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Il Copernicanesimo

davidearatari2003

Created on November 17, 2020

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Transcript

COPERNICANESIMO

LA RIVOLUZIONE DELLE MENTI

Inaugurazione di un'era ricca di mutamenti dal punto di vista di tutte le branche dello scibile umano

Fra tutte le scoperte e le opinioni, forse nessuno influenzò lo spirito umano più della dottrina di Copernico.

Johann Wolfgang von Goethe (1749 - 1832)

COSA è IL COPERNICANESIMO

Con il termine "copernicanesimo" ci si riferisce all'insieme di dottrine che affondano le loro radici nella teoria eliocentrica di Niccolò Copernico.

La sua influenza non riguarda solo l'ambito astronomico (entro il quale l'autore operò), ma la pubblicazione dell'opera "De revolutionibus orbium coelestium" porta a una lunga serie di mutamenti gnoseologici.

Tuttavia, il processo di affermazione di tali dottrine è soggetto a un percorso tutt'altro che semplice e breve... (portò ad una vera e propria rivoluzione).

Studiosi e religiosi fautori hanno sempre espresso i loro più aspri dissensi nei confronti di una teoria che poneva in discussioni le convinzioni del tempo.

+ Info

Niccolò Copernico (1473 - 1543)

Punti principali

*CHE TOLOMEO AVEVA USATO PER SPIEGARE LA SECONDA INEGUAGLIANZA

Teoria eliocentrica

SI' - Orbite circolari dei pianeti e della Luna. NO - Velocità angolare costante (ma diversa da caso a caso) degli astri. SI' - Immutabilità della volta celeste. SI' - Dimensioni finite dell'universo.

Le due ineguaglianze dell'indagine tolemaica vengono spiegate utilizzando gli artifici dei deferenti e degli epicicli, ma non gli equanti (privi di credibilità fisica). Il problema della parallasse sembrò una grande confutazione del copernicanesimo. Le distanze interplanetarie vengono spiegate attraverso i teoremi di Regio Montano e la trigonometria, Grazie ad essa è possibile calcolare i periodi siderei di tutti i pianeti con grande precisione. Con Copernico, però, il cosmo continua ad essere percepito come enormemente ampliato ma ancora "chiuso".

Moti retrogradi (seconda ineguaglianza)

I pianeti sono 6

IL PROBLEMA DELLA PARALLASSE STELLARE

IL CALCOLO TRIGONOMETRICO

GALILEO GALILEI

Le fasi di Venere

Grande sostenitore di Copernico, il suo desiderio di conoscenza e di annientamento degli ostacoli allo sviluppo del sapere lo porterà all'abiura nel processo nel 1633. Infatti, proprio per lo stato imperante che caratterizza la concezione aristotelica (sostenuta dalla Chiesa e da una vasta moltitudine di ignoranti) teme di pubblicare numerosi argomenti redatti. Grazie al telescopio riuscì a compiere numerose osservazioni: - le macchie lunari - i satelliti di Giove - le macchie solari - le fasi di venere

SI' - Orbite circolari dei pianeti e della Luna. SI' - Velocità angolare costante degli astri. NO - Immutabilità della volta celeste. NO - Dimensioni finite dell'universo.

Le macchie lunari e le macchie solari

Le fasi di Venere

I satelliti di Giove

Concentriamoci ora ad analizzare gli influssi che il copernicanesimo esercitò in vari ambiti della conoscenza...

La rivoluzione copernicana di kant

... NELLA FILOSOFIA

LA NUOVA CONOSCENZA

Al centro del processo conoscitivo viene posto non più l'oggetto ma il soggetto con le sue capacità intellettive.

Kant si propose di dimostrare che il nostro intelletto gioca un ruolo fortemente attivo nel metodo conoscitivo.

Si realizza un vero e proprio ribaltamento dei ruoli, in cui ora è la natura a doversi adattare all'essere umano.

Si assiste alla scissione della conoscenza in due sezioni: quella delle cose in quanto fenomeni (possibile per la ragione) e quello delle cose in quanto cose in sé (impossibile alla ragione).Da ciò, l'appellativo di dualismo gnoseologico.

Immanuel Kant con una sfera armillare copernicana

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Sfera armillare copernicana

... NELL'ARTE

L'ARTISTA E L'ASTRONOMIA

Il termine armillare deriva da armilla (da armus, "omero", che indica un bracciale ornamentale romano).

Sono numerosi gli artisti che si cimentano nella realizzazione di questi strumenti (come il Santucci).

Esistono sin dal III a.C e dopo la rivoluzione copernicana iniziarono ad essere realizzati modelli con il Sole al centro.

Si tratta di strumenti didattici realizzati da artisti mossi dalla volontà di essere riconosciuti come veri e propri intellettuali. Per questa ragione decidono di approfondire e interessarsi di varie discipline come la geometria, la matematica, l'astronomia e la retorica.

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Non si tratta solo di opere scultoree, ma la sfera armillare è presente (talvolta è il soggetto) in opere pittoriche come quella raffigurata qui affianco.

Poi succede che queste non vennero più rappresentate in pittura. Gli interessi dei pittori cominciano a rivolegersi a ben altro... Ma per quale motivo? Non si sa con certezza.

Personificazione dell'astrologia (1650, Guercino)

Attualmente sono tornate di moda le sfere armillari come elementi decorativi di carattere urbano.

Potremmo affermare che la esse rappresentino delle sintesi del sapere in cui si congiungono estetica, scienza e manualità.

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Importante da comprendere, però è che l'arte in generale inizia a mutare in quanto l'uomo comincia ad essere delineato nella sua inquietitudine e nel suo senso di precarietà, in quanto capisce di non essere più al centro dell'universo.

Tuttavia, la rivoluzione scientifica porta anche uno slancio per l’uomo a ricercare di ristabilire un nuovo equilibrio con il mondo circostante. Si sviluppa l’idea di una nuova relatività: l’uomo non cessa di essere al centro dell’universo, il centro può trovarsi dappertutto.

Grande capolavoro di Caravaggio, il canestro sporge in avanti come se sta per cadere, creando un colpo d'occhio che attrae lo spettatore: ciò, simboleggia la "vanitas" dell'esistenza umana, ovvero il richiamo alla caducità della vita, un dono effimero.

Canestra di frutta (Caravaggio, 1594-1598)

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Satelliti geostazionari

... NELLA SCIENZA

LANCIO DEI SATELLITI SINCRONI

LE TRE LEGGI PLANETARIE

Le tre leggi planetarie

1) L'orbita dei pianeti è un'ellisse di cui il Sole ne occupa uno dei due fuochi; 2) Le aree spazzate dal raggio vettore sono uguali in tempi uguali; 3) I quadrati dei periodi di rivoluzione sono nello stesso rapporto dei cubi delle distanze dei pianeti dal sole.

C A L C O L I

La terza legge di Keplero regola anche i tempi di rivoluzione dei satelliti artificiali attorno alla Terra.

Si tratta della maggior parte dei satelliti per comunicazioni, ed hanno un periodo di 24 ore, per cui restano immobili al di sopra della stessa stazione terresrtre.

Kepler (1571-1630) è lo scienziato che si serve della geometria platonica per dimostrare le sue teorie, corrispondenti ai calcoli trigonometrici di Copernico. I suoi studi lo porteranno a demolire due dogmi (la velocità uniforme dei pianeti e la loro traiettoria circolare) e a riconoscere la validità del sistema eliocentrico copernicano. Scopre prima il contenuto della 2° legge planetaria e poi quelli delle altre... E' il filosofo della concezione del cosmo-armonia.

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MALedetto sia copernico!

... NELLA LETTERATURA ITALIANA

COSA HAI FATTO COPERNICO!

"Tutto sudato e impolverato, don Eligio scende dalla scala e viene a prendere una boccata d'aria nell'orticello che ha trovato modo di far sorgere qui dietro l'abside, riparato giro giro da stecchi e spuntoni. - Eh, mio reverendo amico, (...) Non mi par più tempo, questo, di scriver libri, neppure per ischerzo. In considerazione anche della letteratura, come per tutto il resto, io debbo ripetere il mio solito ritornello: Maledetto sia Copernico! - Oh oh oh, che c'entra Copernico! - esclama don Eligio, levandosi su la vita, col volto infocato sotto il cappellaccio di paglia. - C'entra, don Eligio. Perché, quando la Terra non girava... - E dàlli! Ma se ha sempre girato! - Non è vero. L'uomo non lo sapeva, e dunque era come se non girasse. Per tanti, anche adesso non gira. (...) Del resto, anche voi scusate, non potete mettere in dubbio che Giosuè fermò il Sole. Ma lasciamo star questo. Io dico che quando la Terra non girava, e l'uomo, vestito da greco o da romano, vi faceva così bella figura e così altamente sentiva di sé e tanto si compiaceva della propria dignità, credo bene che potesse riuscire ad accettare una narrazione minuta e piena d'oziosi particolari. (...) - Non nego, - risponde don Eligio, - ma è vero altresì che non si sono mai scritti libri così minuti, anzi minuziosi in tutti i più riposti particolari, come dacché, a vostro dire, la Terra s'è messa a girare. - E va bene! Il signor conte si levò per tempo, alle ore otto e mezzo precise... La signora contessa indossò un abito lilla con una ricca fioritura di merletti alla gola... Teresina si moriva di fame... Lucrezia spasimava d'amore... Oh, santo Dio! e che volete che me n'importi? Siamo o non siamo su un'invisibile trottolina, cui fa da ferza un fil di sole, su un granellino di sabbia impazzito che gira e gira e gira, senza saper perché, senza pervenir mai a destino, come se ci provasse gusto a girar così, per farci sentire ora un po' più di caldo, ora un po' più di freddo, e per farci morire - spesso con la coscienza d'aver commesso una sequela di piccole sciocchezze - dopo cinquanta o sessanta giri? Copernico, Copernico, don Eligio mio ha rovinato l'umanità, irrimediabilmente. Ormai noi tutti ci siamo a poco a poco adattati alla nuova concezione dell'infinita nostra piccolezza, a considerarci anzi men che niente nell'Universo, con tutte le nostre belle scoperte e invenzioni e che valore dunque volete che abbiano le notizie, non dico delle nostre miserie particolari, ma anche delle generali calamità? Storie di vermucci ormai le nostre. Avete letto di quel piccolo disastro delle Antille? Niente. La Terra, poverina, stanca di girare, come vuole quel canonico polacco, senza scopo, ha avuto un piccolo moto d'impazienza, e ha sbuffato un po' di fuoco per una delle tante sue bocche. Chi sa che cosa le aveva mosso quella specie di bile. Forse la stupidità degli uomini che non sono stati mai così nojosi come adesso. Basta. Parecchie migliaja di vermucci abbrustoliti. E tiriamo innanzi. Chi ne parla più? (...) Per fortuna, l'uomo si distrae facilmente. Questo è vero. Il nostro Comune, in certe notti segnate nel calendario, non fa accendere i lampioni, e spesso - se è nuvolo - ci lascia al bujo. Il che vuol dire, in fondo, che noi anche oggi crediamo che la luna non stia per altro nel cielo, che per farci lume di notte, come il sole di giorno, e le stelle per offrirci un magnifico spettacolo. Sicuro. E dimentichiamo spesso e volentieri di essere atomi infinitesimali per rispettarci e ammirarci a vicenda, e siamo capaci di azzuffarci per un pezzettino di terra o di dolerci di certe cose, che, ove fossimo veramente compenetrati di quello che siamo, dovrebbero parerci miserie incalcolabili."

Luigi Pirandello - Il fu Mattia Pascal (1904)

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GRAZIE PER L'ATTENZIONE

Davide Aratari Classe IV H Data 05/12/2020