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mongoli e marco polo

bertoncinilucia75

Created on November 21, 2020

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Transcript

impero mongolo e marco polo

Bara, Cilente, Tiramani, Veneziano

timeline

1213

1271

1259

Khan varca la Muraglia cinese

viaggio Matteo e Marco Polo

divisione dell'impero

1227

1260

morte di Gengis Khan

viaggio di Marco Polo

indice

il milione di marco polo

la divisione dell'impero

il popolo dei mongoli

i commerci e marco polo

le conquiste di gengis khan

le repubbliche marinare

il

popolo mongolo

le tribu'

La maggior parte dell’odierna Mongolia era già abitata da unioni tribali di lingua mongola. Queste tribù delle steppe asiatiche in parte avevano scacciato e in parte assimilato i nomadi turchi che vivevano già da tempo su quel territorio. Esse parlavano vari dialetti ma non avevano ancora una denominazione comune. Ufficialmente il nome mongoli venne impiegato solamente dopo la formazione dello Stato mongolo unito sotto Gengis o Genghiz Khan , quando fu necessario dare un nome comune a tutte le tribù che formavano un unico gruppo nazionale.

la religione

La religione della maggior parte dei mongoli rimane lo sciamanismo. La divinità principale era l'“eterno cielo celeste”. Erano però adorati anche il dio della terra, alcuni spiriti e gli antenati. I nobili della tribù dei keraiti avevano accettato il cristianesimo di tipo nestoriano . Tra i naimani erano diffusi anche il buddismo e il cristianesimo, penetrati in Mongolia tramite gli uiguri.

feudalesimo dei mongoli

Esistevano già presso i mongoli, rapporti di tipo feudale. Ogni tribù aveva un gruppo di nobili soggetti ai “khan”, che da semplici capi tribali si erano trasformati in sovrani, difensori degli interessi dei nobili. il bestiame, divenne proprietà privata e ciò, naturalmente, comportò nuovi bisogni: una maggiore estensione delle aree da pascolo e una maggiore mobilità delle popolazioni.

Il governo

Le tribù mongole non avevano mai avuto un sovrano despota potente che le governasse: ogni tribù aveva una specie di re e dei principi che passavano la maggior parte del tempo a combattersi l’un l’altro. La tribù vinta doveva dipendere da quella vincitrice, e i nobili vinti diventavano vassalli del khan e dei nobili della tribù vittoriosa. Nel processo di queste lunghe lotte si formarono unioni tribali molto potenti, capeggiate dai khan che si appoggiavano a forti milizie. Queste unioni tribali attaccavano spesso anche le popolazioni vicine, soprattutto i cinesi. Molti nobili di varie tribù, dopo varie guerre intestine, si riunirono attorno al capo dei mongoli delle steppe, Temujin, chiamato poi Gengis Khan, il quale ovviamente proteggeva gli interessi della nobiltà nomade.

Nessun mongolo si muove senza cavallo…

Un mongolo impara prima a cavalcare e poi a camminare.

Organizzazione mongola

La disciplina ferrea, l’ottima organizzazione, la grande mobilità delle milizie mongole a cavallo, grandi esperte nell'uso dell'arco sul cavallo in corsa, conferivano loro grandi vantaggi rispetto agli eserciti feudali dei popoli sedentari. Però il fattore principale fu la relativa debolezza degli Stati che diventarono oggetto delle conquiste dei nobili mongoli.

L’espansione Mongola

La grande espansione mongola non fu mai più eguagliata nella storia. Essa ebbe inizio verso la fine del XII secolo sotto un abile condottiero Temugin(1167-1227) passato alla storia come Gengis Khan (Capo dell’Oceano) (“Khan” significa capo supremo). .

Gengis Khan

  • Il suo vero nome era Temugin, figlio di un piccolo capo clan, Yesugei. Rimase orfano all’età di soli 9 anni e fu cacciato dalla orda (tribù) dai nemici del padre. Temugin non si arrese rivendicò il parente deceduto e la sua cacciata dalla tribù e riuscì a imporre il proprio potere sulle varie e bellicose tribù mongole, unendole sotto di lui, andando a creare un enorme esercito di guerrieri formidabili, poiché il loro stile di vita li aveva resi cavalieri e eccellenti arcieri, abituati a vivere nelle steppe con climi rigidi riuscivano a sopportare le lunghe privazioni della vita militare.

Campagne militari

Gengis diede inizio a una serie di campagne militari a scopo espansionistico in diverse direzioni, riuscendo a conquistare:-a Est la Cina, superando,addirittura, la Muraglia Cinese nel 1213. -A Ovest l’altopiano Iraniano, conquistando importanti città e centri arabi quali: Samarcanda, Bukhara.

Il mito di gengis khan

il successo delle conquiste mongole è in gran parte collegabile al loro abile condottiero, considerato oggi uno dei più grandi conquistatori della storia. Nel 1197 Temugin venne riconosciuto Khan dalla confederazione mongola, nonostante gli furono necessari altri dieci anni per riuscire a riunire definitivamente sotto il suo potere le tribù mongole.

Morte di gengis khan

Gengis Khan rappresentò una prima spinta espansionistica, che non terminò dopo la sua morte avvenuta il 24 agosto 1227. (Ci sono diverse leggende riguardanti la sua morte, ma sembra che quella più sicura sia quella scritta in una fonte sicura: “La storia degli Yuan” in cui si parla di una morte per emorragia interna). Il suo corpo fu riportato in patria e sepolto in un luogo segreto su un monte. Tuttora la tomba di Gengis Khan rappresenta una meta di ricerca di diversi archeologi.

Di particolare importanza, Qubilai, salito al trono nel 1260, spostò la capitale dell’impero a Pechino. Egli fu splendido e illuminato sovrano, di cultura e costumi cinesi, raffinato, colto e amante degli artisti e scienziati. Infatti, proprio lui, ospitò e protesse Marco Polo.

  • l’ormai enorme Impero Mongolo, fu spartito, come deciso da Gengis, in quattro grandi regni o Khanai.
  • Il Khanato del Gran Khan
  • Il Khanato di Ilkhan
  • Il Khanato di Ciaghatai
  • Il Khanato dell’Orda d’oro

Le quattro spartizioni

persia

Cina

attraversò un periodo di sviluppo e prosperità. rivolte popolari portarono il Khanato a sfaldarsi in principati autonomi

il governo Yuan non durò molto, rivolte popolari riportarono al potere i Ming verso la metà del 1300.

Russia

Turkestan

resse più a lungo quando la dinastia mongola venne sostituita da una musulmana.

assunse estensioni immense, in poco tempo perse la sua identità mongola.

Marco polo

Marco Polo nasce e cresce e viene educato in un ambiente che è quello dei mercati di Venezia(Venezia che nel XIII ha condotto a maturazione l’assetto di un vero e proprio impero commerciale rivolto sul mediterraneo e sul levante) Estensione del dominio dei Mongoli aveva unificato una fascia territoriale enorme in cui la circolazione e i collegamenti si erano realizzati facilmente Per la prima volta gli europei avevano avito la possibilità di avvicinarsi a un universo cinese.

Il viaggio di marco polo

A soli 17 anni Marco accompagna il padre Nicolò e lo zio Matteo verso la Cina e certamente lui non avrebbe immaginato che avrebbe rivisto Venezia soltanto dopo 24 anni. I tre viaggiatori veneziani impiegarono ben 30 mesi per arrivare in Cina. Giunti a Cambaluc (oggi Pechino), Marco conobbe il Gran Khan Kublaj che prese in simpatia il giovane veneziano per la sua spiccata curiosità e tanto lo stimò che addirittura gli affidò incarichi importanti e speciali inviandolo come proprio ambasciatore.

I viaggi di marco polo

Marco Polo nei suoi viaggi imparò a parlare correttamente ben cinque lingue orientali. Dopo 24 anni riesce a tornare a Venezia (partì nel 1292 ed il viaggio di ritorno lo fece per una rotta diversa da quella di andata: per mare fino ad Hormuz, poi da lì per terra fino a Venezia) dove fu festeggiato dalla sua famiglia e onorato per tutte le ricchezze portate dalla Cina. Fu fatto prigioniero dai Genovesi nel corso della battaglia navale di Cursola (in Croazia) il 5 settembre 1298 e nel carcere conobbe Rustichello da Pisa al quale dettò il “Milione” (o “Emilione”), il libro che lo rese famoso in tutto il mondo. Marco Polo morì nel 1324 a Venezia.

La via della seta

Marco Polo nel suo viaggio diretto a Cambaluc attraversò l’interno del continente asiatico, percorrendo quella che veniva chiamata la “via della seta”. Marco Polo attraversò il ramo meridionale della via della seta, attraverso la Persia ed arrivò in Cina.In quei tempi il commercio sulla via della seta era condotto essenzialmente per mezzo di lunghe carovane di dromedari. Il dromedario, infatti, rappresentava l’animale maggiormente adatto a sopportare il clima arido dei territori dell’Asia Centrale

Le carovane

La carovana faceva sosta in luoghi chiamati “caravanserragli”: erano degli ampi cortili chiusi da un muro con porticati usati per il riparo delle persone e delle merci. Il termine “caravanserraglio” deriva dalla lingua persiana ed è un composto di due parole “caravan” e “sarayi” (in turco kervanseray). Tradotto dal turco caravanserraglio significa “luogo di grande confusione” ed effettivamente era così, con persone provenienti da luoghi da diversi e che parlavano lingue diverse. Anche Marco Polo racconta di aver viaggiato con una carovana quando ha attraversato il deserto del Lob.

Marco polo e le lingue

Nel lungo viaggio fino a Cambaluc Marco Polo ha avuto la possibilità di conoscere tanti popoli diversi che parlavano altrettante lingue diverse. Queste lingue possono essere divise in due gruppi: le lingue ariane e quelle uralo altaiche. Le prime hanno avuto la loro espansione con la migrazione di popoli dall’area dell’Indo fino in Europa (lingue “indoeuropee”), le seconde appartengono, invece, a popolazioni dell’Asia Centrale Russa (nello specifico: turco-mongolokazako-usbeco-manchù)

Prime Tappe

sono state l’Armenia e la Georgia , territori che si trovano rispettivamente il primo a sud-est della Turchia ed il secondo a sud dei monti del Caucaso, tra il Mar Nero ed il Mar Caspio. Si tratta di territori che sono entrati a far parte dell’impero mongolo con l’invasione di Gengis Khan. In Armenia Marco Polo incontra un suo amico d’infanzia, Giovanni, mentre in Georgia il monaco Giuliano.Mentre gli armeni rappresentavano un popolo che aveva avuto una storia importante nell’antichità (sia nel periodo in cui erano parte dell’impero hittita, sia più tardi quando erano diventati un piccolo regno sotto l’influenza di Roma e dell’impero partico), i georgiani vivevano tra le loro montagne in un territorio difficile, in tribù che si spostavano periodicamente.

Seconda tappa

è la Mesopotamia con Baghdad.Attualmente Baghdad è la capitale dell’Iraq ed è stata una delle città più importanti del mondo musulmano (il suo califfato è stato il più significativo nel periodo successivo alla morte di Maometto). A Baghdad incontra un ragazzo, Alì, e un locandiere. Il primo racconta a Marco Polo la storia della Mesopotamia, il secondo, invece, smentisce tutto. quello che aveva detto precedentemente Alì

TerZa e quatra tappa

è in Persia, in quel momento sotto il dominio mongolo. La Persia, dopo la grandezza dell’impero sotto la dinastia achemenide, seleucide e poi sasanide, era stata assoggettata agli arabi ed ai turchi selgiuchidi – i quali, tuttavia, ebbero il merito di fare rifiorire la cultura (la filosofia, la letteratura, le arti e le scienze) - ed infine ai mongoli di Gengis Khan dal 1220 d.C. Marco Polo in questo territorio si imbatte negli adoratori del fuoco, persone legate al culto dei Re Magi e di un fuoco sacro.La sua quarta tappa è Samarcanda. Questa si trova nella parte meridionale nell’attuale Uzbekistan

Il Diario

Marco lì trova un diario nel terreno, diario nel quale un cristiano aveva scritto una storia incredibile accaduta nell’anno 1230. Il nuovo governatore voleva togliere la pietra portante della chiesa di San Giovanni per restituirla ai musulmani. La pietra fu tolta ma, per un miracolo, la colonna sopra la quale era posta continuava ad essere ferma anche se sospesa in aria: i musulmani, visto il fenomeno, decisero di lasciarla ai cristiani. Poi Marco, passando per Peym - un paesino che dista un giorno da Samarcanda – si ferma a parlare con un locandiere che gli fa vedere quanto sia lontano il loro modo di pensare rispetto a quello dei cristiani.

Marco e i mongoli

Marco Polo prima di arrivare nel paese del Gran Khan dovrà attraversare i deserti del Lob e dei Gobi, quest’ultimo situato a metà tra la Mongolia e la CinaSuperati i deserti Marco Polo entra in Cina, nel cuore dell’impero mongolo. I mongoli erano organizzati in tribù ed erano conosciuti per la loro ferocia. Tutti, soprattutto gli europei, temevano Gengis Khan e la sua gente. E’ per questo motivo che tutti cercano di averlo in favore ed inviavano doni e ambasciatori, così creando una fitta rete diplomatica tra oriente ed occidente. Questo impero era dominato dal Gran Khan, titolo nobiliare che voleva significare “comandante”, “leader” o “capo tribù”. Marco Polo incontrerà a Cambaluc il nipote di Gengis Khan, Kublaj Khan.

Le REPUBBLICHE marinare

Il termine Repubbliche marinare venne attribuito nell'Ottocento (quindi molti anni dopo) ad alcune città costiere italiane che tra il X e il XIII secolo prosperarono grazie alle proprie attività navali. Le Repubbliche marinare rappresentano una variante alla civiltà comunale, frequente in quell'epoca, dove i mercanti istituirono le prime nuove forze economiche. Esse erano indipendenti, piccoli stati autonomi e dotate di navi da guerra in grado di proteggere gli interessi della città e perfino di avventurarsi in spedizioni come le Crociate.

Amalfi

La prima repubblica marinara fu Amalfi. I mercanti amalfitani riuscirono a sconfiggere i Saraceni ottenendo il monopolio del commercio nel mar Mediterraneo. Già a partire dal X secolo, fondarono alcune basi mercantili in Italia Meridionale, in Africa e nel Medio Oriente, inoltre istituirono il primo codice di diritto marittimo (Tavole Amalfitane), accettate da tutte le nazioni marinare dell’epoca.Tuttavia la potenza di Amalfi durò poco: la città fu oppressa dai Normanni (1076), venne vinta e saccheggiata dalla rivale Pisa (1135) e cessò di esistere come repubblica nei primi anni del secolo XI.

Venezia

La seconda repubblica marinara fu Venezia, la più longeva. Le sue origini risalgono al V secolo quando, per sfuggire alle invasioni barbariche, gli abitanti di Aquileia e altre città del Veneto cercarono rifugio nella laguna. Fino all'VIII secolo essa fu sotto il dominio bizantino, successivamente l'aristocrazia veneziana riuscì a raggiungere il potere dando vita a un governo oligarchico e a mantenere l’indipendenza per molti anni. La principale fonte di commercio era il sale, che serviva per la conservazione dei cibi, per la concia delle pelli e per l’alimentazione dei bestiami. Un altro mercato importante era quello del grano, che arrivava dalla Pianura padana e veniva esportato soprattutto in Oriente.

Il Doge

Il Doge è la più antica e la più alta magistratura della Repubblica di Venezia. La parola deriva dal latino dux, che significa guida, capo.Mentre la città cresce e si rende sempre più autonoma da Bisanzio, la figura del doge si consolida definitivamente come carica elettiva e acquista sempre più potere, tra successioni ereditarie, conflitti e morti violente. Viene resa stabile alla metà dell’VIII secolo, quando viene eletto Teodato Ipato. A partire dal secolo XI una Venezia ormai indipendente e in pieno sviluppo pone fine a qualunque pretesa dinastica del doge, stabilisce poi di affiancargli dei consiglieri (Il Maggior Consiglio e Il Consiglio dei Dieci, formati dal ceto mercantile) e di limitarne i poteri.

Pisa

Combatté a lungo contro i musulmani che tentavano in tutti i modi di imporsi anche sulle coste del Tirreno. La città riuscì a insediarsi nel vicino Oriente e nel Tirreno, ma entrò in conflitto con Genova, un tempo alleata durante la lotta contro i musulmani, per due secoli. Questa lotta si concluse con la battaglia di Meloria del 1284 nella quale Pisa fu sconfitta. Pisa inoltre ebbe un’attività mercantile fiorente, soprattutto verso le coste africane

Genova

A partire dal X secolo, si distinse per la Compagna Communis, una grande associazione di mercanti e marinai guidata da consoli, che governava la città e amministrava i beni del Comune. Dopo la battaglia con Pisa (vedi sopra) rimase l'unica padrona del Mar Tirreno e del Mediterraneo occidentale, tuttavia la rivalità con Venezia segnò la sua fine: nel XIV secolo, dopo quasi duecento anni di aspre battaglie, Genova fu costretta a riconoscere la supremazia veneziana.

Citta del nord europa

Nel nord europa si affermarono alcune città nella zona delle Fiandre e della valle del Reno grazie ai loro traffici commerciali sul Mar Baltico e alla produzione di tessuti.In quelle zone nel XII e XIII, sorse la Lega anseatica; un’associazione commerciale composta da mercanti del nord Europa che decisero di unirsi per ottenere condizioni più vantaggiose negli scambi mercantili e difendersi dai pirati. La Lega anseatica divenne una importante potenza economica che riuscì, per quasi 300 anni ad avere in mano tutti i commerci europei.

Video

https://drive.google.com/file/d/1KmoY94QqAZ5CQ6NY2wHR3Jet_rEBHiF8/view?usp=drivesdk

Fine