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SHOAH

Debora Luku

Created on October 25, 2019

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SHOAH e ARTE

I giovani ricordano l'Olocausto

LA SHOAH

La Shoah è stato l’evento più devastante di cui il genere umano è stato vittima e carnefice. Tra le urla delle camere a gas e il fumo degli inceneritori, l’arte è riuscita a farsi spazio in mezzo ad ammassi di cadaveri, immortalando volti, sguardi e pensieri di chi l’orrore lo viveva dall’interno.

DAVID OLERE

David Olère è nato il 19 gennaio del 1902 a Varsavia ed morto il 21 agosto 1985 a Parigi, era un pittore e scultore francese di origine polacca noto per i suoi disegni e dipinti espliciti basati sulle sue esperienze come detenuto ebreo nel campo di concentramento di Auschwitz durante la guerra seconda mondiale; dove divenne membro del Sonderkommando cioè uno speciale gruppo di deportati per lo più ebrei, obbligati a collaborare con le autorità nazionalsocialiste all’interno del lager. Olère sopravvisse e rappresentò poi le esperienze .Lo spettatore è posto di fronte alla verità della memoria nella sua cruda essenzialità. Le opere di Olère sia dipinti che disegni, acquistarono un’importanza tale da essere utilizzate nei processi ai gerarchi nazisti tenutisi nel dopoguerra.

introduction here

ALICE HERZ-SOMMER

Alice Herz-Sommer, nata il 26 novembre 1903 a Praga e morta il 23 febbraio 2014 a Londra è stata una pianista ceca naturalizzata britannica. Si appassionò al pianoforte grazie alla sorella maggiore Irma che lo studiava diligentemente, prese lezioni dal pianista Václav Štěpán dall'età di 12 anni.Nel 1943 Alice e suo marito, non riuscendo a racimolare i soldi per il viaggio fino in Palestina, vennero inviati a Theresienstadt. In seguito il signor Sommer fu imprigionato prima ad Auschwitz e poi a Dachau, dove morì nel 1944. Alice tornò a Praga nel 1945 e nel marzo del 1949 emigrò in Israele, dove lavorò come insegnante di musica a Gerusalemme. Infine, nel 1986, si trasferì a Londra assieme al figlio, nella zona di Hampstead.

eva eger edith

Eva Eger Edith è nata nel 1927 a Košice, aveva solo sedici anni quando i nazisti la condussero insieme alla sua famiglia nel campo di sterminio di Auschwitz, dove i genitori furono mandati direttamente nelle camere a gas, lasciando sole Edith e sua sorella. Appena ventenne, Edith sopravvisse ad Auschwitz, alla marcia della morte fino a Gunskirchen, dove Il 4 maggio 1945 fu salvata da un giovane soldato americano che notò la sua mano che si muoveva leggermente tra un numero di cadaveri. Dopo la guerra, Edith si trasferì negli Stati Uniti e studiò psicologia, specializzandosi nella cura di persone affette da disturbi post traumatici, per insegnare loro la capacità di far fronte a eventi traumatici, riorganizzare la propria vita dinanzi alle difficoltà, senza alienare la propria identità. .Edith Eva Eger racconta la sua storia in un libro,La scelta di Edith, dove narra la prigionia, la sofferenza e la salvezza di una donna che, ormai novantenne, danza ancora.

FELIX NUSSBAUM

Felix Nussbaum, anch’egli ebreo, invece non si salva, è ucciso ad Aushwitz nel 1944. Di lui ci restano dipinti stupendi e carichi di un’angoscia quasi tangibile che raccontano la sua vita da braccato con la presenza costante della paura dell’arresto. Nussbaum, che proveniva da una famiglia ebrea tedesca benestante e patriottica non si capacita di come il suo stesso stato gli dia la caccia e lo voglia vedere morto e vive con grande conflittualità il suo essere ebreo come identità che da una parte lo pervade e lo identifica profondamente, ma dall’altra lo espone continuamente al pericolo. .

Shoah e Musica

La tregua

«Voi che vivete sicuri Nelle vostre tiepide case, voi che trovate tornando a sera Il cibo caldo e visi amici: Considerate se questo è un uomo Che lavora nel fango Che non conosce pace Che lotta per un pezzo di pane Che muore per un sì o per un no». Primo Levi