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LA FAVOLA DEI SUONI
presti.m
Created on November 6, 2020
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LA FAVOLA DEI SUONI
INTRODUZIONE
domanda 5 ==>
Parmi d’aver per lunghe esperienze osservato, tale esser la condizione umana intorno alle cose intellettuali, che quanto altri meno ne intende e ne sa, tanto più risolutamente voglia discorrerne; e che, all’incontro, la moltitudine delle cose conosciute ed intese renda più lento ed irresoluto al sentenziare circa qualche novità. Nacque già in un luogo assai solitario un uomo dotato da natura d’uno ingegno perspicacissimo e d’una curiosità straordinaria; e per suo trastullo allevandosi diversi uccelli, gustava molto del lor canto, e con grandissima meraviglia andava osservando con che bell’artificio, colla stess’aria con la quale respiravano, ad arbitrio loro formavano canti diversi, e tutti soavissimi. Accadde che una notte vicino a casa sua sentì un delicato suono, né potendosi immaginar che fusse altro che qualche uccelletto, si mosse per prenderlo; e venuto nella strada, trovò un pastorello, che soffiando in certo legno forato e movendo le dita sopra il legno, ora serrando ed ora aprendo certi fori che vi erano, ne traeva quelle diverse voci, simili a quelle d’un uccello, ma con maniera diversissima. Stupefatto e mosso dalla sua natural curiosità, donò al pastore un vitello per aver quel zufolo; e ritiratosi in sé stesso, e conoscendo che se non s’abbatteva a passar colui, egli non avrebbe mai imparato che ci erano in natura due modi da formar voci e canti soavi, volle allontanarsi da casa, stimando di potere incontrar qualche altra avventura. Ed occorse il giorno seguente, che passando presso a un piccol tugurio, sentì risonarvi dentro una simil voce; e per certificarsi se era un zufolo o pure un merlo, entrò dentro, e trovò un fanciullo che andava con un archetto, ch’ei teneva nella man destra, segando alcuni nervi tesi sopra certo legno concavo, e con la sinistra sosteneva lo strumento e vi andava sopra movendo le dita, e senz’altro fiato ne traeva voci diverse e molto soavi. Or qual fusse il suo stupore, giudichilo chi participa dell’ingegno e della curiosità che aveva colui; il qual, vedendosi sopraggiunto da due nuovi modi di formar la voce ed il canto tanto inopinati, cominciò a creder ch’altri ancora ve ne potessero essere in natura. Ma qual fu la sua meraviglia, quando entrando in certo tempio si mise a guardar dietro alla porta per veder chi aveva sonato, e s’accorse che il suono era uscito dagli arpioni e dalle bandelle nell’aprir la porta?
PARTE ESPOSITIVA
ARGOMENTAZIONE per mezzo di un ESEMPIO
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Un’altra volta, spinto dalla curiosità, entrò in un’osteria, e credendo d’aver a veder uno che coll’archetto toccasse leggiermente le corde d’un violino, vide uno che fregando il polpastrello d’un dito sopra l’orlo d’un bicchiero, ne cavava soavissimo suono. Ma quando poi gli venne osservato che le vespe, le zanzare e i mosconi, non, come i suoi primi uccelli, col respirare formavano voci interrotte, ma col velocissimo batter dell’ali rendevano un suono perpetuo, quanto crebbe in esso lo stupore, tanto si scemò l’opinione ch’egli aveva circa il sapere come si generi il suono; né tutte l’esperienze già vedute sarebbono state bastanti a fargli comprendere o credere che i grilli, già che non volavano, potessero, non col fiato, ma collo scuoter l’ali, cacciar sibili così dolci e sonori. Ma quando ei si credeva non potere esser quasi possibile che vi fussero altre maniere di formar voci, dopo l’avere, oltre a i modi narrati, osservato ancora tanti organi, trombe, pifferi, strumenti da corde, di tante e tante sorte, e sino a quella linguetta di ferro che, sospesa fra i denti, si serve con modo strano della cavità della bocca per corpo della risonanza e del fiato per veicolo del suono; quando, dico, ei credeva d’aver veduto il tutto, trovossi più che mai rinvolto nell’ignoranza e nello stupore nel capitargli in mano una cicala, e che né per serrarle la bocca né per fermarle l’ali poteva né pur diminuire il suo altissimo stridore, né le vedeva muovere squamme né altra parte, e che finalmente, alzandole il casso del petto e vedendovi sotto alcune cartilagini dure ma sottili, e credendo che lo strepito derivasse dallo scuoter di quelle, si ridusse a romperle per farla chetare, e che tutto fu in vano, sin che, spingendo l’ago più a dentro, non le tolse, trafiggendola, colla voce la vita, sì che né anco poté accertarsi se il canto derivava da quelle: onde si ridusse a tanta diffidenza del suo sapere, che domandato come si generavano i suoni, generosamente rispondeva di sapere alcuni modi, ma che teneva per fermo potervene essere cento altri incogniti ed inopinabili. Io potrei con altri molti essempi spiegar la ricchezza della natura nel produr suoi effetti con maniere inescogitabili da noi, quando il senso e l’esperienza non lo ci mostrasse, la quale anco talvolta non basta a supplire alla nostra incapacità; onde se io non saperò precisamente determinar la maniera della produzzion della cometa, non mi dovrà esser negata la scusa, e tanto più quant’io non mi son mai arrogato di poter ciò fare, conoscendo potere essere ch’ella si faccia in alcun modo lontano da ogni nostra immaginazione; e la difficoltà dell’intendere come si formi il canto della cicala, mentr’ella ci canta in mano, scusa di soverchio il non sapere come in tanta lontananza si generi la cometa.
ARGOMENTAZIONE per mezzo di un ESEMPIO
TESI
CONCLUSIONE
luogo reale luogo figurato
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COMPRENSIONE
1) Il protagonista vuole conoscere nuovi modi per produrre i suoni poichè una notte incontrò un pastore che con uno zufolo emetteva dei suoni simili a quelli di un uccello. 2) Le fonti che producono suoni sono infinite, infatti egli scopre che lo zufolo, l'arpa, gli infissi delle porte, il polpastrello sfregato sopra l'orlo di un bicchiere, le zanzare, le vespe, i mosconi e le cicale ne producono tanti e diversi tra loro. 3) Il protagonista giunge alla conclusione che esistono centinaia di suoni sconosciuti ed inimmaginabili e afferma che ne conosce solo alcuni di essi.
ANALISI
4) sul testo 5) Lo stupore, la meraviglia e la curiosità sono gli stati d'animo predominanti del protagonista. Essi stanno alla base del metodo scientifico galileiano. Secondo Galilei, l'uomo deve essere curioso e predisposto ad avere opinioni proprie senza dare nulla per scontanto e assodato come facevano invece gli aristotelici. 6) Il protagonista per conoscere nuovi suoni è disposto a fare nuove esperienze (= stimando di potere incontrar qualche altra avventura) e a scoprire la provenienza di essi. Infatti per capire da dove proviene il verso che emette la cicala è disposto a "dissezionare" l'animale finendolo per ucciderlo. Egli compie una specie di autopsia su un insetto (= alzandole il casso del petto e vedendovi sotto alcune cartilagini dure ma sottili, ...) e proprio la dissezione dei cadaveri era una disciplina entrata in uso nel '600.
INTERPRETAZIONE COMPLESSIVA E APPROFONDIMENTI
5) La curiosità sta alla base del metodo di Galileo perchè spinge lo scienziato a ricercare sempre nuove verità. L'osservazione e il confronto (inteso come esperimento per confermare l'ipotesi) stanno alla base delle "sensate esperienze" e delle "necessarie dimostrazioni". Infatti con sensate esperienze si intende accumulare esperienze per mezzo dei sensi attraverso l'osservazione diretta della realtà per poi elaborare un'ipotesi. Con necessarie dimostrazioni si intende verificare le ipotesi fatte in precedenza in laboratorio per avere un riscontro di tipo scientifico. 7) Il sapere del protagonista può essere definito come una conoscenza sperimentale, sensibile e razionale basata sulle "sensate esperienze" e sulle "necessarie dimostrazioni". La Chiesa riteneva che le verità della Bibbia non potessero essere scalzate da una nuova e innovativa visione dell'universo basata su un metodo di analisi del tutto diverso da quello precedente che si fondava sull'antropocentrismo secondo cui tutto era stato creato in funzione dell'uomo.
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LINGUA E LESSICO
8) Il registro linguistico è medio poichè lo scopo di Galileo Galileo era quello di farsi capire dal maggior numero di persone. Per questo si serve di una favola per spiegare la sua tesi con lo scopo di farsi capire anche dai "non intendenti" ovvero dai non esperti. Tuttavia a volte utilizza un lessico specifico come per esempio linguetta di ferro che Galileo descrive con grande precisione. 9) nell'aprir la porta = nel movimento della porta col respirare = il respiro col velocissimo batter dell'ali = volare il sapere = la conoscenza, la consapevolezza collo scuoter d'ali = agitare, movimento l'avere osservato = l'osservazione 10) sul testo 11) a - infinitiva b - condizionale c - dichiarativa d - dichiarativa e - temporale f - relativa g - consecutiva h - finale i - relativa
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