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patricia.vaideanu

Created on November 28, 2020

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Il Positivismo e la sua diffusione

La cultura europea della seconda metà dell'Ottocento fu dominata dal Positivismo, nato in Francia nella prima metà dell'Ottocento. Il termine fu coniato nel 1820 dal filosofo Henri de Saint-Simon e inidica un metodo di conoscenza della realtà, modellato sulle scienze positive e basato sull'osservazione dei fenomeni reali e concreti e sulla verifica della teoria con la prova dei fatti.

La cultura positivista considerava l'arte come un'esigenza di realismo. L'intellettuale positivista nutriva un'illimitata fiducia nella scienza e nel progrsso. La fiducia nella ragione portò all'applicazione del metodo scientifico della conoscenza della società e dell'uomo e alla nascita della sociologia, la statistica e la psicologia. Il Positivismo ebbe un'influenza grandissima sulla cultura e lettertaura contribuendo alla nascita del Naturalismo.

introductiOn

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Agli storici e socioligi Hyppolite Taine, teorico del Naturalismo, e Emile Durkheim si devono alcune riflessioni sull'estetica positivista. Influenzato dal Determinismo, Taine affermava che i comportamenti e le scelte individuali sono frutto del fattore ereditario (race), l'ambiente (milieu) e il momento storico (milieu). Durkheim studiò il problema delle relazioni tra individuo e società. Per analizzarle, egli mise a fuoco il concetto di "coscienza collettiva", l'insieme di credenze e dei sentimeni comuni in una comunità.

Il Positivismo trovò il suo teorico nel sociologo francese Auguste Comte che usò il termine "positivo" per designare l'umanità che aveva superato lo stadio teologico e metafisico approdando allo stadio scientifico per merito di Bacone, Galilei e Cartesio. L'uomo aveva iniziato ad interrogarsi sul come delle cose e a studarne i rapporti causa-effetto. Questo stadio positivo si realizzava con il metodo sperimentale e scientifico. Compito della filosofia era di unificare tutte i risultati delle scienze in una sola scienza della scocietà, la sociologia.

Il più importante del pensiero positivista italiano fu Roberto Ardigò che elaborò una nuova concezione scientifica della percezione del pensiero. Vanno ricordati anche il medico Lombroso, fondatore dell'antropologia criminale e gli storici Pasquale Villari, Sydney Sonnino e Leopoldo Franchetti autori di importanti studi sulla "questione meridionale".

Un nuovo clima si diffonde fine Novecento, inizio ventesimo secolo: la BELLE EPOQUE.

Grazie alla fisica e alla matemica sono note le leggi della natura e il segreto dell'armonia cosmica:

  • caratterizzata
  • dalla fiducia nelle ricerche scientifiche
  • dalla pace in seguito alla guerre
  • dall'espansione coloniale della Gran Bretagna, Francia e Austria
  • euforia
  • I pianeti e tutti i corpi dotati di massa si muovono nell'universo seguendo le leggi gravitazionali di Newton
  • la luce e tutte le onde elettromagnetiche si propagano nel cosmo seguendo le leggi di James Clerk Maxwell
  • l'economia raggiunde uno sviluppo notevole e le città si trasformano
  • nel 1789 Thomas Alva Edison inventa la prima lampadina elettrica a filamenti incandescenti
  • venne costruita la prima centrale elettrica in Inghilterra dai fratelli Siemens nel 1881
  • Il calore si trasferisce da un corpo ad un altro seguendo le leggi della termodinamica
  • Lord kelvin che in realtà si chiama William Thomson formulò la scalsa assoluta delle temperature, la cui unità di misura che prese il suo nome, il grado kelvin
  • sviluppo delle tecniche: l'energia diventa acessibile, utilizzabile e diffusa
  • le distanze si accorciano grazie alla rete ferroviaria che subisce una grande espansione(sostituizone del motore a vapore con il motore elettrico) 180.000 km
  • nuove navi (motori a diesel)
  • prime automobili
  • conquista dell'aria: il pallone aerostatico diventa dirigibile
  • mezzo di trasporto controllabile
  • la fine dell'era dirigbile è segnata dall'esplosione del dirigibile hinderburg in seguito all'arrivo dal viaggio inaugurale sulla costa degli Stati Uniti

La nascita dell'evoluzionismo

-Un posto centrale assunse nell'ambito del pensiero positivista la teoria dell'evoluzione, formualta dal biologo naturalista Charles Robert Darwin. Studiando le somiglianze e le differenze presenti in alcune specie animali e vegetali in diversi regioni del mondo, Darwin giunse ad afferamare che le specie tendono a amodificarsi per variazioni casuali. Secondo la sua teoria, sopravvivono gli individui più "adatti" che trasmettono le loro caratteristiche ai discendenti. Secondo Darwin, il caso determina la variazione el'ambiente stabilisce se una variazione è vantaggiosa o meno: selezione naturale. Anche la specie umana è il riultato di una selezione naturale, determinata da variazioni casuali avvenute negli antenati. Questa teoria fece molto scalpore dato che metteva in discussione il principio della creazione divina degli esseri viventi.

IL "DARWINISMO SOCIALE".Le teorie di Darwin, la lotta per l'esistenza e la sopravvivenza del più adatto, furono estese al campo delle relazioni fra le classi sociali e fra i popoli, giungendo a teorizzare il trionfo dei forti sui deboli, delle aristocrazie sulle masse e dell'Occidente civilizzato sui "selvaggi". Il darwinismo sociale fu all'origine di alcuni movimenti antidemocratici, colonialisti e razzisti. Il progresso vene identificato erroneamente, possibile solo attraverso la competizione. Secondo il filosofo inglese Spencer, il progresso era frutto della concorrenza tra individui: qualsiasi di intervento statale frenerebbe il libero evolversi e il formarsi du assetti più avanzati.

Il Naturalismo e il Verismo

I principali caposcuola della narrativa realista furono:

Dal Realismo al Naturalismo

Parallelamente alle formulazioni teoriche del Positivismo, si afferamrono nella letteratura europea della seconda metà dell'Ottocento le poetiche del Naturalismo (Francia) e Verismo (Italia), che possono essere considerate prosecuzioni del Realismo degli anni Trenta dell'Ottocento. Il Realismo consiste nel ritrarre la realtà in maniera oncreta e oggettiva.

Honoré de Balzac

Charles Dickens

Stendhal

Le caratteristiche delle loro opere sono:

  1. tecnica descrittiva che consente di ritrarre ambienti, caratteri e comportamenti umani con oggettività;
  2. esaltazione della classe borghese, colta nei suoi gusti e nelle sue aspirazioni, e verso gli strati più ampi;
  3. prosa piana e accessibile adatto ad un pubblico non necessariamente dotato di grande cultura;
  4. un narratore esterno che limita i sui commenti e giudizi (rinuncia all'onniscienza)

Gustave Flaubert

L'innovatore del Realismo e, per certi versi, il precurose del Naturalismo, fu il francese Gustave Flaubert. Egli, soprattutto nel suo romanzo Madame Bovary, si concentra sulla critica della mentalità picccolo-borghese e pone fine al narratore onnisciente introducendo la focalizzazione interna ai personaggi e l'impersonalità. Il narratore diventa eterodiegetico, non conosce i pensieri dei personaggi e il loro destino, ma si limita a descrivere gli avvenimenti attraverso i loro occhi e la mente.

Il Naturalismo

  • Le basi ideologiche
  • Il ruolo dello scrittore

Sul piano dei contenuti, il Naturalismo, condivise con il Realismo l'attenzione per la realtà sociale contemporanea. Alla base della rappresentazione letteraria si applicavano i metodi impiegati nelle scienze naturali. Secondo il teorico del Naturalismo francese Hippolyte Taine, le leggi che regolano l'agire umano sono ispirate a un rigore materialismo; il narratore ha la funzione di documentare con oggettività scientifica <<tutte le verità, tutte le situazioni, tutte le fioriture, tutte le degenerazioni>> delle classi meno agiate. Sul piano ideologico il Naturalismo fu un movimento che si oppose alla grande borghesia francese accusata di escludere dal potere, dalla politica e dalla cultura le classi subalterne. I naturalisti adottarono una visione della vita legata alle dottrine fiosiologiche, secondo le quali ogni uomo è prima di tutto materia e istinto, la coscienza e l'intelletto sono prodotto del contesto storico a cui l'individuo appartiene.

La letteratura aveva il compito di rivelare la vera natura umana e far capire a un pubblico vasto come essa fosse determinata da fattori tra cui l'erdetarietà, il momento storico e l'ambiente in cui un individuo nasce e cresce. Fra questi fattori un ruolo prominente spettava allo sviluppo induatriale, responsabile di squilibri sociali, sfruttamento, povertà e abbrutimento del proletariato. Il Naturalismo fu animato dalla fiducia nel miglioramento della società. Compito dello scrittore era dunque, rappresentare la realtà umana sia negli aspetti positivi sia negli aspetti negativi. L'autore nelle narrazioni descriveva in modo esaustivo gli stati d'animo e i comportamenti dei personaggi, utilizzando la tecnica dell'oggettività e dell'impersonalità,che escludeva un narratore onnisciente per prediligere uno eterodiegetico.

  • I rappresentanti

In Francia esponenti di spicco del Naturalismo furono :

  • I fratelli Gancourt
  • émile Zola

Zola è il caposcuola del movimento naturalista. Egli raccolse intorno a sé un gruppo di giovani, con i quali teneva degli incontri domenicali- Da qui, scaturì una raccolta di novelle, Le serate di Médan, espressione dei princìpi della poetica naturalista. Tra i giovani scrittori si distinsero Karl Huysmans e Guy de Maupassants. Nel 1880. Zola pubblicò il romanzo sperimentale , una raccolta di scritti teorici , nei quali dà forma definitiva ai fondamenti del Naturalismo.

I fratelli Gancourt scrissero numerosi romanzi che descrivono la vita quotidiana delle classi inferiori, vittime del processo di industrializzazione. Il loro interesse era diretto agli aspetti più ripugnanti di questa realtà sociale: il brutto, il deforme, i casi clinici descritti in modo oggettico (impersonalità). Uno dei primi manifesti del Naturalismo francese fu Germinie Lacerteux. In esso si definiscono le nuove caratteristiche del nuovo romanzo naturalista:

Romanzo sperimentale

Nel saggio di apertura è esposto il programma letterario dello scrittore: -far proprio il metodo sperimentale delle scienze fisiche -osservare i caratteri e i comportamenti degli individui, calandoli in precisi contesti ambientali e scoiali -essere oggettivo e impersonale -denunciare le ingiustizie e le sofferenze dei più deboli e lottare per il rinnovamento della società

  • rappresentazione delle classi umili, testimonianza del degrado prodtto dall'industrializzazione
  • metodo scientifico applicato alla letteratura
  • oggettivitaà e impersonalità
  • funzione sociale della letteratura
  • GUY DE MAUPASSANT

éMILE ZOLA

La vita e le opere

I romanzi I Rougon-Macquart, storia naturale di una famiglia sotto il Secondo Impero, che prendevano in esame tutti gli strati della società.

Nacque a Parigi nel 1840, e dopo la morte del padre dovette ben presto cominciare a lavorare.

Ebbero grande sucesso: Il ventre di Parigi 1873

Zola muore nel 1902 a Parigi in circostnze non chiare.

Germinale 1885

1871-1893

Zola maturà una battaglia ideologica e letteraria contro l'ingiustizia. Rappresentava il popolo su una base di documentazione scrupolosa e scientifica.

L'Assommoir 1877

Nel 1898, fu celebre il suo intervento politico in difesa dell'ufficiale ebreo Dryfus, accusato ingiustamente di spionaggio: l'articolo J'accuse! che gli costò la un anno di prigione e un breve esilio in Inghilterra.

Zola fu attratto dalla narrativa dei fratelli Gancourt; nel 1867, pubblicò il suo primo romanzo naturalista, Teresa Raquin.

  • L'Assommoir

L'Assommoir

I contenuti

Zola vi descrive e analizza la miseria della classe operaia. Nella protagonista, intende rappresentare la sconfitta del coraggio e dell'onestà a opera di un sistema sociale ed economico più potente dell'individuo e perciò in grado di distruggerlo. Il romanzo suscitò scandalo per il suo contenuto considerato offenisivo e immorale.

Trama

Il titolo del romanzo deriva dal nome della taverna ( L'ammazzatoio) dove si recano gli uomini per annegare nell'alcol le lore sventure. Gervasia è stata per anni l'amante del cappellaio Lantier,da cui ha avuto due figli Claudio e Stefano. La famiglia si trasferisce a Parigi, nella speranza di migliorare la sua condizione. Lantier si dimostra sfaticato e libertino e finisce per lasciare la donna che, diventata lavandaia, continua a sacrificarsi per amore dei figli, finché un giorno incontra lo stagnio Coupeau e accetta di sposarlo. Grazie all'aiuto di Goujet, un vicino di casa innamorato di lei, Gervasia compra una lavanderia e conduce una vita agiata e serena finché Coupeau si ferisce gravemente cadendo da un tetto, diventa pigro e indolente e si abbandona al vizio dell'alcol. Dietro l'esempio del marito, per dimenticare la sua misera condizione, anche Gervasia comincia a bere e finisce per prostituirsi. Coupeau muore all'ospizio; poco dopo Gervasia viente in trovata morta di fame e di stenti in un sottoscala.

Simbolismo e stile

Nel romanzo assume valenza simbolica la scelta di ambientare la vicenda in uno spazio che si restringe sempre di più, fino a ridursi alla nicchia del sottoscala. Lo spazio fisico corriponde all'universo via via più chiuso, opprimente e cupo. Il linguaggio è preciso e analitico. Zola registra i fatti e non indaga i sentimenti e le emozioni( canone dell'impersonalità). Egli ricorre a espressioni colorite e gergali, attraverso le quali manifesta nei dialoghi l'intenzione di trascrivere fedelmente il modo di parlare di una classe sociale bassa in un ambiente degradato.

Guy de Maupassant

Guyde Maupassant prese a modello lo stile impersonale di Flaubert, evitando l'approccio alla narrazione marcatamente scientifico di Zola. Il suo capolavoro è Bel-Ami (1885), un romanzo ambientato a Parigi degli anni Settanta. Lo crittore ritrae un "arrampicatore sociale privo di scrupoli". Nel romanzo prevale una nuova sensibiltà con elementi morbosi e orrorifici. I protagonisti diventano personaggi fantastici o mostruosi.

Il Verismo

  • Le caratteristiche e i rappresentanti
  • La nascita del movimento
  • Luigi Capuana (1839-1915) è considerato il teorico per eccellenza del Verismo.Egli si concentrò sullo studio di situazioni patologiche. Tra le opere più importanti ricordiamo Giacinta, Profumo e Il marchese di Roccaverdina che, si allontana dalla poetica verista, finendo per essere sopratutto un'opera di scavo psicologico.Capuana ridimensionò l'aspetto scientifico, non disconoscendo l'importanza della fantasia come componente fondamentale dell'arte. Lo scrittore,secondo Capuana , deve abbandonare il romanzo storico-politico a favore di un <<romanzo di costumi contemporanei>> e soffermarsi sulla realtà italiana ritraendola dal vero. Ciò determinò il carattere regionale dei romanzi veristi , ambientati prevalentemente nel Sud Italia. Il canone dell'impersonalità, che esclude qualsiasi intervento e giudizio dell'autore permette che i fatti giungano al lettore privi di qualisasi meditazione e peniseri soggettivi.

Il Verismo nasce in Italia a partire dagli anni Settanta dell'Ottocento. Dopo la pubblicazione dell'Assemoir di Zola nacqua una concedione di romanzo. Una svolta in tal senso fu rappresentata dalla pubblicazione nel 1878 di Rosso Malpelo di Verga e nel 1879 Giacinta di Luigi Capuana, che può essere considerato il primo romanzo verista. Il principale centro di diffusione fu Milano, tuttavia i maggiori esponenti del Verismo furono meridionali ( Luigi Capuana, Giovanni Verga e Federico De Roberto) giacchè era nel Sud che si riscontravano maggiormente le condizioni di arretratezza.

  • Giovanni Verga
  • Gli altri autori veristi

Giovanni Verga

Gli altri autori veristi

Il siciliano Giovanni Verga fu l'autore più rappresentativo del Verismo. Nei cinque romanzi che egli progettò, il ciclo dei Vinti dimostra che il progresso segue una legge naturale che segna la vittoria del più forte sul più debole. I principi della poetica verghiana sono esposti nella novella Fantasticheria, nell'introduzione alla novella L'amante di Gremigna e nella "Prefazione" ai Malavoglia.

FEDERICO DE ROBERTO Si dedica alla rappresentazione oggettiva della realtà, ma non trascurò i lati psicologici dei perosnaggi. Il suo capolavoro, i Viceré, narra le vicende di una nobile famiglia siciliana sullo sfondo degli avvenimenti che portarono all'unità d'Italia.

  • Principi e tecniche del Verismo:
  1. gli avvenimenti devono avere le caratteristiche di un fatto realmente accaduto e l'opera letteraria deve essere un <<documento umano>>;
  2. lo scrittore deve sostituire una ricostruzione scientifica dei processi biologici all'invenzione romanzesca;
  3. il carattere dei personaggi deve emergere dai loro gesti e comportamenti;
  4. l'autore deve scomparire dalla narrazione, secondo il canone dell'oggettività, e dell'impersonalità. La tecnica dell'impersonalità è legata all'artificio della regressione per il quale il narratore , adatta il punto di vista di un anonimo narratore popolare;
  5. la rappresentazione oggettiva della realtà comporta il ricorso a una pluralità di registri linguistici, e l'adozione del discorso diretto e del discorso indiretto libero per riportarne il pensiero e le modalità di espressione.

MATILDE SARAO

GRAZIA DALEDDA

Giornalista e autrice di novelle e romanzi, aderì al Verismo nel periodo tra il 1880 e il 1909. In questa fase compose due racconti lunghi che si ricollegano a esperienze autiobiografiche e si possono definire studi di ambiente. La Serao scelse di descrivere dettagliatamente le condizioni di lavoro impiegatizio come Emilio De Marchi.

Scrittrice interessata al romanzo regionale, descrive il romanzo il folclore della sua terra, la Sardegna.

Emilio De Marchi

Scrisse Demetrio Pianelli, una storia incentrata sulla storia di un modesto impiegato che sacrifica la propria vita per aiutare la famiglia del fratello.

Naturalismo e Verismo : confronto

  • Attenzione alla realtà sociale contemporanea
  • Impersonalità e oggettività della narrazione

Ambiente urbano e industriale, sottopropletariato e bassifondi di Parigi

Ambiente rurale, misero e arretrato del Meridione italiano

Visione pessimistica e statica della realtà: lo scrittore può denunciare i mali della società ma non influire su di essa

Funzione sociale della letteratura: lo scrittore può contribuire a migliorare la società, denunciazione dei mali

Giovanni Verga

La vita

Verga nacque a Catania il 2 settembre 1840 da una famiglia di proprietari terrieri di antica origine nobiliare.

Nel 1865 si trasferì a Firenze dov conobbe Capuana. Compose nel 1866 il romanzo Una peccatrice.

Nel 1893 tornò a Catania, e la sua produzione letteraria subì un arresto.

Nel 1920 fu nominato senatore a vita.

Nel 1872 si trasferì a Milano dove venne in contatto con gli esponenti della Scapigliatura: furono questi gli anni di approdo al Verismo.

Si orientò politicamente su poisizioni reazionarie e interventiste alla vigilia della prima guerra mondiale.

Nel 1858 dovette rinunciare agli studi giuridici per arruolarsi volontariamente nella Guardia Nazionale, interessato alle imprese garibaldine.

Morì a Catania il 27 gennaio 1922.

  • Verga e la questione meridionale

Questione meridionale: fenomeno del brigantaggio

Verga , fin dalla giovinezza collaborò strettamente con la rivista di Sonnino, su cui pubblicò molte novelle. Grazie alla sua produzione letteraria vennero conosciute le misere condizioni dei lavoratori siciliani e a dare vita al fenomeno della letteratura regionalista. In molte opere Verga adotta un punto di vista "meridionalista", rievocando episodi della storia risorgimentale con l'intendo di evidenziare l'impatto negativo che essi ebbero sui siciliani.

  • L'Unificazione dell'Italia è stata frettolosa ed è avvenuta con troppo ottimismo;
  • il popolo italiano non esiste, c'è un insieme di comunità con culture, lingue e strutture sociali diverse;
  • differenza di salari e produzione tra nord e sud: i meridionali si aspettavano una ridistribuzione delle terre, i Piemontesi sono visti come dominatori;
  • tra le classi povere si diffonde il BRIGANTAGGIO: bande di criminali comuni, ex-soldati borbonici e ed ex-garibaldini che hanno come scopo di combattere contro l'invasione;
  • Francesco II di Borbone ex-re delle due Sicilie li sostiene;
  • il brigante Carmine Crocco collabora con l'ex generale borbonico José borges ;
  • seguono imboscate e violenze ai soldati sabaudi;
  • 14 Agosto 1861 guida la rivolta dei comuni e nel comune di Pontelandolfo vengono massacrati 45000 militari italiani, il generale Cialdini scatena 500 bersaglieri che trucidano 400 persone;
  • una VERA E PROPRIA GUERRA che vede 120.000 soldati in campo; ci sono stati più morti in questa guerra che in tutte le altre campagne che l'esercito piemontese aveva combattuto contro l'Austria;
  • la guerra volge al termine con il generale Emilio Pallavicni che agisce sul pentitismo Brigantaggio (fenomeno per cui i colpevoli di reato collaborano con la polizia) e Francesco II che rinuncia finalmente nel 1867 a conquistare il regno.

Le opere

La fase preverista

Romanzi di argomento storico patriottico

  • Amore e Patria (1856-1857)
  • I carbonari della montagna (1861-1862)
  • Sulle lagune (1863)

La fase verista

Romanzi di argomento sentimentale e di critica sociale

Composti durante il soggiorno fiorentino e i primi anni del milanese, hanno come tema predominante il sentimento. Si tratta di romanzi che incontravano il gusto dei lettori borghesi del tempo, affascinati dalla rappresentazione della società mondana , del suo lusso e dei suoi personaggi.

L'ultima fase

  • Storia di una capinera (1870) (la storia di una giovane costretta alla monarcazione forzata)

Produzione ispirata al mondo contadino

  • Nedda (1874) (novella in cui viene descritta per la prima volta la Sicilia contadina povera e arretrata. Non contiene le tecniche del Verismo)

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Racconti scapigliati e romantici

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La fase verista

L'ultima fase

La seconda fase della produzione verghiana è caratterizzata dall'adesione al Verismo. Si apre con il racconto Rosso Malpelo che mostra la condizione dei ragazzi in una <<cava>> di sabbia, successivamente incluso nella raccolta Vita dei campi.

La terza fase della produzione comprende le ultime raccolte di novelle e alcuni drammi teatrali tra cui:

  • I ricordi del capitano d'Arce
  • Don Candeloro & C.i.
  • La Lupa (adattamento teatrale della novella)

Romanzi veristi

  • I Malavoglia, (1881) primo romanzo del ciclo dei Vinti in cui è narrata la storia di una famiglia siciliana di pescatori
  • Mastro-don Gesualdo,(1888-1889) secondo romanzo del ciclo dei Vinti, che descrive l'ascesa economica e sociale del muratore Geasualdo Motta e la sua successiva decadenza.

Raccolte di novelle

  • Vita dei campi (1880)
  • Novelle rusticane (1883)
  • Per le vie (1883)
  • Vagabondaggio (1887)

Produzione teatrale

  • Cavalleria rusticana (1884) adattamento teatrale della novella

Il pensiero e la poetica

La visione della vita narrativa di Verga

Presupposti ideologici

La religione della famiglia e degli affetti

-Nelle opere narrative di Verga è possibile cogliere una precisa concezione dell'uomo e della storia influenzata:

  • dal Positivismo, secondo il quale la realtà può essere descritta solo con un approccio scientifico;
  • dal Determinismo, basato sulla convinzione che l'uomo subisce l'influenza del periodo storico, dell'ambiente circostante e del condizionamento ereditario;
  • dalle teorie di Darwin, da cui Verga prende il concetto di "lotta per la vita".

Verga nega l'esistenza di un piano provvidenziale della storia ed esclude ogni speranza in una vita migliore nell'aldilà. Gli unici valori in cui Verga crede sono la famiglia e gli affetti domestici. L'individuo che sceglie di allonatanarsi dal proprio nucleo familiare è destinato a fallire. Si può dunque parlare per i personaggi verghiani di una <<religione della famiglia>> e di >>un'ideale dell'ostrica>> fedeltà alle condizioni morali e sociali che ci sono capitate, quelle in cui siamo nati e cresciuti.

L'approdo al Verismo

A partire dal 1874 Verga si dedicò alla lettura degli scrittori realisti e naturalisti francesi. L'influsso esercitato da questi scrittori è all'origine di Nedda, in cui dimostra l'esigenza di indagare l'uomo e la sua realtà sociale mediante la rappresentazione del <<vero>>. Nedda fu considerata dai critici il primo testo verista per i personaggi umili, in realtà è preverista poichè la novella anticipa i temi ma non le tecniche narrative del Versimo. Il racconto Rosso Malpelo inaugura la stagione della produzione verista; anche il protagonista appartiene al mondo popolare e misero della Sicilia, ma cambia la voce narrante, interna al mondo rappresentato.

Il pessimismo

-Il pessimismo verghiano si manifesta nell'acettazione fatalistica della realtà immutabile,alla quale nessuno può sottrarsi. Per Verga l'arte non è in grado di intervenire per cambiare la società.

I testi programmatici della poetica verista

I prìncipi della nova poetica sono enunciati da Verga in tre testi programmatici:

Lettera-prefazione all'Amante di Gramigna

Fantasticheria

Prefazione ai Malavoglia

Già apparsa nel 1879 sulla rivista "Formula della domenica", Fantasticheria fu poi inserita nella raccolta Vita dei Campi. Si tratta di una lunga lettera indirazzata a un'amica, del bel mondo e raffinata, con cui l'autore aveva trascorso due giorni ad Aci Trezza, il villaggio di pescatori, vicino a Catania. I ricordi di quel breve soggiorno sono un pretesto per riflettefre sulla vita della gente umile che vive nel villaggio, che il tifo, il colera e le tempeste spazzano via come formiche. Verga si sente come partecipe delle disgrazie di quella gente e di quel mondo, lontanissimo dalla vita e dalle abitudini dell'amica.

Verga si propone:

  • di indagare le cause materiali ed economiche che sono alla base dell'agire umano che la <<fiumana del progresso> travolge e destina alla sconfitta;
  • di prendere come soggetto della sua opera i "vinti", cioè coloro che rimangono sconfitti nel tentativo di conquistare una posizione sociale (<<I Malavoglia, Mastro-don Gesualdo, la Duchessa de Leyra, l'Onorevole Scipioni, l'Uomo di lusso, altrettanti vinti);
  • di limitarsi a osservare i fatti narrati in modo impersonale, senza intervenire con commenti e giudizi, riafferamdno il principio dell'impersonalità dell'opera letteraria.

Nella lettera-prefazione Verga afferma che:

  • il racconto deve avere la carreteristica di un fatto realmente accaduto, di un <<documento umano>>;
  • la ricostruzione dei processi biologici deve essere scientifica;
  • alla base ci deve essere il canone dell'impersonalità: lo scrittore deve limitarsi a riprodurre la realtà oggettiva e a mettere in luce i rapporti di causa-effetto che legamo l'uomo ai suoi condizionamenti, senza lasciar trasparire i propri sentimenti;
  • compito dello scrittore è quello di adottare l'>>artificio della regressione>>, che permette di riprodurre la mentalità, il sistema di valori diversi e la lingua dei personaggi del mondo rappresentato.

Le tecniche narrative

L'artificio della regressione

Il principio dell'impersonalità:l'eclissi dell'autore

L'adesione al mondo rappresentato dal parte del narratore - In Mastro-don Gesualdo, invece dove il contesto presuppone un narratore borghese, è lo stesso Verga a interpretare sentimenti e pensieri.

Discorso indiretto libero

Il romanzo deve escludere ogni intervento diretto dell'autore, così che dal racconto possa emergere una visione oggettiva della realtà. A raccontare i fatti sono gli stessi personaggi attraverso il loro punto di vista, idee, sentimenti, passioni. In Rosso Malpelo il narratore è popolare e assume il punto di vista dei personaggi, senza che l'autore intervenga per manifestare la propria opinione. Verga non credeva che Malpelo fosse cattivo perchè aveva i capelli rossi, ma la poetica verista richiedeva che l'autore rinunciasse a esprimere il proprio punto di vista.

Gli avvenimenti sono presentati direttamente dal punto di vista del personaggio. Gli elementi grammaticali che permettono questo tipo di discorso sono:

  • assenza di verbi dichiarativi, quali "dire" e "pensare";
  • l'assenza della congiunzione "che" per rendere il ritmo più vivace;
  • la presenza dei punti interrogativi, escalamtivi e dei punti di sospensione;
  • l'uso della terza persona per indicare chi parla o pensa.

L'artificio dello straniamento

Consiste nel rappresentare come "strano" ciò che in realtà non lo è o viceversa, viene evidenziato il divario tra la visione del mondo del narratore e quella del lettore. L'effetto di straniamento è maggiore quanto più l'ambiente rappresentato è dominato da un sistema di valori arcaici (violenza, prevaricazione, superstizione), riconosciuti come normali e accettabili solo dal narratore e dalla società.

Il ciclo dei Vinti

Il ciclo dei Vinti doveva comprendere 5 romanzi, in cui fossero rappresentati i successi, le difficoltà e la sconfittà finale dell'individuo. I protagonisti sono pescatori e contadini ( I Malavoglia); la borghesia di provincia (Mastro-don-Gesualdo); la nobiltà cittadina (La duchessa di Leyra); l'uomo politico (L'onorevole Scipioni); l'alta società (L'uomo di lusso). Tuttavia, Verga scrisse solo i primi due romanzi del ciclo, gli altri tre non furono mai realizzati.

I Malavoglia

Il romanzo I Malavoglia fu pubblicato nel 1881; il primo abbozzo, intitolato Padron 'Ntoni, è del 1875 e fu più volte ripreso e corretto. I personaggi sono il vecchio Padron 'Ntoni, suo figlio Bastianazzo, sua moglie Maurizza, detta "La Longa" e i loro 5 figli 'Ntoni, Luca,Mena,Alessi e Lia.

Trama

La vicenda si svolge ad Aci Trezza, un villaggio di pescatori vicino Catania, negli anni successivi alla nascita del Regno d'Italia. Il romanzo narra la storia dei componimenti della famiglia Toscano, soprannominati "I Malavoglia", che possiedono una casa (la casa den nespolo) e una barca (la Provvidenza).

  • La loro esistenza viene sconvolta da alcuni fatti. Il patriarca della famiglia Padron 'Ntoni per far fronte alle difficoltà, ritiene ooportuno comperare a credito dall'usuraio zio Corcifisso un carico di Lupini. Ma una tempesta fa naufragare la barca: muore Bastianazzo e il carico di lupini è perduto. (capp.I-IV)
  • Continuano i lutti e le sciagure per i Malavoglia: Luca muore nella battaglia di Lissa. Maruzza muore di colera. Il giovane 'Ntoni dopo il servizio militare comincia a frequentare l'osteria e si dà al contrabbando, ma accoltella il brigadiere don Michele e finisce in prigione. Lia abbadona il paese e si prostituisce (capp.V-X)
  • Il vecchio Ntoni finisce la sua vita in ospedale: il protagonista è 'Ntoni, che si allontana definitivamente dalla famiglia. (capp.XI-XV)

Pessimismo

Influenzato dalle teorie di Darwin e dal determinismo, Verga vede la vita come una perenne lotta per la sopravvivenza. Sia Padron 'Ntoni sia il giovane 'Ntoni sono vittime del miraggio del benessere e accomunati dall'inevitabile sconfitta.

Mastro-don Gesualdo

L'elaborazione del romanzo fu lunga e complessa: l'edizione definitiva fu pubblicata nel novebre 1889.

Con la vicenda dell'umile <<mastro>>, che si è arricchito ed è diventato <<don>>, un proprietario terriero, Verga ribadisce il fallimento di ogni tentativo di riscatto sociale.

Trama

Gesualdo Motta, un modesto muratore, è un accanito lavoratore dai sentimenti semplici ed elemnetari. Grazie alla sua intelligenza pratica e alla sua totale dedizione al lavoro, riesce ad accumulare una fortuna. Egli ama la sua fedele serva Diodata, ma per elevarsi socialmente accetta di sposare Bianca Trao, discendente da una famiglia nobile. Il suo tentativo di inserirsi nell'aristocrazia locale si rivela un fallimento. Non solo è disprezzato dai Trao per le sue umili origini, ma è odiato anche dal padre e dai fratelli, gelosi della sua fortuna. Emarginato da tutti, muore solo, assistendo allo sperpero che il genero e la figlia fanno de suoi beni, dimenticato da tutti, tranne che dalla fedele Diodata.

Significato dell'opera

Matro-don Gesualdo si fonda su due grandi momenti narrativi: -l'ascesca economica e sociale <eroe>; -declino sul piano affettivo e esistenziale; L'opera può essere defiita come:

  • romanzo della morale eroica e dell'individualismo, il protagonista è pronto a dare "l'anima al diavolo", pur di procurarsi e accumulare roba: arriva perfino a escludersi dalla vita e rinunciare agli affetti per essa;
  • romanzo dell'eroe della modernità, Gesualdo rappresenta l'uomo indipendente;
  • romanzo della sconfitta esistenziale, il mito della <roba> porta Gesualdo a una totale sconfitta umana.

Mastro-don Gesualdo

I Malavoglia

  • La vicenda si svolge prevalentemente a Vizzini, borgo in provincia di Catania, ma anche a Mangalavite e a Palermo.
  • Vicenda ambientata ad Aci Trezza, piccolo villaggio di contadini e pescatori in provincia di Catania.

AMBIENTAZIONE

TEMA

  • Il mito della roba che esclude gli altri valori, anche quella degli effetti famigliari.
  • La religione della famiglia, un valore assoluto ma sconfessato.
  • Impersonalità talvolta disattesa
  • narratore talvolta coincide con l'autore
  • punto di vista interno dei personaggi ma anche proiezione del punto di vista dell'autore stesso
  • discorso indiretto libero
  • impersonalità
  • regressione e straniamento
  • narratore popolare interno all'ambiente rappresentato
  • punto di vista corale o interno ai personaggi
  • discorso indiretto libero

TECNICHE NARRATIVE

LINGUAGGIO

  • Linguaggio essenziale con tratti di lirismo propri di una narrazione alta
  • Impasto di lingua italiana e dialetto siciliano, uso di proverbi e modi di dire.

GRAZIE