di trasmetterla.
03
HUMANITAS
Il principio di uguaglianza è espresso principalmente nell'epistulae 47
Anche gli schiavi appartengono all'umanità infatti sia uomini liberi che schiavi sono accomunati dal medesimo destino. A livello umano c'è una sostanziale uguaglianza di natura tra servi e padroni. Il messaggio morale di Seneca è quello di trattare i servi con rispetto e reciprocità ed è indirizzato non solo al saggio, ma anche ai padroni che egoisticamente sguazzano nel lusso e nei vizi.
UGUAGLIANZA
04
Incodizionata affermazione della concezione stoica della sostanziale eguaglianza tra tutti gli uomini, solo la Fortuna stabilisce il destino. Viene espresso il principio di solidarietà per il sostegno della società.
EPISTULAE 95
- Guida per il retto comportamento dell'uomo nei confronti dei sui simili.
- vincolo di affinità naturale e fratellanza che accomuna al di là della posizione sociale.
- gli uomini provengono dagli stessi principi e sono indirizzati ai medesimi fini.
UGUAGLIANZA
"mEMBRA SUMUS corporis magni"
TEMPO
05
"vita satis longa"
Seneca riflette approfonditamente sull'argomento del tempo e sulla sua fugacità.
DE BREVITATE VITAE La riflessione sulla caducità del tempo porta alla concezione che la vita, in realtà, è sufficientemente lunga se il tempo viene usato bene, è soggettivamente avvertita breve se si fa cattivo uso del tempo. Come le ricchezze svaniscono in mano di uno sconsiderato, così fa il tempo, per questo è necessario esserne padroni consapevoli.
"non accepimus brevem vitam sed facimus"
EPISTULAE MORALES 1 Il tempo è un bene prezioso sperperato quotidianamente. Il tempo passato è irrecuperabile in quanto già dato alla morte. La vita del saggio consiste nel costante prepararsi alla fine. L'uomo deve recuperare il senso del tempo per recuperare il senso della vita.
MORTE
06
Seneca sviluppa tale argomento attraverso una meditata analisi di dottrine filosofiche diverse.
Consolatio ad Marciam
Epistulae 24
Il tema della morte e del tempo sono strettamente collegati. Ogni momento passato è possesso della morte ed essa ci accompagna in tutti i momenti della vita. Mentre viviamo, la morte è già presente.
La morte restituisce l'uomo al nulla in cui si trova prima di nascere. Grazie alla morte sarà liberato dalle sofferenze e dalle passioni. La morte non è dunque nè un bene nè un male, è solo non essere
Grazie!